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  • Lunedì 6 dicembre 2021

Cosa ci si aspetta dal nuovo governo tedesco

Il programma concordato da Socialdemocratici, Verdi e Liberali sembra essere pragmatico e ambizioso, e meno prudente in politica estera rispetto agli anni di Merkel

(AP Photo/Markus Schreiber)
(AP Photo/Markus Schreiber)

Dopo la cerimonia militare di fine mandato di Angela Merkel, nei prossimi giorni entrerà ufficialmente in carica il nuovo governo tedesco, guidato dal socialdemocratico Olaf Scholz e sostenuto, oltre che dal suo partito, anche dai Verdi e dai Liberali dell’FDP. Due settimane fa i tre partiti avevano presentato un documento di 177 pagine che illustrava le priorità del nuovo governo. Negli ultimi giorni i giornali europei hanno approfondito i principali temi del documento e parlato con diverse persone che l’hanno negoziato, e si sono fatti un’idea più chiara di cosa aspettarsi.

Dal punto di vista dell’economia, ha sintetizzato il Financial Times, il nuovo governo «vuole fare due cose apparentemente inconciliabili: aumentare gli investimenti pubblici senza discostarsi dalle stringenti norme tedesche sul contenimento del debito pubblico». Dal 2009 infatti l’obbligo di mantenere il pareggio di bilancio è stato inserito nella Costituzione tedesca.

Concretamente, le principali proposte dal governo in materia economica sembrano escludersi a vicenda: nel documento si legge che il governo vuole aumentare il salario minimo del 25 per cento, finanziare la costruzione di 100mila nuovi appartamenti all’anno, rafforzare le società partecipate dallo stato, creare un fondo da 50 miliardi per combattere il riscaldamento globale in uno dei paesi dell’Europa occidentale più legati ai combustibili fossili: in sintesi, superare le prudenti politiche dei governi guidati dalla CDU, il partito di Angela Merkel. Al contempo però non prevede di aumentare in modo significativo le tasse esistenti né di introdurne di altre: neppure la tassa speciale sui redditi alti promossa dai Socialdemocratici in campagna elettorale.

Questo perché nella nuova maggioranza devono convivere sia i Socialdemocratici e i Verdi, progressisti sui temi economici, sia l’FDP, molto più liberale e conservatrice.

In un lungo articolo che ricostruisce i negoziati per la formazione della nuova maggioranza, lo Spiegel scrive che la premessa necessaria posta dall’FDP e dal suo leader Christian Lindner per trattare era proprio l’impegno a non imporre nuove tasse né aumentare quelle esistenti. «E l’FDP su questo si è dimostrata inflessibile, nonostante i ripetuti tentativi dei Socialdemocratici e dei Verdi di strappare almeno un paio di piccole concessioni sulle tasse per avere più margine dal punto di vista finanziario», fa notare lo Spiegel.