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  • Giovedì 11 marzo 2021

Il partito di Angela Merkel potrebbe andare molto male alle elezioni di domenica

Saranno elezioni locali: i sondaggi dicono che la CDU pagherà una gestione criticata dell'epidemia e alcuni recenti scandali

La sagoma di Armin Laschet, primo ministro dello stato tedesco Renania Settentrionale-Vestfalia e presidente del partito Unione Cristiano-Democratica (CDU)(Photo by Lukas Schulze/Getty Images)
La sagoma di Armin Laschet, primo ministro dello stato tedesco Renania Settentrionale-Vestfalia e presidente del partito Unione Cristiano-Democratica (CDU)(Photo by Lukas Schulze/Getty Images)

Domenica in Germania si terranno importanti elezioni locali nei due stati di Baden-Württemberg e Renania-Palatinato. Le elezioni saranno importanti soprattutto per l’Unione Cristiano-Democratica (CDU), il partito conservatore della cancelliera Angela Merkel al governo dal 2005, che da qualche tempo sta attraversando uno dei maggiori cali di popolarità della sua storia: la CDU è molto criticata sia per la gestione dell’emergenza sanitaria sia per alcuni gravi scandali che hanno riguardato i suoi membri.

I sondaggi danno il partito sotto il 30 per cento in entrambi i länder (nome tedesco degli stati federati), e i suoi candidati sono sfavoriti sia in Baden-Württemberg, dove sono in vantaggio i Verdi, sia in Renania-Palatinato, dove sono avanti i Socialdemocratici. Al momento un rientro in corsa della CDU sembra improbabile, ed è anche possibile che il partito verrà escluso dalle coalizioni di governo che si formeranno nei due stati.

Gli scandali emersi più di recente hanno coinvolto due parlamentari che durante la prima ondata della pandemia avrebbero ottenuto dei vantaggi economici negli accordi per la fornitura di mascherine. I due parlamentari sono Nikolas Löbel e Georg Nüsslein, entrambi successivamente usciti dal partito. Solo Löbel però si è dimesso anche dagli incarichi parlamentari, e comunque a seguito delle pressioni di alcuni esponenti della CDU. In Germania i due casi vengono assimilati e definiti come “gli affari sulle mascherine”, ma le condizioni in cui i due hanno lasciato il partito sono piuttosto diverse. 

Löbel ha 34 anni ed è originario proprio del Baden-Württemberg, uno dei due länder in cui si voterà domenica. Lui stesso ha spiegato che una società di sua proprietà aveva ricevuto 250mila euro per aver agito da intermediaria tra un fornitore di mascherine e due aziende private: si è difeso dicendo di aver partecipato alla trattativa nella sua veste di imprenditore, non di politico, e di aver ricevuto un pagamento in linea con i prezzi del mercato. Per il momento non sono state aperte indagini a suo carico, anche se non è da escludere che nei prossimi giorni possa succedere.

Nüsslein invece è indagato per corruzione ed evasione fiscale, ed è accusato di aver fatto pressione sul governo per incaricare un fornitore di mascherine in cambio di 660mila euro. Il parlamento ha votato all’unanimità la revoca della sua immunità parlamentare. Nüsslein, nel parlamento dal 2002, ha 51 anni ed è in realtà membro dell’Unione Cristiano-Sociale, il partito gemello della CDU attivo solo in Baviera, dove di fatto la sostituisce. I due partiti confluiscono poi nello stesso gruppo parlamentare, di cui Nüsslein era vice capo.

Le notizie su Löbel e Nüsslein sono arrivate a pochi giorni dalle elezioni per rinnovare il parlamento nei due länder: saranno elezioni importanti, nonché le prime da quando la CDU ha eletto Armin Laschet come successore di Angela Merkel, che ha annunciato che a settembre lascerà la politica, quando sarà scaduto il mandato del suo governo.

– Leggi anche: Armin Laschet è il nuovo leader della CDU tedesca

Se le previsioni sulle elezioni di domenica dovessero essere confermate, la leadership di Laschet potrebbe apparire debole fin da subito. A settembre ci saranno le elezioni parlamentari nazionali, e a breve dovrà essere indicato il candidato cancelliere: non è affatto scontato che venga scelto lo stesso Laschet, che gli elettori potrebbero associare ai recenti scandali e ai possibili fallimenti della CDU nelle elezioni locali.

In generale il partito ha subìto un calo di popolarità e nei sondaggi, anche a livello nazionale. Il governo era stato considerato per mesi un’eccellenza internazionale nella gestione dell’emergenza sanitaria, ma poi ha iniziato a subire molte critiche.

Molte persone hanno accumulato frustrazione per il lockdown imposto da dicembre, a cui sono seguiti ritardi negli aiuti economici per le imprese costrette a chiudere e una campagna vaccinale giudicata insufficiente. Ad oggi le dosi somministrate sono molto inferiori a quelle dei paesi più avanti (Israele, Stati Uniti e Regno Unito), e fra le dosi ricevute molte risultano ancora inutilizzate. I funzionari governativi hanno risposto alle critiche dicendo che le dosi inutilizzate sono conservate per la somministrazione delle seconde dosi.

– Leggi anche: I milioni di vaccini inutilizzati in Europa

Oltre alle critiche e alle vicende di Löbel e Nüsslein sulle mascherine, la reputazione della CDU è peggiorata per gli scandali che hanno riguardato altri parlamentari del partito, e che stanno fornendo facili argomenti alle opposizioni. Uno di questi ha coinvolto Axel Fischer, che è stato membro dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa dal 2010 al 2018 ed è indagato per corruzione in Germania per come avrebbe agito in quegli anni. Secondo i magistrati, Fischer avrebbe accettato soldi dall’Azerbaigian in cambio del voto su mozioni e risoluzioni pro-azere: pochi giorni fa gli è stata tolta l’immunità parlamentare per permettere le indagini.

Un altro scandalo ha riguardato Philipp Amthor, avvocato 28enne nel partito fin da giovanissimo e molto considerato all’interno della CDU, al punto che è stato scelto come candidato presidente per le elezioni nello stato di Meclemburgo-Pomerania che si terranno a settembre. Nel 2019 era stata scoperta la sua attività di lobbying per conto di una società tecnologica statunitense, di cui faceva parte nel consiglio di amministrazione: aveva dovuto ammettere di possedere delle quote della società, e si era poi ritirato da ogni ruolo e rapporto con l’azienda. 

Per evitare l’etichetta di “partito degli scandali”, alcuni politici della CDU hanno reagito molto duramente alle recenti vicende sulle mascherine. Il gradimento del partito alle prossime elezioni parlamentari, le prime senza Angela Merkel, potrebbe essere comunque molto inferiore rispetto al recente passato.