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  • Martedì 6 luglio 2021

Boris Johnson vuole riaprire tutto

Nonostante l'aumento dei casi positivi e la diffusione della variante delta: dal 19 luglio in Inghilterra non saranno più richiesti mascherine e distanziamento fisico

Il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson (Daniel Leal-Olivas/Pool Photo via AP)
Il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson (Daniel Leal-Olivas/Pool Photo via AP)

Dal prossimo 19 luglio in Inghilterra non sarà più obbligatorio indossare le mascherine in varie circostanze anche al chiuso, e saranno rimosse le regole sul distanziamento fisico per ridurre i rischi di contagio da coronavirus. Il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson, ha infatti annunciato di volere proseguire con il programma di rimozione delle limitazioni anche se la variante delta continua a diffondersi nel paese e i nuovi casi positivi sono in sensibile aumento. Scozia, Galles e Irlanda del Nord seguiranno un approccio più cauto, potendo decidere autonomamente le regole in materia di prevenzione dei contagi.

L’annuncio di Johnson era atteso da diversi giorni e ha ricevuto varie critiche, sia da parte dell’opposizione laburista sia da alcuni esperti che avevano consigliato di attendere ancora prima di rimuovere le ultime limitazioni. Inizialmente era previsto che fossero rimosse a metà giugno, ma il piano era stato rimandato al 19 luglio in seguito alla diffusione della variante delta, più contagiosa delle precedenti e contro la quale i vaccini sono efficaci a sufficienza solamente dopo la somministrazione della seconda dose. Il prossimo 12 luglio il governo effettuerà un’ultima verifica prima di procedere con il nuovo piano per la settimana seguente.

Sulle mascherine non è ancora chiaro quali saranno le decisioni finali del governo. Johnson ha detto di voler lasciare la libertà di scelta ai singoli cittadini se indossarle o meno al chiuso, ma è ancora in corso un confronto. È probabile che l’obbligo resti in vigore per lo meno sui mezzi pubblici e in qualche altra circostanza.

In Inghilterra dal 19 luglio sarà inoltre possibile organizzare incontri in casa con più di sei persone non conviventi e ci saranno meno vincoli sullo smart working per le aziende. Altre decisioni su scuola, mezzi di trasporto e auto-isolamento per i casi positivi saranno comunicate nei prossimi giorni, dai vari ministeri e agenzie competenti.

Sempre dal 19 luglio saranno rimossi il contingentamento in bar e ristoranti, le limitazioni per partecipare a matrimoni e funerali e quelle per fare visita a parenti e amici nelle case di cura. Per i grandi eventi non sarà più necessario esibire una certificazione che attesti l’avvenuta vaccinazione o guarigione dalla COVID-19. Potranno quindi riaprire anche le discoteche, rimaste chiuse dall’inizio della pandemia.

Johnson ha attribuito al successo della campagna vaccinale in Inghilterra la possibilità di tornare a una sostanziale normalità, ma ha ricordato alla popolazione che i casi torneranno ad aumentare nelle prossime settimane e che «tristemente, dovremo tornare nell’ottica di avere una maggiore quantità di morti da COVID-19». Secondo le previsioni del governo britannico, entro la fine di luglio si arriverà ad avere 50mila casi positivi giornalieri rilevati in tutto il Regno Unito, a fronte dei circa 25mila rilevati giornalmente nell’ultima settimana.


La variante delta ha contribuito al marcato aumento delle ultime settimane, se si considera che a metà maggio i nuovi casi positivi erano circa 2mila al giorno. I decessi sono invece rimasti contenuti con 128 morti nell’ultima settimana, un aumento del 5 per cento rispetto alla settimana precedente. La quantità relativamente bassa di morti è dovuta sia agli effetti dei vaccini, che offrono una protezione quasi totale dalle forme gravi di COVID-19, sia al fatto che i decessi iniziano ad aumentare solitamente con un certo ritardo rispetto all’aumento dei nuovi casi positivi rilevati, per via dei tempi della malattia.

Johnson ha detto in una conferenza stampa: «Se non andiamo avanti adesso quando abbiamo chiaramente fatto così tanto con la campagna vaccinale per rompere il legame [tra COVID-19 e morti, ndr] quando dovremmo farlo? Correremmo altrimenti il rischio di riaprire in un momento molto difficile quando il virus ha un vantaggio, nei mesi freddi, o di dover rimandare tutto al prossimo anno».

Al momento nessun altro paese ha nei piani una rimozione così drastica delle limitazioni, soprattutto per via della diffusione della variante delta che secondo le autorità sanitarie europee entro fine agosto costituirà il 90 per cento dei nuovi casi di contagio in Europa. L’orientamento di diversi governi è di rallentare le riaperture nel periodo estivo, in attesa di vaccinare il maggior numero possibile di individui con due dosi e avere una maggiore protezione dal coronavirus.

Il governo britannico ritiene invece che sia questo il momento di tentare una completa riapertura, sfruttando la stagione calda e il fatto che le persone tendano a trascorrere più tempo all’aperto, dove i rischi di essere contagiati sono molto bassi anche senza mascherina (a patto di praticare un minimo di distanziamento fisico, che non sarà però più richiesto in Inghilterra).

Ad alcuni questo approccio sembra ricordare quello tentato da Johnson all’inizio della pandemia nel 2020, quando progettava di far «muovere velocemente il virus» tra la popolazione in modo che si immunizzasse in tempi rapidi. Il governo avrebbe rivisto dopo poche settimane i propri piani, quando divenne evidente la grande mole di decessi e il rischio di portare al collasso il sistema sanitario britannico. Oggi, comunque, le condizioni sono assai diverse da allora.