La tregua degli aerei

Dopo 17 anni di dispute commerciali, Unione Europea e Stati Uniti hanno concordato una sospensione dei dazi introdotti nella contesa su Airbus e Boeing

 (AP Photo/Francois Mori, File)
(AP Photo/Francois Mori, File)

Dopo 17 anni di dispute commerciali, l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno concordato una tregua intorno all’europea Airbus e alla statunitense Boeing, le due più grandi aziende produttrici di aerei di linea al mondo. La decisione, attesa da tempo, non solo consentirà di eliminare dazi annuali per circa 9,5 miliardi di euro su numerosi beni – compresi mezzi agricoli, vini e formaggi (diversi italiani) – ma potrebbe segnare una nuova collaborazione per contrastare la concorrenza della Cina nel settore dell’aviazione civile.

Boeing vs Airbus
Buona parte degli aeroplani utilizzati dalle compagnie aeree di tutto il mondo sono prodotti da due sole aziende, Boeing e Airbus, che negli ultimi decenni si sono fatte stretta concorrenza creando un duopolio difficile da superare e che ha sancito la fine di molti altri concorrenti.

Nel 2020, Airbus ha prodotto ricavi per 49,9 miliardi di euro, contro i 48 miliardi di euro realizzati da Boeing. Entrambe le aziende hanno patito fortemente le limitazioni agli spostamenti rese necessarie dalla pandemia, con una riduzione dei viaggi che ha messo in seria difficoltà l’intero settore aereo.

I dati dell’anno precedente alla pandemia confrontati con quelli del 2020 rendono bene l’idea: nel 2019, Airbus aveva prodotto 65 miliardi di euro di fatturato, mentre Boeing si era fermata a 62,7 miliardi di euro a causa dei problemi riscontrati con i suoi 737 MAX. Il mantenimento della guerra commerciale rischiava di danneggiarne ulteriormente gli affari e già da tempo i dirigenti delle due aziende chiedevano che fosse trovata una soluzione.

Considerate le loro dimensioni e l’appartenenza a due forti realtà economiche come quella statunitense e quella europea, le due aziende sono diventate via via più strategiche per gli Stati Uniti e per l’Unione Europea: compreso l’indotto, danno lavoro a centinaia di migliaia di persone e sono importanti per il commercio estero e per mantenere buoni rapporti con le compagnie aeree, controllate direttamente o indirettamente dai governi dei loro rispettivi paesi. Per questo sia Boeing sia Airbus negli anni hanno ricevuto diversi aiuti pubblici, tramite iniziative di finanziamento piuttosto creative ideate rispettivamente dal governo statunitense e da alcuni governi europei per superare i divieti sulla libera concorrenza.

Aiuti e concorrenza
I finanziamenti furono relativamente tollerati per qualche tempo, poi le cose iniziarono a cambiare nel 2004 quando per la prima volta le consegne di aeroplani prodotti da Airbus superarono quelle di Boeing. Gli Stati Uniti iniziarono ad accusare alcuni paesi europei (Regno Unito, Spagna, Francia e Germania) per alcuni aiuti economici forniti ad Airbus per lo sviluppo di nuovi modelli, che sarebbero stati restituiti tramite la loro vendita.

L’Unione Europea rispose alle accuse, sostenendo che Boeing avesse ricevuto riduzioni sul pagamento delle imposte decise dal governo degli Stati Uniti, determinando un vantaggio competitivo rispetto ad Airbus.

Le accuse furono in seguito formalizzate presso l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), che avviò indagini sulle segnalazioni. Nel 2019, la WTO concluse che l’Unione Europea avesse violato le regole sugli aiuti di stato, consentendo agli Stati Uniti di imporre dazi su prodotti di vario tipo per 6,2 miliardi di euro l’anno. L’anno seguente, l’Organizzazione ritenne che anche gli Stati Uniti avessero violato le regole sugli aiuti economici, autorizzando l’Unione Europea a introdurre dazi per 3,3 miliardi di euro l’anno.

Accordo
Qualsiasi possibilità di negoziare una sospensione dei dazi era fallita nel periodo della presidenza di Donald Trump, che aveva imposto una politica molto severa sui dazi, sia nei confronti dell’Unione Europea sia della Cina. Le cose erano cambiate a inizio 2021, dopo l’insediamento della nuova presidenza di Joe Biden, aperta a riallacciare e normalizzare i rapporti commerciali con i governi europei. Lo scorso marzo era stata decisa una prima sospensione dei dazi nati dalla disputa su Boeing e Airbus, in attesa di avviare i negoziati che ora hanno portato alla sospensione di cinque anni.

Oltre a sospendere i dazi, Stati Uniti e Unione Europea hanno concordato l’avvio di un gruppo di lavoro che avrà il compito di determinare quali sussidi e aiuti economici siano consentiti nel settore aereo, in modo da evitare nuovi scontri e contestazioni in futuro. Questa prospettiva piace sia a Boeing sia ad Airbus, perché dovrebbe ridurre il rischio di nuove penalizzazioni che potrebbero favorire le aziende cinesi.

Cina
Le due parti hanno espressamente concordato di collaborare nella gestione di eventuali nuovi soggetti nel mercato dell’aviazione civile, e Biden ha fatto esplicito riferimento alle aziende cinesi, che negli ultimi anni hanno utilizzato diverse tattiche per indurre vari governi ad acquistare i loro aerei. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea ritengono queste strategie lesive della libera concorrenza e lavoreranno quindi per evitare che siano condotte a scapito delle loro aziende.

Il duopolio nell’aviazione civile rischia infatti di essere spezzato dalla rapida crescita di Comac, produttore di proprietà del governo cinese che sta sviluppando un modello di aereo (C919) destinato a fare concorrenza agli A320 e ai 737 rispettivamente di Airbus e di Boeing, i loro aeroplani più richiesti dalle compagnie aeree.

Il mercato cinese è del resto in rapida espansione e gli analisti stimano che possa diventare il più grande e importante nel giro di pochi anni. Circa un quarto dell’intera crescita mondiale nel settore è riconducibile alla Cina da quasi dieci anni.