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  • Venerdì 17 settembre 2021

La Danimarca vuole vietare agli ergastolani di avere nuove relazioni sentimentali

È una proposta del governo dopo il caso di una relazione a distanza tra una 17enne e un uomo condannato per omicidio

Peter Madsen, l’inventore danese condannato nel 2018 per l’omicidio della giornalista svedese Kim Wall (ANSA/EPA/BAX LINDHARDT)
Peter Madsen, l’inventore danese condannato nel 2018 per l’omicidio della giornalista svedese Kim Wall (ANSA/EPA/BAX LINDHARDT)

Il 15 settembre il governo danese ha presentato un progetto di legge che prevede il divieto per le persone condannate all’ergastolo di iniziare nuove relazioni sentimentali durante i primi 10 anni di detenzione; la proposta, inoltre, permette loro di contattare solo le persone con cui hanno avuto una relazione precedente alla condanna. Il progetto di legge è stato presentato in parlamento dal ministro della Giustizia, il socialdemocratico Nick Haekkerup, e ci sono buone probabilità che venga approvato e entri in vigore all’inizio del 2022, grazie al sostegno dei partiti di opposizione.

Haekkerup ha motivato il progetto di legge dicendo che negli ultimi anni si sono visti esempi «disgustosi» di detenuti condannati all’ergastolo che sono entrati in contatto con persone molto giovani «per ottenere la loro simpatia e la loro attenzione». In particolare negli scorsi mesi in Danimarca aveva fatto molto discutere il caso di Cammilla Kürstein, una ragazza che aveva raccontato in televisione che a 17 anni aveva avuto un relazione a distanza con Peter Madsen, l’inventore danese condannato nel 2018 per l’omicidio della giornalista svedese Kim Wall.

Kürstein aveva detto di aver scritto una lettera a Madsen nel 2017, quando lui si trovava in custodia cautelare in carcere in attesa del processo; aveva aggiunto che dopo vari scambi di lettere e lunghe telefonate, lei si era innamorata. L’infatuazione era terminata quando Kürstein aveva scoperto che nel dicembre del 2019 Madsen si era sposato in carcere con un’altra donna. Aveva capito solo allora di essere stata manipolata da Madsen, che aveva sfruttato la sua giovane età e la sua fragilità mentale per iniziare quel rapporto.

Il caso aveva provocato reazioni molto critiche nei confronti della struttura carceraria in cui era detenuto Madsen, accusata di non aver effettuato controlli abbastanza rigorosi per evitare che il detenuto si mettesse in contatto con una minorenne.

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Il nuovo progetto di legge è stato presentato per prevenire altri casi simili. Prevede il divieto di nuove relazioni sentimentali anche per persone rinviate a giudizio e che si trovano in custodia cautelare per crimini che potrebbero comportare una condanna all’ergastolo. Prevede inoltre il divieto per gli ergastolani di parlare dei crimini commessi sui social media o con i giornalisti.

Anche in questo caso il progetto di legge si riferisce a un caso che riguarda Peter Madsen, che nel 2020 aveva parlato dell’omicidio da lui compiuto in una serie di telefonate con un giornalista danese, registrate di nascosto, che poi erano state utilizzate per un documentario. Quest’ultima misura è stata decisa anche per un altro caso: nei mesi scorsi era emerso che Peter Lundin, un pluriomicida danese condannato all’ergastolo, gestiva una pagina Facebook e un podcast grazie all’aiuto di persone esterne al carcere.

Oltre ai Socialdemocratici, che guidano un governo di minoranza con a capo Mette Frederiksen, il progetto di legge è sostenuto dai partiti di opposizione di centro e di destra. Contro la legge si sono invece espressi i membri di Sinistra Radicale, partito che appoggia il governo pur non facendone parte, secondo cui sarebbe meglio intervenire nei confronti delle singole persone piuttosto che su tutti gli ergastolani. Karina Lorentzen, portavoce del partito, ha detto che «la legge non dovrebbe applicarsi anche ai detenuti condannati all’ergastolo che stanno scontando la loro pena in modo normale e tranquillo».

Maria Ventegodt, dell’Istituto nazionale danese per il rispetto dei diritti umani, ha detto alla BBC che l’organizzazione esaminerà il progetto di legge nelle prossime settimane, soprattutto in relazione al diritto alla vita familiare da parte dei detenuti, le cui relazioni sentimentali sono protette dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

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