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  • Lunedì 22 marzo 2021

I nuovi e ragguardevoli accordi televisivi del football americano

I network hanno comprato un decennio di diritti della NFL per 110 miliardi di dollari, con una formula che considera anche la pandemia

Aaron Jones dei Green Bay Packers (Gregory Shamus/Getty Images)
Aaron Jones dei Green Bay Packers (Gregory Shamus/Getty Images)

A poco più di un mese dal Super Bowl di Tampa, la National Football League (NFL) ha raggiunto un accordo collettivo con i maggiori network statunitensi per la vendita dei suoi diritti televisivi per il decennio 2023-2033. In questo arco di tempo CBS, NBC, Fox, ESPN e Amazon pagheranno circa 110 miliardi di dollari per poter trasmettere le partite del campionato più popolare degli Stati Uniti, che come confermato da quest’ultimo accordo da 11 miliardi di dollari annui, è anche il più redditizio: la NBA, che viene subito dopo come valore commerciale, non arriva a 3 miliardi.

I 110 miliardi di dollari per il decennio 2023-2033 sono circa il doppio del prezzo stabilito per il precedente accordo decennale ora vicino alla scadenza. Le novità maggiori riguardano le emittenti e i modi pensati per recuperare i circa 4 miliardi di dollari persi nella passata stagione disputata con un numero limitato di spettatori a causa delle restrizioni.

CBS, Fox e NBC pagheranno circa 2 miliardi di dollari a stagione per mantenere i loro pacchetti e alternarsi nella trasmissione del Super Bowl, nella cui rotazione dal 2023 entrerà anche ESPN, che con circa 2,7 miliardi a stagione trasmetterà inoltre le partite del lunedì sera. Amazon si è invece assicurata tutte le partite del giovedì sera, che trasmetterà ai suoi abbonati su Prime Video (che in America sono intorno ai 126 milioni), per circa 1 miliardo di dollari all’anno.

(Patrick Smith/Getty Images)

Nonostante le offerte di ciascuno di questi network comprendano anche le rispettive piattaforme streaming online — che nel caso di Amazon è l’unica modalità di accesso al servizio — il ruolo della televisione è ancora centrale, e il football ne è la ragione principale, come scrive il New York Times. La lega ha iniziato la migrazione dei suoi contenuti su piattaforme streaming già cinque anni fa, ma la maggior parte delle entrate televisive proviene dalle circa ottanta milioni di famiglie che pagano tra i 50 a i 150 dollari al mese per i pacchetti via cavo. Lo scorso anno, inoltre, 76 delle 100 trasmissioni televisive più viste in America sono state partite di NFL.

L’altra novità riguarda la possibilità concessa alle squadre di aggiungere una giornata in più a stagione — quindi di portare a 17 il numero di giornate della stagione regolare — per recuperare le perdite della passata stagione, disputata in assenza o con numeri ristretti di spettatori. Se le squadre dovessero approvare l’aumento delle giornate, sarà la prima estensione del calendario dal 1978, anno in cui le giornate passarono da 14 alle attuali 16. In tal caso, l’inizio della nuova stagione rimarrà fissato nel tradizionale giovedì dopo il “Labor Day” – il primo lunedì di settembre — mentre la fine slitterà di una settimana.

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