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  • Venerdì 3 luglio 2020

Cosa c’entra Matteo Salvini con Lauren Boebert?

Qualche giorno fa il capo della Lega ha fatto i complimenti su Twitter a un'emergente candidata locale del Partito Repubblicano statunitense

Lauren Boebert
(McKenzie Lange/The Grand Junction Daily Sentinel via AP)
Lauren Boebert (McKenzie Lange/The Grand Junction Daily Sentinel via AP)

Qualche giorno fa il segretario della Lega Matteo Salvini ha pubblicato un tweet la cui comprensione non sarà stata semplice per la gran parte dei suoi follower ed elettori: Salvini si è congratulato con una sconosciuta candidata al Congresso degli Stati Uniti, Lauren Boebert, per aver vinto le primarie del Partito Repubblicano nel suo collegio, in Colorado. Boebert ha sconfitto il più moderato deputato uscente Scott Tipton, che aveva il sostegno del presidente Donald Trump, e le sue posizioni sono talmente estremiste che i Democratici hanno ripreso a investire in quel distretto, prevalentemente rurale e conservatore, nella speranza che anche molti elettori Repubblicani non abbiano intenzione di votarla.

Boebert ha 33 anni, è nata in Florida e vive in Colorado da quando aveva 12 anni. Si è fatta notare quando ha contestato Beto O’Rourke, un ex candidato alle primarie del Partito Democratico per la presidenza: lui aveva promesso che se fosse diventato presidente avrebbe sequestrato ai privati cittadini i fucili d’assalto, quelli più pericolosi e usati durante le sparatorie di massa, lei gli urlò che «sono venuta qui per dirti che non lo farai». Negli scorsi mesi ha fatto di nuovo notizia quando si è rifiutata di chiudere il suo ristorante durante le restrizioni imposte per contenere il contagio da coronavirus, e lo ha tenuto aperto anche dopo aver ricevuto un ordine da un tribunale locale. Nel suo ristorante sia lei che i camerieri girano con le armi ben visibili, e i clienti sono invitati a fare lo stesso.

Da quando si è candidata, poi, si è parlato di più anche delle sue idee politiche di estrema destra: Boebert è una grande sostenitrice del presidente Trump, del diritto a portare armi e ha espresso opinioni indulgenti e favorevoli nei confronti di QAnon, una teoria infondata che sostiene l’esistenza di un complotto all’interno degli Stati Uniti per sovvertire la presidenza di Donald Trump (e che questo complotto serva a impedire che Trump smascheri un network internazionale di pedofili con al centro l’establishment finanziario internazionale e i leader del Partito Democratico). I seguaci della teoria di QAnon sono considerati una specie di setta, e l’FBI li giudica una minaccia alla sicurezza nazionale.

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Boebert ha vinto le primarie nonostante a dicembre Trump si fosse schierato in favore di Tipton. Lei stessa ha giustificato il presidente dicendo che non poteva conoscere approfonditamente la situazione, e martedì Trump si è congratulato con lei su Twitter. Boeber sta facendo ricorso alla consueta retorica del Partito Repubblicano di questi anni, presentandosi come l’outsider dura e pura che combatte contro le meschine macchinazioni di Washington e dei Democratici. Questi intanto, scrive il New York Times, si sono dati da fare per attaccarla, invitandola a rinnegare subito il suo appoggio alla teoria complottista di QAnon, e investiranno ancora di più per sostenere la loro candidata, Diane Mitsch Bush, ex deputata del Colorado che nel 2018 aveva perso contro Tipton.

Non è chiaro perché Salvini abbia deciso di congratularsi con Boebert, che è completamente sconosciuta per la grandissima parte degli italiani, fa politica solo da pochi mesi, non aveva il sostegno di Trump, è candidata a un ruolo importante ma di nessuna visibilità (sapete dire i nomi di dieci deputati americani?) in un collegio molto conservatore e non risulta avere nessun particolare rapporto con altri politici stranieri.