È morto l’attore Jean-Paul Belmondo

Aveva 88 anni ed era stato una delle facce più famose del cinema francese, dalla “Nouvelle Vague” in poi

(AP Photo/Laurent Cipriani)
(AP Photo/Laurent Cipriani)

Jean-Paul Belmondo, uno dei più celebri attori francesi del Novecento, entrato nella storia del cinema per i suoi film della “Nouvelle Vague”, è morto a 88 anni. Ammirato per decenni per il suo fascino e la simpatia che trasmetteva spesso con i suoi ruoli, ricordato per una delle facce più riconoscibili del cinema europeo, fu tra le altre cose protagonista di Fino all’ultimo respiro (1960) di Jean-Luc Godard, di L’uomo di Rio (1964) di Philippe de Broca, di La mia droga si chiama Julie (1969) di François Truffaut, e lavorò in diverse occasioni con alcuni tra i più importanti registi italiani, tra gli altri con Vittorio De Sica in La ciociara (1960). Nel 2001 era stato colpito da un ictus.

Nacque il 9 aprile 1933 a Neuilly-sur-Seine, città a ridosso di Parigi, da una famiglia di origine italiana. Suo padre Paul era nato ad Algeri ma si era trasferito a Parigi dove era diventato un apprezzato scultore. Lì aveva sposato una pittrice francese, Sarah Rainaud-Richard, da cui aveva avuto il figlio Jean-Paul.

Da ragazzo Jean-Paul fece il portiere di calcio e il pugile, poi si ammalò di tubercolosi e decise di darsi a impegni meno violenti, seguendo un corso di recitazione. Dopo alcuni ruoli da comprimario, ottenne il primo vero successo di pubblico con Fino all’ultimo respiro. Il suo ultimo film, nonché il primo dopo l’ictus, era stato Un uomo e il suo cane, del 2008, remake di Umberto D. di Vittorio De Sica.

Si era sposato due volte, era stato compagno di Ursula Andress e Laura Antonelli, e aveva quattro figli (l’ultima l’aveva avuta nel 2003, a settant’anni). Uno dei figli, Paul Alexandre, ha avuto una breve carriera da pilota di Formula 1, e oggi gestisce una propria squadra di macchine da corsa.