• Sport
  • Martedì 2 febbraio 2021

Di chi sono le squadre di Serie A

Visto che continuano a cambiare proprietà: due anni fa la Fiorentina, l'anno scorso Roma e Parma, a breve lo Spezia e in futuro forse le due genovesi

Dieci anni fa i proprietari delle venti squadre del campionato di Serie A erano tutti italiani: oggi oltre il 30 per cento dei club è di proprietà straniera, e la quota sembra destinata a cambiare ancora. In questi anni l’aumento di investimenti stranieri in Serie A è stato accompagnato da diversi cambi di proprietà “interni” che hanno completamente alterato gli assetti delle società rispetto a un decennio fa: da allora solo una minoranza di club ha mantenuto la stessa proprietà.

* aggiornato al 21/2/2022

Atalanta
A febbraio un gruppo di investitori guidati dallo statunitense Stephen Pagliuca ha rilevato il 55 per cento della società che controlla circa l’87 per del capitale sociale dell’Atalanta. I precedenti proprietari, Antonio e Luca Percassi, rimarranno presenti in società come azionisti e rispettivamente come presidente e amministratore delegato.

Negli anni Settanta Percassi fu un giocatore dell’Atalanta: dopo essersi ritirato nel 1978 entrò nel settore immobiliare aprendo i primi negozi del gruppo Benetton nel bergamasco. Da allora le sue attività si sono moltiplicate: ora attraverso la holding Odissea controlla una decina di società che operano principalmente nell’immobiliare, nella vendita al dettaglio e nella ristorazione. Il gruppo Percassi gestisce centri commerciali e outlet, è proprietario dei marchi Kiko, Womo e Bullfrog e gestisce in franchising punti vendita Gucci, Nike, Lego, Starbucks e Victoria’s Secret. Nel 2019 ha fatturato 623 milioni di euro registrando un patrimonio netto di 332 milioni.

Benevento
Il club campano di Serie A è controllato dall’avvocato avellinese Oreste Vigorito, proprietario della Italian Vento Power Corporation (IVPC), uno dei principali gruppi italiani nella produzione di energia elettrica da fonte eolica e nella gestione di parchi eolici. Vigorito acquistò il Benevento nel 2006 con il fratello Ciro, morto nel 2010. Stando agli ultimi bilanci disponibili, il gruppo — riunito nella società Maluni — fattura un’ottantina di milioni di euro annui, contando anche gli investimenti nel settore alberghiero, informatico, elettronico ed editoriale, tutti perlopiù in ambito locale.

Bologna
Il Bologna è per il 99,9 per cento di proprietà della società BFC 1909, che fa capo all’imprenditore canadese Joey Saputo, e per lo 0,1 per cento di piccoli azionisti. Nel 2014 il club era stato acquistato da un gruppo di imprenditori nordamericani rappresentati dall’avvocato Joe Tacopina, uscito poi dalla società nel 2015 e diventato successivamente co-proprietario di Venezia e Catania. Gli altri due soci del Bologna sono i consiglieri Joe Marsilii e Anthony Rizza. La famiglia Saputo, di base a Montreal, gestisce l’omonimo gruppo alimentare caseario nordamericano che conta 17.200 dipendenti e un fatturato di circa 7 miliardi di euro (nel 2017).

Joey Saputo (Massimo Paolone/LaPresse)

Cagliari
Dal giugno 2014 il Cagliari è di proprietà di Tommaso Giulini, milanese, figlio del conte Carlo Enrico Giulini e presidente della Fluorsid, azienda leader mondiale nella produzione di fluoruro di alluminio fondata in Sardegna dal padre nel 1969. Con Giulini sta proseguendo lo storico legame tra l’imprenditoria milanese e il Cagliari, che proprio cinquant’anni fa vinse il suo primo e unico Scudetto finanziato dal petroliere milanese Angelo Moratti, presidente dell’Inter e presente in Sardegna con la Saras, e dall’imprenditore lombardo Angelo Rovelli, che in Sardegna costruì uno dei più vasti poli petrolchimici d’Europa. Anche Giulini ha avuto in qualche modo a che fare con l’Inter: ha fatto parte del consiglio d’amministrazione dal 2005 al 2013 e detiene ancora alcune quote.

Crotone
L’unica squadra calabrese in Serie A fa parte del gruppo imprenditoriale della famiglia Vrenna, attivo nella distribuzione farmaceutica, nel settore energetico e ambientale, nella raccolta e smaltimento di rifiuti, nel turismo e nella ristorazione, perlopiù in ambito regionale. Nel 2016 il gruppo fu valutato circa 800 milioni di euro. Nello stesso anno la Procura distrettuale antimafia chiese la confisca di tutti i beni dei Vrenna per presunti legami con la ‘ndrangheta, in particolare con le ‘ndrine Vrenna, Bonaventura e Corigliano. La Corte d’appello di Catanzaro dichiarò tuttavia legittimo il patrimonio del gruppo facendo cadere le accuse.

