Cosa c’è nel nuovo DPCM

Vale dal 6 marzo al 6 aprile e tra le altre cose prevede la chiusura di tutte le scuole nelle zone rosse, compresi gli asili nido

(ANSA / DANIEL DAL ZENNARO)
(ANSA / DANIEL DAL ZENNARO)

Il Consiglio dei ministri ha approvato un Decreto del presidente del Consiglio (DPCM) con nuove misure per contrastare la diffusione del contagio da coronavirus in Italia: vale dal 6 marzo al 6 aprile e prevede tra le altre cose la chiusura di tutte le scuole nelle zone rosse, compresi gli asili nido.

Il DPCM è il primo firmato da Mario Draghi ed è stato presentato in una conferenza stampa dal ministro della Salute Roberto Speranza e dalla ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini.

Il decreto conferma la divisione del paese in fasce di rischio epidemiologico, a ciascuna delle quali è associato un colore (dalla bianca, la più bassa, alla rossa, quella più a rischio), ma il cambio di colore avverrà di lunedì e non più nel fine settimana. Resta confermato il coprifuoco dalle ore 22 alle 5 di mattina e l’obbligo di usare la mascherina anche all’aperto. È confermato anche il divieto di spostamenti tra le regioni, indipendentemente dal colore assegnato, almeno fino al 27 marzo. Sono come sempre consentiti gli spostamenti tra regioni per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità. In area arancione, come prima, è possibile fare visita a una sola casa (di chiunque, amici o parenti), una volta al giorno, dalle 5 alle 22, all’interno dello stesso comune, mentre in area gialla all’interno della regione.

Il punto su cui si è più discusso negli ultimi giorni è stato la scuola: nelle regioni gialle e arancioni in cui siano stati rilevati oltre 250 casi settimanali di contagi da coronavirus ogni 100mila abitanti, il decreto permette ai presidenti di regione di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado e di introdurre forme didattica a distanza.

La chiusura deve avvenire anche nelle aree in cui siano state adottate misure più stringenti per via della gravità delle varianti e nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico. Le scuole saranno chiuse anche in tutte le regioni rosse. Il provvedimento non riguarda necessariamente solo le regioni e potrà essere applicato anche solo a province o comuni.

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Resteranno chiuse in tutta Italia palestre, piscine e impianti sciistici, e vietati gli sport di contatto e di squadra. È consentita invece l’attività motoria individuale all’aperto come la camminata, la bici e la corsa.

Sono confermati anche gli orari dei ristoranti imposti dall’ultimo DPCM di gennaio. In zona gialla bar e ristoranti potranno aprire dalle 5 alle 18: il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, ma i ristoranti potranno restare aperti fino alle 22 per l’asporto, mentre la consegna a domicilio non avrà limiti di orario. In zona arancione e rossa bar e ristoranti non potranno fare servizio al tavolo, ma sarà consentito l’asporto fino alle 18 nei bar e fino alle 22 nei ristoranti. Anche in questo caso non ci sono limiti alla consegna a domicilio.

In zona gialla e arancione tutti i negozi possono restare aperti mentre nelle zone rosse potranno farlo solo quelli che vendono prodotti considerati essenziali, come farmacie, alimentari, ferramenta. Nelle zone rosse saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici. Continuano a essere chiusi in tutta Italia i centri commerciali nei fine settimana.

A partire dal 27 marzo in zona gialla potranno riaprire teatri, sale da concerto, cinema e gli altri spazi con posti a sedere preassegnati e distanziati di almeno un metro, per una capienza massima pari al 25 per cento di quella autorizzata, e comunque non oltre 200 persone al chiuso e 400 all’aperto. Sempre dal 27 marzo si potrà andare nei musei su prenotazione anche nel weekend.

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