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  • Martedì 18 gennaio 2022

Uno degli stadi più costosi al mondo ha un problema: il sole

I Dallas Cowboys hanno uno stadio bellissimo, ma se ci giochi il pomeriggio non vedi i palloni e vieni eliminato dai playoff

I riflessi della luce all'AT&T Stadium di Arlington durante Dallas Cowboys e San Francisco 49ers (AP Photo/Roger Steinman)
I riflessi della luce all'AT&T Stadium di Arlington durante Dallas Cowboys e San Francisco 49ers (AP Photo/Roger Steinman)

Tra le cose che fanno dei Dallas Cowboys la squadra più ricca al mondo nello sport professionistico c’è l’AT&T Stadium di Arlington, in Texas. È un impianto coperto costato circa 1,3 miliardi di dollari che può ospitare oltre 80mila spettatori. I Cowboys, una delle squadre storiche e più vincenti del football americano, giocano lì dal 2009. Oltre alle partite, può ospitare molti altri eventi, come accadde per esempio i funerali di Chris Kyle, il soldato protagonista del film American Sniper.

Grazie al valore dell’impianto, unito a quello del nuovo centro sportivo di Frisco, costato 1 miliardo e mezzo di dollari e in uso dal 2016, i Cowboys sono diventati la squadra più ricca al mondo superando anche i New York Yankees. Nonostante questo, all’AT&T Stadium non ci hanno mai disputato una stagione vincente: non vincono un Super Bowl dal 1996 e questa mancanza è diventata oggetto di frequenti ironie da parte di tifosi e stampa americana.

L’ultima stagione sembrava poter essere quella buona, ma si è già conclusa. Domenica, al primo turno dei playoff della NFL, i Cowboys sono stati battuti 23-17 dai vecchi rivali dei San Francisco 49ers. Un ruolo nella sconfitta lo ha avuto proprio l’AT&T Stadium. Nel primo tempo della partita, i giocatori dei Cowboys hanno mancato almeno due giocate cruciali per i riflessi della luce del sole amplificati dall’ampia copertura in vetro del loro stadio.

Poco prima dell’intervallo — quando il riflesso era talmente intenso da rendere inutilizzabili anche alcune telecamere — Cedrick Wilson, ricevitore di Dallas, non ha potuto vedere un lancio del suo quarterback ed è rimasto completamente immobile. In quel momento i Cowboys sono stati penalizzati più degli avversari perché in fase di attacco.

Questo problema allo stadio di Arlington è noto da tempo, ed è il motivo per cui lì le partite vengono giocate preferibilmente di sera. Domenica però la partita contro San Francisco è stata giocata alle quattro e mezza del pomeriggio, ora locale, con il sole che nel primo tempo è tramontato esattamente dietro uno dei due lati corti del campo. Anche grazie a questo piccolo vantaggio, nella prima metà di partita San Francisco ha potuto segnare 16 punti contro i 7 della squadra di casa, per poi mantenere il vantaggio nel secondo tempo.

Stadi con quelle caratteristiche, cioè esposti al sole e con coperture in vetro, vengono solitamente costruiti con i lati lunghi da nord a sud per distribuire equamente luci ed ombre. Ad Arlington questo non è stato possibile, per diverse ragioni. Il piano regolatore della zona prevedeva infatti l’allineamento dell’impianto con il Globe Life Field, il nuovo stadio di baseball dei Texas Rangers, distante qualche centinaia di metri. La proprietà dei Cowboys voleva però che i due lati corti del campo fossero ugualmente liberi, per far sembrare aperto uno stadio in realtà chiuso da una copertura mobile e avere quindi un effetto “galleria” al suo interno.

Durante la partita di domenica, uno dei commentatori della CBS ha detto: «Chi può spendere più di un miliardo di dollari per costruire un campo da est a ovest? Non capisco». Le caratteristiche particolari dell’impianto riguardano anche il maxischermo che sovrasta il campo, il cosiddetto jumbotron, fino a poco tempo fa il più grande al mondo. Date le sue dimensioni, capita che durante le partite di football i palloni calciati nei cosiddetti punt lo vadano a toccare: in questo caso il regolamento prevede la ripetizione, cosa che peraltro è successa nella partita di domenica.

Per i Cowboys, di proprietà del petroliere texano Jerry Jones e gestiti dalla sua famiglia, il problema del riflesso verrà risolto quando nella zona adiacente all’impianto verranno terminati gli edifici previsti dal piano regolatore, i quali faranno da schermo al sole. La costruzione di questi edifici però non è ancora iniziata e ci vorranno anni prima che la zona si sviluppi.