Negli Stati Uniti sono arrivate le cicale

A miliardi stanno emergendo dal terreno dove sono rimaste per 17 anni, facendo un gran baccano

Takoma Park, Maryland, 15 maggio (Chip Somodevilla/Getty Images)
Takoma Park, Maryland, 15 maggio (Chip Somodevilla/Getty Images)

In questi giorni nell’est degli Stati Uniti miliardi di cicale stanno uscendo dal terreno per vivere all’aria aperta l’ultima fase della loro vita e accoppiarsi prima di morire. È un fenomeno abbastanza eccezionale: perché la comparsa e la scomparsa di questi insetti, in grandissime quantità, si svolge nel giro di qualche settimana, e perché in molte delle zone in cui sono arrivate in questo periodo non si rivedranno più per anni. Sono infatti cicale diverse da quelle italiane, che si fanno vive ogni estate: sono periodiche, perché tra una loro apparizione e la successiva passano 13 o 17 anni.

Non è che non ci siano, negli anni in cui non si fanno vedere, semplicemente sono nascoste sottoterra, in uno stadio giovanile (il termine tecnico per indicarle è “ninfe”) in cui sono bianche, non hanno ali e crescono nutrendosi della linfa degli alberi, che ottengono dalle radici. La prima cosa che fanno, non appena escono dal terreno, è salire lungo la corteccia di un albero o un’altra superficie verticale e fare la muta, cioè liberarsi del loro esoscheletro da ninfa per passare al corpo da cicala adulta, nero, con le ali e gli occhi rossi.

La muta di una cicala, Washington, 22 maggio (AP Photo/Carolyn Kaster)

Le cicale periodiche americane non sono le uniche al mondo, ce ne sono anche alle isole Fiji e in India, ma sono le più conosciute perché vengono studiate fin dall’Ottocento. Non appartengono a un’unica specie, ma a più specie dello stesso genere, il Magicicada. All’interno del genere le specie si dividono tra quelle che hanno un ciclo di vita di 13 anni, cioè che ci mettono 13 anni a crescere sotto terra, e quelle che invece ce ne mettono 17. Questo non significa che le cicale negli Stati Uniti ci siano solo ogni 13 e 17 anni: ci sono diverse popolazioni di cicale, distribuite in territori diversi, i cui cicli si sovrappongono. Queste popolazioni sono chiamate “nidiate”.

Le cicale che stanno spuntando dal terreno in questi giorni sono il “Brood X”, cioè “Nidiata X”, dove X indica il numero romano 10. Appartengono a tre specie che hanno un ciclo di vita di 17 anni (Magicicada septendecimMagicicada cassinii e Magicicada septendecula): sono nate nel 2004, anno in cui alla Casa Bianca c’era George Bush, in Italia il secondo governo di Silvio Berlusconi e il premio Oscar come miglior film fu vinto da Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re. Le loro figlie usciranno dal terreno nel 2038.

Dopo la muta le cicale cercano una cicala del sesso opposto con cui accoppiarsi. I maschi in particolare produrranno il caratteristico rumore per cui tutte le cicale sono note, per attrarre le femmine, che varia da specie a specie.

Una volta fecondate, le femmine depongono le uova all’interno di ramoscelli cresciuti da poco; per farlo usano il proprio ovopositore, un organo allungato che potrebbe ricordare certe scene di Alien. Le uova si schiudono nel giro di alcune settimane, da un mese e mezzo a due mesi e mezzo dopo: a quel punto le ninfe cadono a terra e vi si seppelliscono, per restarvi per i successivi 17 anni.

L’invasione di cicale non ha particolari effetti negativi per la maggior parte delle persone – non rovinano i raccolti, non pungono e non hanno interesse a entrare nelle case – anche se c’è chi è molto infastidito dal loro tipico rumore. L’unico vero danno che fanno è quello ai ramoscelli appena spuntati in cui depongono le uova, che a volte muoiono per questo. È la ragione per cui nei vivai e nei frutteti gli alberi vengono protetti chiudendo le chiome in grosse reti trasparenti.

L’arrivo delle cicale è invece molto gradito dal resto della fauna selvatica. Le cicale non hanno strumenti di difesa per evitare i predatori, anzi, nella loro forma adulta sono piuttosto goffe, e per questo per tartarughe, uccelli, scoiattoli e tanti altri animali che abitano nei boschi sono un alimento molto facile da ottenere. Proprio per questo probabilmente le Magicicada si sono evolute in modo da emergere dal terreno tutte insieme in grandissimi numeri: molte vengono mangiate, ma ce ne sono così tante che quelle che riescono a riprodursi sono comunque moltissime. Le cicale che emergevano in ordine sparso, quindi con pochi esemplari per volta, sono state sterminate dai predatori e i loro geni che regolavano l’emersione in ordine sparso sono andati perduti.

Un altro essere vivente per cui le cicale sono fondamentali è un fungo, il Massospora cicadina, che ne è un parassita. È il responsabile delle cosiddette “cicale zombie”, cicale che si muovono e vanno in giro anche se hanno perso l’addome, cioè gran parte del proprio corpo, e cercano una cicala con cui accoppiarsi sebbene non possano più farlo.

https://twitter.com/PrincessSnootyP/status/1396916775699234819

Il Massospora cicadina infatti infetta le cicale quando sono ancora ninfe e fa sì che, una volta adulte, perdano la loro parte posteriore, che viene rimpiazzata da una specie di distributore di spore: per il fungo è importante che poi la cicala continui ad andare in giro, avvicinandosi ad altre cicale, per spargere appunto le spore. È una cosa possibile perché il fungo non intacca la testa e il torace delle cicale, cioè le parti del corpo in cui si trovano gli organi di senso e a cui sono collegate zampe e ali. La stessa cosa succede anche nei casi in cui un predatore mangi solo l’addome delle cicale, lasciando da parte il resto del loro corpo, che a quel punto può allontanarsi.