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  • Venerdì 22 ottobre 2021

La NBA vuole organizzare delle competizioni europee

Le federazioni europee stanno discutendo con il campionato nordamericano la riunificazione del frammentato basket continentale

(Getty Images)
(Getty Images)

A metà settembre i dirigenti delle federazioni che governano il basket europeo si sono incontrati per valutare la possibilità di riunificare il basket continentale sotto un’unica organizzazione, in collaborazione con la NBA. La notizia è stata data giovedì sera dal giornale spagnolo Marca e confermata con una nota dalla FIBA, la Federazione mondiale del basket.

Il progetto sembra quindi concreto e prossimamente potrebbero arrivare altre novità. Secondo Marca il ruolo della NBA in tutto questo sarebbe molto rilevante, in quanto la nuova organizzazione europea e gli eventuali tornei verrebbero organizzati sotto il nome della NBA, uno dei brand sportivi più celebri al mondo, in una sorta di distaccamento europeo.

La divisione del basket europeo in diverse organizzazioni è ritenuta da tempo un ostacolo al potenziale del movimento, tra formule complicate, regole differenti e calendari poco definiti.

L’ultima partita di NBA giocata in Europa, a Parigi (AP Photo/Christophe Ena)

Attualmente il basket europeo conta quattro maggiori competizioni, organizzate da due diverse entità. L’Eurolega e l’Eurocup sono i tornei della Euroleague Basketball, società privata con sede a Barcellona la cui proprietà è condivisa dai club che partecipano all’Eurolega, il torneo più rilevante dei quattro. La Federazione europea (FIBA Europe) organizza invece la Champions League e la Europe Cup, due competizioni di minore importanza, con la prima che arriva al massimo a contendere all’Eurocup il ruolo di secondo torneo continentale.

Tra criteri di qualificazione diversi e sovrapposizioni varie, l’attuale sistema europeo risulta complicato e difficile da seguire. In questa confusione, l’Eurolega è la competizione di riferimento, ma essendo una lega privata ha delle regole tutte sue. È un torneo semichiuso in cui il maggior numero di squadre partecipanti — tra le quali Milano — ha il posto garantito da licenze a lunga durata. A queste annualmente se ne aggiungono altre, tra invitate a breve termine e finaliste di Eurocup.

Questa formula esclude inevitabilmente tante squadre che meriterebbero di confrontarsi con le migliori: in Italia, per esempio, le ultime due vincitrici della Serie A, Virtus Bologna e Venezia, non hanno ancora avuto la possibilità di giocarci.

Il Mediolanum Forum di Milano in una partita di Eurolega (Claudio Grassi/LaPresse)

Recentemente, però, i club che formano l’Eurolega hanno iniziato a riflettere sul proprio futuro, valutando anche la sostituzione dell’amministratore delegato Jordi Bertomeu a causa di una crescita economica inferiore alle previsioni fatte nel 2015, anno in cui il torneo venne riorganizzato nel formato attuale. Sugli obiettivi economici non raggiunti pesa inoltre la scadenza nel 2025 del contratto decennale con l’azienda di marketing sportivo IMG, che rese possibile la riforma del torneo.

La mancata crescita economica sarebbe quindi il motivo principale dietro i colloqui tra il basket europeo e la NBA, che proprio negli ultimi anni ha intensificato la sua presenza al di fuori del Nord America, alla ricerca di pubblico e introiti nuovi, visto il calo di popolarità registrato negli ultimi anni negli Stati Uniti. La lega di basket più famosa al mondo ha da tempo degli uffici a Londra, e annualmente organizza partite di campionato in Europa, tra Londra e Parigi.

Dal 2019 la NBA è presente anche in Africa, dove in collaborazione con la FIBA sta organizzando il primo campionato africano a dodici squadre, la Basketball Africa League, la cui prima edizione si è tenuta quest’anno. Il portavoce della lega ha commentato le notizie riguardanti l’Europa dicendo: «Abbiamo giocato numerose partite di preseason contro squadre di Eurolega nel corso degli anni. Come parte della nostra collaborazione, siamo stati recentemente invitati a partecipare ad un meeting sulla possibilità di lavorare tutti insieme per la crescita del basket in Europa. Non vediamo l’ora di prendere parte ad ulteriori riunioni nel corso dei prossimi mesi».