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  • Mercoledì 29 settembre 2021

Cosa non sta funzionando con Dazn

Le prime giornate di campionato sulla piattaforma di streaming hanno avuto diversi inciampi, e la Serie A discuterà di possibili soluzioni

(LaPresse)
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Dal 21 agosto, con le prime partite del campionato di Serie A, la piattaforma di streaming online Dazn è diventata il riferimento televisivo del calcio italiano, e lo sarà almeno fino al 2024. Fin dalla prima giornata, tuttavia, il servizio è stato ostacolato da problemi di trasmissione che hanno impedito a molti utenti di seguire le partite in modo fluido, e in diretta, dall’inizio alla fine.

Alcuni di questi problemi sono stati resi noti dalla stessa piattaforma, altri sono stati segnalati online dagli abbonati senza che si riesca però a capire con precisione da dove nascano: se dalla piattaforma, dalle reti o dagli utenti stessi. Dazn sostiene che analizzando i problemi di streaming più frequenti «si scopre che sono spesso legati a problemi di connettività delle reti domestiche», per i quali fornisce una serie di suggerimenti. Ma nelle sei giornate di campionato disputate fin qui, i problemi più diffusi e segnalati hanno interessato le infrastrutture della piattaforma stessa.

Alla prima giornata — secondo quanto comunicato da Dazn — si era verificato un picco di accessi in concomitanza con l’inizio delle partite (Inter-Genoa e Verona-Sassuolo) che aveva causato un sovraccarico della sua rete di server globali, risolto in pochi minuti. Nel corso della serata non si erano verificati ulteriori problemi così diffusi, ma altri utenti avevano continuato a segnalare sui social la scarsa qualità delle trasmissioni.

Dopo i primi problemi, Dazn aveva spiegato che, come «in ogni fase di cambiamento, e come già successo anche in passato, l’introduzione di nuove tecnologie di tale portata avrebbe richiesto un momento fisiologico di assestamento necessario per permettere ulteriori miglioramenti».

Da allora la piattaforma non ha più segnalato guasti diffusi — dagli utenti invece le segnalazioni sono continuate — fino alle partite del 23 settembre, dove per un altro «problema tecnico» a molti utenti è saltata per mezzora abbondante la trasmissione di Sampdoria-Napoli e Torino-Lazio. In seguito a quest’ultimo problema, Dazn si è scusata con gli abbonati e ha previsto un mese di trasmissioni gratuite agli utenti interessati dai problemi.

Nelle spiegazioni relative ai problemi fornite da Dazn — anche in quelle precedenti a questa stagione — il problema ricorrente è uno: l’uso delle CDN (Content Delivery Network), grandi reti globali che servono a rendere più veloce la consegna dei contenuti da server fisicamente lontani e ad alleggerire il lavoro dei server dei singoli siti.

La trasmissione di eventi in diretta molto seguiti, come le partite di Serie A in Italia, richiede reti più performanti rispetto a quelle usate dalle piattaforme di contenuti on demand come Netflix. Un’infrastruttura non completamente adeguata può quindi causare intasamenti e scarsa qualità video. Dazn non ha mai fornito dati specifici, ma a quanto pare non sembra che l’azienda sia riuscita a potenziare sufficientemente la propria infrastruttura.

Per quanto riguarda l’altra infrastruttura coinvolta, quella della rete internet italiana, Dazn dice che «non costituisce un problema» fin dal suo primo anno di attività. Una valutazione che sembra confermata dal rendimento più costante di altri servizi analoghi come Now e Prime Video. Il problema secondo DAZN riguarda semmai le connessioni domestiche e il loro utilizzo: e quindi il corretto cablaggio, la posizione del modem, i dispositivi collegati, eccetera.

La Lega Serie A aveva già chiesto rassicurazioni dopo la prima giornata. Ora, alla luce delle ultime segnalazioni, anche club, investitori e sponsor hanno chiesto chiarimenti, anche sulla questione degli ascolti. Dazn li calcola autonomamente in collaborazione con la società Nielsen, mentre storicamente in Italia sono stati rilevati da Auditel. Il risultato del dato sugli ascolti di Nielsen si basa su un calcolo che mette assieme tre diversi metodi di rilevazione, ma sono emerse delle significative discrepanze con il dato calcolato da Auditel. L’Agcom — l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni — ha per questo deciso di avviare una procedura per accertarsi dei dati.

– Leggi anche: Come funziona l’Auditel

La necessità di chiarezza dipende dal fatto che dai dati sugli ascolti dipendono gli introiti legati alle inserzioni pubblicitarie, che determinano una parte importante dei ricavi dei club di Serie A. Alla fine di agosto Dazn aveva detto che la seconda giornata del campionato era stata vista complessivamente da 4,7 milioni di persone e la prima da 4,3 milioni. La partita più seguita delle prime due giornate era stata Juventus-Empoli, con un’audience superiore a 1 milione di spettatori. L’anno scorso Juventus-Sampdoria della prima giornata di Serie A era stata vista da 3 milioni e 124 mila spettatori unici: però si era giocata a settembre e non a fine agosto, e l’audience era stata calcolata con il sistema Auditel, cosa che rende più complicato un confronto.

Questi dati in ogni caso avevano alimentato le preoccupazioni di chi ritiene che con il passaggio allo streaming gli spettatori della Serie A possano diminuire, rispetto a quando era visibile su satellite, una tecnologia considerata più accessibile perlomeno per le fasce più anziane della popolazione e per quelle che vivono in posti raggiunti da connessioni più lente. Dall’altra parte, molti sostengono che volenti o nolenti lo streaming è inevitabilmente il futuro delle dirette sportive, non solo in Italia ma in tutto il mondo, e che quindi i problemi attuali sono in un certo senso fisiologici.

Secondo Il Sole 24 Ore tutte le questioni verranno discusse nella prossima assemblea di Lega. Come possibile soluzione ai problemi di trasmissione, si parla di un’eventuale apertura al pubblico dei canali del digitale terrestre per ora accessibili tramite un decoder (il Dazn TV Box) soltanto in aree specifiche con maggiori limiti infrastrutturali.

I diritti della Serie A erano stati assegnati a Dazn lo scorso marzo, con i voti favorevoli di sedici club a fronte di soli quattro contrari (Genoa, Crotone, Sampdoria e Sassuolo). Di recente uno dei presidenti più favorevoli all’ingresso di Dazn, Aurelio De Laurentiis, ha difeso la scelta dicendo: «Poiché noi italiani siamo sempre in ritardo su tutto, io mi sono battuto per andare su Dazn facendo incazzare tutti i mei colleghi. Ai quali ho detto: è vero che andremo in sofferenza, vedremo male, salterà. Ma poiché noi, grazie al signor Berlusconi, non abbiamo sviluppato la broadband come è stata sviluppata in altri paesi, siamo indietro […] Se non cominciamo adesso e continuiamo ad andare sul satellite, fra tre anni saremo daccapo».