I dati della settimana su coronavirus e vaccinazioni in Italia

Sono aumentati i casi anche se a un ritmo inferiore rispetto alle ultime settimane, e l'incidenza è stata molto alta in tre province

dati coronavirus

Nell’ultima settimana c’è stato un aumento dei nuovi casi di coronavirus, ma il ritmo di crescita è stato più lento rispetto a luglio. Sono cresciuti anche i nuovi ingressi in terapia intensiva e i decessi, mentre la percentuale dei posti letto in terapia intensiva occupati dai malati di COVID-19 è stata sotto controllo in quasi tutte le regioni.

I nuovi casi sono stati 39.229, il 18,6 per cento in più rispetto ai sette giorni precedenti. La notevole diffusione del virus delle ultime settimane è dovuta principalmente alla variante delta, che secondo l’ultima indagine rapida condotta dall’Istituto superiore di sanità ha raggiunto una prevalenza del 94,8 per cento, in forte aumento rispetto alle ultime rilevazioni. La variante delta, più contagiosa, ha causato una nuova crescita dei casi anche in molti altri paesi europei.

È bene ricordare che l’aggiornamento dei dati è stato condizionato dall’attacco hacker subìto dal sistema sanitario della Regione Lazio, la quale negli ultimi giorni ha pubblicato diverse note per avvertire di possibili incongruenze e ritardi. Questo problema ha avuto effetti su molti degli indicatori settimanali, come il numero di tamponi eseguiti e quindi sul tasso di positività, ma anche sui dati che mostrano l’andamento della campagna vaccinale, mentre non dovrebbe averne avuti sul numero di contagi comunicati dalla regione.

Nell’ultima settimana i morti per COVID-19 sono stati 126, il 31,2 per cento in più rispetto ai sette giorni precedenti. Non sono stati segnalati decessi in sei regioni: Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Umbria, Valle d’Aosta e nella provincia autonoma di Trento.

Il prossimo grafico mostra la situazione delle regioni sulla base dei nuovi criteri per stabilire i colori e le misure restrittive.

I nuovi criteri sono stati approvati dal governo il 22 luglio: nelle regioni che superano la soglia di 50 casi ogni 100mila abitanti si passerà dalla zona bianca alla zona gialla quando si supererà il 10% dei posti letto occupati da malati di COVID-19 nei reparti di terapia intensiva, e il 15% dei posti nei reparti ordinari. Il passaggio da zona gialla ad arancione sarà deciso quando si supera il 20% in terapia intensiva e il 30% nei reparti ordinari. Da zona arancione a rossa oltre il 30% e il 40%. Come si può vedere, al momento nessuna regione è vicina alle soglie di allerta.

La regione con la percentuale più alta dei posti letto in terapia intensiva occupati da malati di COVID-19 sul totale dei posti disponibili è la Sardegna: 9,7 per cento. Sopra la soglia del 5 per cento anche Lazio, Liguria e Sicilia.

L’incidenza dei contagi è stata molto alta in tre province: a Cagliari, in Sardegna, sono stati trovati 280 casi settimanali ogni 100mila abitanti; a Ragusa e a Caltanissetta, in Sicilia, l’incidenza settimanale è stata rispettivamente di 251 e 187 casi ogni 100mila abitanti. L’incidenza è stata alta anche nelle province di Lucca, in Toscana, e Verona, in Veneto.

Questo grafico mostra l’andamento dei nuovi ingressi in terapia intensiva da metà dicembre, quando la Protezione civile ha iniziato a pubblicare il dato. Nell’ultima settimana sono stati 151 e nei sette giorni precedenti erano stati 96.

Al momento in Italia 38 milioni di persone hanno ricevuto almeno la prima dose del vaccino contro il coronavirus, e di queste 33,4 milioni risultano completamente vaccinate: tra loro 1,3 milioni hanno ricevuto il vaccino monodose di Johnson & Johnson e a 982mila è stata somministrata una sola dose in quanto già contagiate negli ultimi sei mesi. Il 64,1% della popolazione quindi ha ricevuto almeno una dose e il 56,5% ha completato il ciclo vaccinale.

L’andamento delle prime dosi mostra una ripresa delle somministrazioni tra i 20 e 29 anni e tra i 12 e i 19 anni.

La mappa mostra la percentuale di persone vaccinate in Italia: all’interno di ogni regione si trova la percentuale che ha ricevuto almeno una dose, mentre il colore quella di chi ha completato il ciclo vaccinale.

In questo grafico si può osservare l’andamento delle somministrazioni nei vari stati del mondo.