Cosa dice l’aggiornamento al DEF approvato dal governo

Stima una crescita maggiore dell'economia italiana rispetto a quella prospettata lo scorso aprile, ha detto Mario Draghi

Il ministro dell'Economia Daniele Franco e il presidente del Consiglio Mario Draghi (ANSA/ETTORE FERRARI)
Il ministro dell'Economia Daniele Franco e il presidente del Consiglio Mario Draghi (ANSA/ETTORE FERRARI)

Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al DEF (detta anche NADEF), che stima una crescita maggiore dell’economia italiana rispetto a quella prospettata lo scorso aprile nel DEF. Il DEF è il documento che contiene le intenzioni di spesa e le previsioni di crescita e di indebitamento del governo, oltre a una descrizione sommaria delle principali misure che il governo stesso intende introdurre; il NADEF, invece, si presenta dopo l’estate, e precede di alcuni mesi la legge di bilancio di fine anno, in cui vengono elencate nel dettaglio le principali misure economiche del governo.

Il governo ha anticipato i temi più importanti del documento in una conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco. Draghi ha detto che «il quadro economico è di gran lunga migliore di quello che noi stessi pensavamo potesse essere cinque mesi fa», quando era stato approvato il DEF, e che «il debito pubblico è in lieve discesa e mi sono chiesto cosa significa: è la prima conferma che dal problema dell’alto debito pubblico si esce prima di tutto con la crescita».

Nel DEF di aprile il governo prevedeva che nel 2021 il PIL sarebbe cresciuto del 4,5%, dopo la riduzione dell’8,9% registrata nel 2020; prevedeva inoltre che nel 2021 il rapporto tra il deficit e il PIL (cioè tra il disavanzo annuale tra entrate e uscite dello stato e quanto lo stato ha prodotto in un anno) sarebbe stato dell’11,8%, un livello molto elevato dovuto alle misure di sostegno approvate per la pandemia da coronavirus, per poi scendere al 5,9% nel 2022.

Le previsioni contenute nel NADEF sono più ottimistiche: nell’anno in corso, secondo il governo, il PIL dovrebbe crescere del 6%, «anche ipotizzando un rallentamento nell’ultima parte dell’anno», ha detto Franco. Il rapporto deficit/PIL, invece, sarà del 9,4% nel 2021, del 5,6% nel 2022, del 3,9% nel 2023, e del 3,3% nel 2024.

Nella conferenza stampa, inoltre, Draghi ha detto di prevedere per quest’anno un aumento degli investimenti di circa il 15%, e il prossimo di oltre il 6%, dopo il calo del 9,2% nel 2020. «Ora c’è fiducia nell’Italia, fra gli italiani e nel resto del mondo nei confronti dell’Italia, un’altra notizia positiva. Un rimbalzo che recupera tutto ciò che è stato perso lo scorso anno e anche più».

Draghi ha anche detto che la legge di bilancio che il governo presenterà tra poche settimane sarà «fondamentalmente espansiva», e che la sfida più importante sarà rendere la crescita «equa e sostenibile, duratura, strutturale, a tassi di crescita più alti di quelli precedenti la pandemia che erano veramente molto bassi ed erano alla base della crisi continua dell’economia».

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