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  • Lunedì 3 gennaio 2022

Un uomo cinese ha trovato la madre biologica dopo più di 30 anni grazie a un disegno

Li Jingwei era stato rapito quando aveva 4 anni, ma ricordava molto bene com'era fatto il suo luogo di nascita: Internet ha fatto il resto

(YouTube)
(YouTube)

Un uomo cinese che era stato rapito più di 30 anni fa, quando era bambino, è riuscito a trovare i propri genitori biologici grazie a un disegno che aveva condiviso sui social media. Quando era stato portato via dalla famiglia, Li Jingwei aveva 4 anni: da adulto non ricordava più come si chiamassero i genitori o il nome del posto in cui era nato e cresciuto. Ma si ricordava come era fatto e lo aveva disegnato. Grazie all’aiuto di varie persone su Internet e alla collaborazione delle autorità, pochi giorni fa è riuscito a ricostruire la storia dei propri primi anni di vita e a rincontrare la madre biologica.

Li era stato rapito nel 1988 da un uomo in un piccolo paese della provincia dello Yunnan, dove abitava con i genitori.

Secondo il giornale di stato The Paper, che lo ha intervistato, Li era stato portato via per essere venduto a un’altra famiglia a Lankao, nella provincia dello Henan, a circa 1.800 chilometri di distanza. Li ha detto a The Paper che, da piccolo, quando era triste disegnava sempre il luogo dove era nato, tanto che era riuscito a conservarne il ricordo in età adulta: sapeva che c’erano corsi d’acqua e stagni e ricordava dove fossero, così come ricordava dove pascolavano gli animali e dove si trovavano le foreste di bambù.

Di recente aveva quindi deciso di condividere uno dei propri disegni sul social network Douyin (come è chiamato TikTok in Cina) per cercare di trovare i genitori biologici, ispirato da altre storie di persone che avevano ritrovato le proprie famiglie dopo molti anni in modi simili. Il disegno, in cui erano indicate con precisione le strade, i corsi d’acqua e altri dettagli, era circolato così tanto da attirare l’attenzione del ministero della Pubblica sicurezza cinese, che secondo i media di stato avrebbe contribuito a indagare per trovare i genitori dell’uomo.

Le indagini si erano concentrate su una donna di Zhaotong, nella parte occidentale dello Yunnan, e lo scorso 28 dicembre gli esami del DNA avevano permesso di confermare che fosse effettivamente la madre biologica di Li.

Li e sua madre hanno parlato per la prima volta in una videotelefonata pochi giorni fa. Poi, il primo gennaio i due si sono incontrati dal vivo in una caserma di polizia nello Henan.

Li ha detto di voler trascorrere le prossime vacanze del capodanno lunare con la famiglia con cui è cresciuto, ma di voler tornare nello Yunnan nei prossimi mesi per visitare la tomba del padre biologico, che nel frattempo è morto. Ha anche raccontato di aver voluto provare a trovare i veri genitori attraverso Internet dopo aver seguito la vicenda di Guo Xinzhen, un uomo che lo scorso luglio era riuscito a incontrare il proprio padre biologico dopo 24 anni e la cui ricerca aveva ispirato un film uscito nel 2015.

Il problema della tratta dei bambini rapiti in Cina fu particolarmente grave tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, e concentrato nelle aree rurali. È stato collegato spesso alla politica del figlio unico, che per molti anni impedì alle famiglie cinesi di avere più di un figlio per evitare problemi di sovrappopolamento, e che nel tempo è stata progressivamente allentata.

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