I dati sul coronavirus in Italia di oggi, venerdì 26 marzo

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 23.987 casi positivi da coronavirus e 457 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 32.100 (56 in più di ieri), di cui 3.628 nei reparti di terapia intensiva (8 in più di ieri) e 28.472 negli altri reparti (48 in più di ieri). Sono stati analizzati 205.632 tamponi molecolari e 149.350 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 10,8 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1,2 per cento. Nella giornata di giovedì i contagi registrati erano stati 23.696 e i morti 460.

Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (5.077), Emilia-Romagna (2.391), Puglia (2.162), Piemonte (2.117) e Veneto (2.095).



Le principali notizie della giornata
Venerdì pomeriggio, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha risposto ad alcune domande dei giornalisti circa le restrizioni previste dopo la scadenza dell’attuale DPCM, che sarà in vigore fino al prossimo 6 aprile. Draghi è stato piuttosto vago, ma ha detto che dopo Pasqua sarà prevista la riapertura delle scuole primarie e delle classi di prima media in presenza anche nelle zone rosse e che continueranno a essere previste restrizioni per limitare la diffusione dei contagi. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha invece anticipato che da martedì 30 marzo il Lazio tornerà in area arancione.

• Per la prima volta nell’ultimo mese la crescita dei nuovi positivi al coronavirus si è fermata. Nell’ultima settimana, dal 19 al 25 marzo, sono stati trovati 147.205 nuovi casi, un sostanziale calo rispetto ai sette giorni precedenti. I dati sono un segnale molto chiaro della flessione dell’epidemia dovuta soprattutto alle misure restrittive: ne parliamo meglio nel consueto articolo del venerdì sull’andamento dell’epidemia in Italia negli ultimi sette giorni.

I capi di stato e di governo dell’Unione Europea hanno passato l’intera giornata di giovedì riuniti in una videoconferenza del Consiglio Europeo, l’organo in cui sono rappresentati tutti i leader dei 27 paesi dell’Unione. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha sostenuto che l’attuale metodo di redistribuzione dei vaccini contro il coronavirus, che si basa in sostanza sulla popolazione di ciascuno stato, abbia danneggiato gli stati più piccoli e meno popolosi, come l’Austria. Insomma, in Europa si sta continuando a litigare sui vaccini.

– Leggi anche: La situazione dei vaccini in Italia, in tempo reale