L’Australia cancellerà gli accordi che lo stato di Victoria aveva stipulato con la Cina nell’ambito della Belt and Road Initiative

La ministra degli Esteri australiana Marise Payne (Hagen Hopkins/Getty Images)
La ministra degli Esteri australiana Marise Payne (Hagen Hopkins/Getty Images)

La ministra degli Esteri australiana Marise Payne ha cancellato due accordi che lo stato di Victoria (quello a sud, con capitale Melbourne) aveva stipulato con la Cina: entrambi rientravano nella Belt and Road Initiative, l’ampio progetto cinese che prevede grandi investimenti su infrastrutture in tutto il mondo (spesso chiamato anche “nuova via della seta”). La cancellazione è possibile sulla base di una nuova legge australiana, approvata nel 2020, che permette al ministro degli Esteri di porre il veto su accordi internazionali stipulati da stati, governi locali e università pubbliche.

I due accordi erano stati firmati dal premier dello stato di Victoria, Daniel Andrews, nel 2018 e nel 2019, ed erano l’uno la conseguenza dell’altro, anche se ancora non specificavano su quali infrastrutture la Cina avrebbe collaborato con lo stato di Victoria. L’ambasciata cinese in Australia ha criticato la decisione di cancellarli, definendola «un’altra mossa irragionevole e provocatoria» da parte dell’Australia. La Cina ha avvertito che provocherà «un grave danno» alle relazioni tra i due paesi, che nell’ultimo anno sono molto peggiorate: ad aprile del 2020 l’Australia aveva chiesto un’indagine internazionale per accertare le responsabilità cinesi sulla pandemia da coronavirus, e la Cina aveva risposto con l’imposizione di nuove tariffe commerciali e la sospensione di alcune importazioni dall’Australia, tra cui quelle di vino e di carne di manzo.

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