Le prime conseguenze dell’invasione sull’economia

Il prezzo di oro, petrolio e gas è in forte aumento, mentre il rublo è crollato rispetto al dollaro e ci sono sensibili perdite per le borse

(Spencer Platt/Getty Images)
(Spencer Platt/Getty Images)

L’avvio dell’invasione armata dell’Ucraina da parte della Russia, nelle prime ore di giovedì, ha già avuto sensibili ripercussioni sui mercati e sui prezzi di alcune materie prime. I prezzi del petrolio e dell’oro sono aumentati sensibilmente, così come il valore del dollaro, mentre alla borsa di Mosca è stata decisa la sospensione delle contrattazioni per tutta la giornata di giovedì.

Il forte livello di incertezza sta influendo sull’andamento delle borse, a cominciare da quelle dell’Asia che hanno raggiunto il loro minimo dal 2020, quando si erano diffuse le prime notizie sulla pandemia da coronavirus.

Il prezzo del petrolio ha raggiunto i 100 dollari al barile per la prima volta dal 2014 e ci sono stati nuovi aumenti per il gas naturale, del quale la Russia è uno dei principali fornitori per i paesi europei. L’oro ha raggiunto un nuovo massimo dopo gli aumenti fatti registrare all’inizio del 2021.

La borsa di Wall Street e l’indice dei titoli tecnologici Nasdaq hanno concluso la giornata di mercoledì perdendo rispettivamente l’1,38 e il 2,57 per cento. Secondo gli analisti, dopo un primo crollo iniziale i titoli torneranno a salire nelle prossime settimane, una volta che si saranno chiarite le intenzioni della Russia oltre all’intervento militare.

A Tokyo il principale indice di borsa ha chiuso perdendo l’1,3 per cento, mentre l’indice australiano ha perso il 3 per cento e quello della Corea del Sud il 2,6 per cento. La borsa di Hong Kong ha perso il 3,4 per cento e quella di Shanghai l’1,7 per cento. Nelle prossime ore sono previste perdite dai principali indici azionari delle borse europee.

Tra le materie prime a essere osservate con più attenzione c’è il gas, il cui prezzo ha influito sensibilmente sul costo dell’energia in buona parte dell’Europa durante la stagione fredda.

Il principale indice di riferimento ha fatto registrare un aumento del 41 per cento, confermando gli aumenti rilevati via via nel corso delle ultime settimane. Le attuali riserve di gas dei principali paesi europei dovrebbero consentire di terminare la stagione in cui la domanda è più alta, ma al momento ci sono forti dubbi sulla possibilità di ripristinare le riserve nei prossimi mesi, specialmente in vista del prossimo inverno.

Il rublo, la valuta della Russia, ha raggiunto il proprio minimo di sempre rispetto al dollaro, perdendo oltre il 7 per cento: servono 87,66 rubli per un dollaro, a fine 2021 ne occorrevano circa 73. Nelle prime ore di giovedì, l’euro ha perso lo 0,55 per cento sul dollaro e l’1 per cento sullo yen, la valuta del Giappone.