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  • Lunedì 30 agosto 2021

L’uragano Ida è arrivato in Louisiana

Ha portato forti venti e piogge soprattutto nella zona di New Orleans, mettendo alla prova il nuovo sistema degli argini costruito dopo Katrina

New Orleans, Louisiana, Stati Uniti (AP Photo/Eric Gay)
New Orleans, Louisiana, Stati Uniti (AP Photo/Eric Gay)

Tra domenica e lunedì, l’uragano Ida ha raggiunto la Louisiana nel sud-ovest degli Stati Uniti, portando forti venti e piogge soprattutto nell’area di New Orleans, la città più popolosa dello stato. Da giorni il suo arrivo era assai temuto dalle autorità locali, e paragonato ad altri fortissimi uragani del passato.

In alcune aree le raffiche di vento di Ida hanno danneggiato la rete di distribuzione elettrica, rendendo necessario il ricorso ai generatori per fornire energia a ospedali e altri edifici in città. Si stima che almeno un milione di case sia senza corrente elettrica e potrebbero essere necessarie settimane prima di ripristinarla. L’amministrazione locale aveva invitato la cittadinanza a lasciare temporaneamente New Orleans. Nelle ultime ore a chi è rimasto è stato invece consigliato di trovare rifugio in casa, possibilmente in punti riparati e senza finestre.

L’uragano Ida ha raggiunto la costa dopo avere guadagnato potenza nel passaggio sulle acque più calde del Golfo del Messico nel fine settimana. A un certo punto aveva raggiunto la categoria 4 (su 5) nella scala più diffusa per classificare gli uragani, la Saffir-Simpson, mentre dopo il passaggio sulla terraferma ha via via perso potenza diventando una tempesta di categoria 1.

(National Hurricane Center)

Al momento sono circolate informazioni su danni a infrastrutture ed edifici, mentre le notizie su feriti ed eventuali morti sono scarse. Nell’area di Baton Rouge, la capitale della Louisiana, una persona è morta in seguito alla caduta di un albero. Le autorità locali e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, hanno invitato la popolazione a rimanere al riparo e non correre rischi, non solo nelle zone lungo la costa, ma anche nell’entroterra.

Dopo avere prodotto venti con velocità fino a 240 chilometri orari sul mare, nelle ultime ore Ida ha portato raffiche sulla costa di 155 chilometri orari e forti piogge, che contribuiscono a fare alzare le acque. In alcuni punti è previsto un innalzamento fino a 5 metri dei corsi d’acqua e del mare nella parte costiera della Louisiana, con un alto rischio di nuove inondazioni soprattutto nelle aree dove la costa è più bassa.

New Orleans, Louisiana, Stati Uniti (Scott Olson/Getty Images)

Nel 2005 più o meno nelle stesse zone l’uragano Katrina causò grandi devastazioni, rompendo gli argini dei principali canali nell’area di New Orleans. La città subì enormi danni e morirono almeno 1.800 persone, anche a causa della scarsa organizzazione dei soccorsi. Dopo Katrina furono spesi svariati miliardi di dollari per riorganizzare i sistemi di difesa contro le alluvioni. Le autorità locali dicono che i nuovi argini hanno finora retto, ma non si esclude la possibilità di qualche allagamento nel caso di forti e persistenti piogge nelle prossime ore.

Ida sta inoltre interessando altri punti della costa sud-ovest, come Bay Saint Louis, Mississippi, Stati Uniti (AP Photo/Steve Helber)

Solitamente gli ospedali nelle aree in cui si prevede il passaggio di un uragano vengono evacuati per sicurezza, trasportando i pazienti in altre strutture. Molte cliniche non hanno però potuto effettuare i trasferimenti perché buona parte degli ospedali in Louisiana è sotto forte stress a causa della pandemia da coronavirus. Lo stato sta affrontando da alcune settimane una nuova ondata di contagi ed è uno di quelli con il maggior tasso di incidenza di nuovi casi in tutti gli Stati Uniti.

New Orleans, Louisiana, Stati Uniti (Scott Olson/Getty Images)

Negli ultimi anni numerosi studi e ricerche hanno messo in evidenza come il riscaldamento globale, causato in buona parte dalle attività umane, possa essere tra le cause della maggiore frequenza e potenza delle tempeste tropicali e degli uragani. Le ricerche sono ancora in corso, ma l’ipotesi più condivisa è che la temperatura più alta nel Golfo del Messico faccia sì che le perturbazioni accumulino più energia, che viene poi liberata sotto forma di forti venti e piogge persistenti una volta raggiunta la costa.

New Orleans, Louisiana, Stati Uniti (Brandon Bell/Getty Images)