Una canzone dei Family

C'è sempre il sole, da qualche parte, se ci fate caso

(Evening Standard/Hulton Archive/Getty Images)
(Evening Standard/Hulton Archive/Getty Images)

Le Canzoni è la newsletter serale che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. L’indomani – il martedì, mercoledì e venerdì – la pubblichiamo qui sul Post, ci si iscrive qui.
Le nuove frequenze e andamenti della newsletter le trovate riassunte qui, se non ne aveste letto ieri.
Le canzoni del disco di St. Vincent che esce venerdì continuano a essere così e così, ma i video sono belli.
C’è questo giovane ma già assai popolare rapper bianco americano che si fa chiamare Yung Gravy e che fa delle cose divertenti attingendo a campionamenti vari di cose novecentesche: ora ha fatto uscire due dischi di sue cose degli anni passati (che poi sono edizioni digitali, quindi come due lati di un disco) e in uno c’è quel pezzo in cui gioca con Baby come back dei Player (attecchita così presso le giovani generazioni), di cui parlammo qui due mesi fa.
Bizzarrie che non si sa da dove cominciare: David Lynch ha girato un video (con la mano sinistra) di Donovan – che ha 75 anni – per una raccolta benefica “a favore della meditazione trascendentale”.

My friend the sun
Family

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Iniziamo questi martedì ibridi con una cosa quieta ma non notturna, anzi da mattina primaverile.

Although there’s been rain and it’s coming again
Change has to be here obviously
Though my friend the sun looks well on the run
He’s there in the distance if you care to see

La canzone ha quasi cinquant’anni: uscì nel 1972 nel penultimo disco dei Family, che erano in giro dal 1968 e hanno una posizione particolare nella storia del rock, avendo partecipato precocemente a quella vivace fase del rock che è chiamata “progressive” con cose all’altezza, con successi e con grandi musicisti, ma senza rimanere nella storia più nota se non per l’amore di appassionati manipoli di cultori. Erano nati a Leicester (pronuncia di Leicester) in Inghilterra, e si sciolsero nel 1973 dopo un po’ di giri di formazioni e di inclinazioni musicali diverse: in questo disco per esempio suonava John Wetton, il bassista che poi sarebbe diventato dei King Crimson, tra le altre cose.

My friend the sun è una cosa particolare del loro repertorio, un po’ west coast, e la sua leggerezza l’ha fatta rimanere una delle loro canzoni più amate (qui la fanno due anni dopo, con understatement, in un’ulteriore formazione). Dice delle stagioni alterne della vita, e che le cose vanno come vanno e non agitarsene troppo: c’è sempre il sole, da qualche parte, se ci fate caso.

Well, I know that you’re waiting, come out from your shell
There’ll come a time you’ll remember it well
When you take all the good times from chances you’ve had
Chances you’ve made and what you’ve learnt from the bad
It’s never so sad


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