Fiorentina
Dal 6 giugno 2019 la Fiorentina è di proprietà dell’imprenditore italoamericano Rocco Commisso, subentrato alla famiglia Della Valle con un investimento tra i 160 e i 170 milioni di euro. Laureatosi in ingegneria industriale alla Columbia University, Commisso ha lavorato in Bank of Canada ed è stato direttore finanziario di Cablevision, una televisione via cavo acquistata da Time Warner nel 1995. Successivamente fondò Mediacom, tuttora una delle principali emittenti via cavo statunitensi con 4.500 dipendenti, oltre 1 milioni di clienti e un fatturato annuale di circa 1,9 miliardi di dollari. Si stima che il patrimonio di Commisso sia di poco inferiore ai 5 miliardi di dollari. Dal 2017 è anche proprietario dei New York Cosmos, storica squadra di calcio statunitense.

Rocco Commisso (LaPresse/Tano Pecoraro)

Genoa
A settembre 2021 il fondo d’investimento americano 777 Partners ha acquistato il Genoa Cricket and Football Club, secondo indiscrezioni pagando l’intero pacchetto azionario del club circa 150 milioni di euro, debiti compresi. Si è così conclusa dopo diciotto anni la gestione di Enrico Preziosi, che acquistò il club dalla Serie C1 nel 2003 fino a portarlo a una presenza stabile in Serie A. Da anni però era contestato dalla tifoseria per il modo altalenante in cui veniva gestita la squadra, spesso vicina alla retrocessione e ultimamente alle prese con una seria situazione debitoria. Preziosi resterà nel consiglio d’amministrazione anche con la nuova proprietà, almeno inizialmente.

Inter
Dall’estate del 2016 il 68,55 per cento delle quote societarie dell’Inter appartengono al gruppo cinese Suning, le cui attività principali si concentrano nel retail e nell’e-commerce (in Cina conta oltre 300.000 dipendenti e un fatturato registrato nel 2019 di 35 miliardi di euro). Nel 2019 il fondo di Hong Kong LionRock Capital è subentrato come socio di minoranza di Suning al posto del vecchio proprietario, l’indonesiano Erick Thohir, acquistando il 31,05 per cento delle quote. Lo 0,4 per cento dell’Inter rimane invece di proprietà di piccoli azionisti, tra i quali lo storico sponsor Pirelli, la famiglia Moratti, gli eredi di Giacinto Facchetti, il presidente del Cagliari Tommaso Giulini, il comico Giacomo Poretti e l’ex ministro e attuale senatore Ignazio La Russa.

Juventus
La Juventus è controllata al 63,8 per cento da Exor, la società d’investimento della famiglia Agnelli-Elkann, che con i 143,8 miliardi registrati nel 2019 è la prima società italiana per volume di fatturato e fra le prime trenta al mondo. Exor ha partecipazioni in Stellantis, nel gruppo Economist, in Ferrari e nel gruppo editoriale GEDI, oltre a numerosi investimenti nel settore energetico e minerario. Delle restanti quote di minoranza della Juventus, l’11,3 per cento è del fondo d’investimento britannico Lindsell Train, il restante 24,9 per cento è collocato nel mercato azionario italiano.

Lazio
L’unico azionista proprietario di una quota superiore al 2 per cento nel capitale sociale della Lazio è la società Lazio Events di Claudio Lotito, imprenditore romano che detiene il 67 per cento delle quote del club. Come la Juventus, anche la Lazio è quotata in borsa. Le attività imprenditoriali di Lotito si dividono tra imprese di pulizia, vigilanza privata e catering. Dal luglio 2011 Lotito è anche proprietario della Salernitana assieme al cognato Marco Mezzaroma.

Milan
Il Milan è di proprietà del fondo d’investimento statunitense Elliott, che controlla il club tramite la società Project Redblack, la cui proprietà è riconducibile a Elliott per il 95,73 per cento e a un’altra società, la Blue Skye degli attuali consiglieri d’amministrazione Gianluca D’Avanzo e Salvatore Cerchione, per il 4,27 per cento. L’11 luglio del 2018 il fondo statunitense ha rilevato la proprietà del Milan dell’investitore cinese Yonghong Li, non più in grado di rispettare le scadenze fiscali pattuite con Elliott al momento dell’acquisto dal gruppo Fininvest di Silvio Berlusconi.

Napoli
La totalità delle quote del Napoli è di proprietà di Aurelio De Laurentiis, che le detiene al 99,8 per cento tramite la società Filmauro e per lo 0,2 privatamente. Per Filmauro, in origine società esclusivamente cinematografica fondata nel 1975 da Luigi De Laurentiis, padre di Aurelio, il Napoli rappresenta l’attività principale. Dal 2018 Filmauro possiede anche la squadra del Bari.

