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  • Mercoledì 20 gennaio 2021

I tour sospetti del Campidoglio, prima dell’attacco

Negli Stati Uniti un gruppo di Democratici sta chiedendo che si facciano indagini per accertare se alcuni insorti abbiano fatto sopralluoghi per preparare l'assalto

La parlamentare Repubblicana Lauren Boebert si mette in posa per una foto di gruppo con gli altri deputati eletti per la prima volta alle elezioni del 2020 davanti al Campidoglio, a Washington, il 4 gennaio 2021. (AP Photo/ J. Scott Applewhite, File)
La parlamentare Repubblicana Lauren Boebert si mette in posa per una foto di gruppo con gli altri deputati eletti per la prima volta alle elezioni del 2020 davanti al Campidoglio, a Washington, il 4 gennaio 2021. (AP Photo/ J. Scott Applewhite, File)

Nell’ultima settimana diversi membri della camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti hanno detto di aver visto alcuni Repubblicani accompagnare gruppi di persone in “tour sospetti” del Campidoglio, a Washington, prima dell’attacco al Congresso dello scorso 6 gennaio. Per questa ragione i Democratici hanno chiesto che vengano avviate delle indagini per stabilire se uno o più membri del partito Repubblicano abbiano accompagnato in visita al Campidoglio persone che poi sono state coinvolte nell’insurrezione, a causa della quale sono morte 5 persone.

In una diretta Facebook la deputata democratica Mikie Sherrill ha detto di aver visto, il giorno prima dell’attacco, «membri del Congresso che accoglievano gruppi nel Campidoglio» per una «perlustrazione». Dopo Sherrill, più di trenta altri Democratici hanno detto di aver notato movimenti «sospetti», sempre nei giorni precedenti all’insurrezione.

Il 13 gennaio questo gruppo di Democratici ha inviato una lettera alla Capitol Police, cioè il corpo di polizia deputato alla protezione del Congresso, e ai responsabili della sicurezza della Camera e del Senato. Nella lettera hanno segnalato che molti di loro, tra cui persone «che avevano prestato servizio per l’esercito ed erano state addestrate per riconoscere attività sospette» avevano osservato «un numero estremamente alto di gruppi esterni al Campidoglio nell’edificio, martedì 5 gennaio».

La lettera specifica anche che questa era una cosa «straordinaria per diverse ragioni, tra cui il fatto che l’accesso al complesso del Campidoglio era limitato da quando le visite erano state sospese lo scorso marzo per via della pandemia», e sottolinea anche che per questo i responsabili della sicurezza di Camera e Senato erano già stati avvisati proprio il 5 gennaio.

Più di recente, due membri della camera dei Rappresentanti, i Democratici Steve Cohen e John Yarmuth, hanno detto di aver riconosciuto la deputata Lauren Boebert, che è Repubblicana, mentre conduceva un gruppo «numeroso» di persone in un tour del Campidoglio, tra il 3 e il 6 di gennaio.

Cohen ha detto a CNN che Boebert è una «freshman», cioè una “matricola”, perché è stata eletta per la prima volta quest’anno e pertanto «poteva aver avuto con sé un gruppo numeroso di persone» e poteva «semplicemente volergli far fare un giro». Cohen ha detto di non poter dire se tra quelle persone ce ne fossero alcune di quelle che poi hanno attaccato il Congresso, ma successivamente ha aggiunto, utilizzando una metafora sportiva, che «era piuttosto evidente che [Boebert] non era dalla parte della squadra che gioca in casa, ma da quella degli ospiti», alludendo quindi che fosse in qualche modo coinvolta nell’attacco.

– Leggi anche: Perché la polizia non ha fermato l’attacco al Congresso?

Boebert ha 34 anni, è nata in Florida e vive in Colorado da quando aveva 12 anni. Negli ultimi mesi si è fatta notare per le sue idee politiche di estrema destra e negli ultimi giorni è stata criticata per l’atteggiamento avuto durante e dopo l’attacco, per esempio per aver aiutato alcuni insorti a ripararsi e per essersi rifiutata di farsi ispezionare la borsa all’ingresso del Campidoglio dopo che si era attivato l’allarme del metal detector, sostenendo che fosse un suo diritto entrare armata.

Lunedì Boebert ha inviato una lettera a Cohen in cui ha detto che «le accuse e le insinuazioni» nei suoi confronti sono «categoricamente false». Boebert ha detto di non aver mai guidato nessun tour del Campidoglio e di averci soltanto portato la sua famiglia per una visita, il 2 gennaio, e il giorno seguente, in occasione del giuramento. Ha poi aggiunto su Twitter: «Immagino che adesso sia uno scandalo avere una famiglia numerosa».