Parma
Lo scorso settembre la società Krause Group dell’omonima famiglia statunitense ha acquistato il 90 per cento del Parma e il 99 per cento della società creata per la gestione del progetto di ristrutturazione dello Stadio Ennio Tardini. Il restante 9 per cento rimane intestato a Nuovo Inizio, la società di imprenditori locali che rilevò il club dopo il fallimento, mentre l’1 per cento è spartito con l’azionariato popolare.

Kyle J. Krause (Massimo Paolone/LaPresse)

Roma
Il Friedkin Group di Dan Friedkin, miliardario californiano di 54 anni, ha concluso l’acquisto delle quote di maggioranza dall’AS Roma lo scorso agosto per 591 milioni di euro. Le attività del gruppo Friedkin si concentrano nella Gulf States Toyota Distributors, una rete di concessionarie di automobili Toyota nel sud degli Stati Uniti fondata negli anni Sessanta dal padre di Dan. Nel corso degli anni il gruppo, con base a Houston, in Texas, è diventato uno dei più grandi distributori di Toyota al mondo, con un giro d’affari intorno ai 9 miliardi di dollari: possiede inoltre una catena alberghiera, l’Auberge Resorts, e una casa di produzione cinematografica, la Imperative Entertainment.

Sampdoria
La società romana Sport Spettacolo dell’imprenditore cinematografico Massimo Ferrero possiede il 99,6 per cento delle quote della Sampdoria. Sport Spettacolo fa capo alla holding della famiglia Ferrero, che comprende anche la Eleven Finance, la società principale del gruppo attiva nel campo cinematografico e immobiliare. Ferrero è proprietario di sale cinematografiche, tra cui il cinema Adriano a Roma, ed è stato proprietario di Livingston Energy Flight, una compagnia di aerei charter che faceva capo all’agenzia “Viaggi del Ventaglio”, fondata nel 1987 e quotata in borsa nel 2001, ma fallita nel 2010 in seguito a una crisi. Ferrero fu condannato in primo grado, dopo aver patteggiato, per bancarotta fraudolenta. Anche se non ufficialmente come il Genoa, la Sampdoria è da considerarsi tuttora in vendita.

Sassuolo
Dal 2002 il Sassuolo è di proprietà della Mapei, azienda milanese tra le più grandi al mondo nella produzione di adesivi, sigillanti e prodotti chimici per l’edilizia con un fatturato registrato nel 2019 di 2,8 miliardi di euro. Dopo la morte nel 2019 di Giorgio Squinzi, figlio del fondatore della Mapei, il club continua a essere gestito dal gruppo e rappresentato in società dalla figlia Veronica.

Spezia
Da febbraio 2021 l’investitore americano Robert Platek è il proprietario dello Spezia Calcio, che ha acquistato dalla precedente proprietà per una cifra non specificata. Platek è uno dei soci di MSD Capital, società d’investimento che gestisce il patrimonio di Michael Saul Dell, fondatore e presidente della Dell Technologies, una delle maggiori aziende informatiche al mondo. Il suo investimento nello Spezia è privato e non rientra negli affari di MSD Capital.

Dal 2008 lo Spezia era stato di proprietà di Gabriele Volpi, imprenditore ligure nel settore della logistica petrolifera, proprietario della Pro Recco di pallanuoto, dell’Arzachena in Serie C e in passato anche della squadra di calcio croata del Rijeka.

Gabriele Volpi (LaPresse/Tano Pecoraro)

Torino
Dal 2005 è controllato direttamente dalla società U.T. Communications di Urbano Cairo, nato a Milano da genitori alessandrini, il cui gruppo industriale comprende principalmente la Cairo Editore, la rete televisiva La7 e la RCS MediaGroup, editore di Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, Oggi e Abitare.

Udinese
Il 100 per cento dell’Udinese appartiene alla Gesapar, società della famiglia Pozzo, proprietaria del club friulano dal 1986 e attiva dal 1910 nella produzione e commercializzazione di utensili industriali, prima a livello locale e successivamente europeo. Nel 2008 i Pozzo hanno ceduto la proprietà delle loro attività principali alla tedesca Bosch per una somma mai resa pubblica come da contratto fra le parti. Dal 2012 la famiglia possiede anche la squadra inglese del Watford. Dal 2009 al 2016 è stata proprietaria del Granada in Spagna.

Hellas Verona
Il Verona appartiene alla Star Ball, società di Maurizio Setti, imprenditore emiliano proprietario dei marchi di abbigliamento Manila Grace, Sonia de Nisco e KI6. Nel 2018 Setti ha inoltre partecipato al rilancio dell’azienda motociclistica Garelli. Nel 2017 la FIGC aprì un’inchiesta sui rapporti tra Setti e la società immobiliare del proprietario dello Spezia, Gabriele Volpi, circa un prestito di 10 milioni di euro mai restituito che avrebbe potuto compromettere la posizione della proprietà del club veronese. L’inchiesta però si concluse con un nulla di fatto; successivamente Setti è stato condannato al risarcimento.

– Leggi anche: Tutto lo sport di Ineos