Calenda dice che Mastella gli ha proposto il sostegno del PD a Roma se appoggia Conte
Mastella ha smentito parlando di «squallore umano», e il PD dice di non saperne niente
Il leader di Azione e candidato a sindaco di Roma Carlo Calenda ha raccontato su Twitter che Clemente Mastella, ex ministro e sindaco di Benevento, lo avrebbe chiamato per chiedere il suo sostegno al governo di Giuseppe Conte, che sta cercando in questi giorni di convincere una decina di senatori a entrare nella maggioranza dopo la crisi aperta da Matteo Renzi. In cambio, dice Calenda, Mastella gli avrebbe promesso l’appoggio del Partito Democratico nella sua candidatura a Roma. Calenda ha rifiutato, dicendo di considerare l’offerta «un insulto personale e un dato politico rilevante per capire il quadro di degrado in cui versiamo».
Ho riflettuto un giorno sul rendere pubblica una telefonata privata. E tuttavia considero questa offerta un insulto personale e un dato politico rilevante per capire il quadro di degrado in cui versiamo. Ps non ho motivo di pensare che il PD fosse a conoscenza di quanto detto.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) January 16, 2021
Mastella non è nel Partito Democratico. Nella sua lunga carriera politica, cominciata nella Democrazia Cristiana negli anni Settanta, è stato ministro del Lavoro nel governo di centrodestra di Silvio Berlusconi e della Giustizia nel governo di centrosinistra di Romano Prodi, ed è noto per aver spesso tenuto in piedi e fatto venir meno maggioranze parlamentari con i diversi partiti di centro che ha guidato. In particolare, nel 2008 aprì la crisi che fece cadere il governo Prodi II, passando poi nel Popolo della Libertà di Berlusconi.
In questi giorni, Mastella è indicato come una delle figure chiave del tentativo di Conte, del Movimento 5 Stelle e del PD di trovare abbastanza senatori per ottenere la maggioranza al Senato nel voto decisivo previsto per martedì, evitando la crisi di governo. Dopo aver lasciato Forza Italia la scorsa estate, Mastella ha sostenuto Vincenzo De Luca del PD alle elezioni regionali in Campania, e ora si è impegnato a fare da «regista» per una forza politica da costruire intorno ai cosiddetti “responsabili”, cioè i senatori che vogliono passare alla maggioranza sostenendo il governo Conte. Sua moglie Sandra Lonardo, eletta con Forza Italia e passata poi al Gruppo Misto, da giorni è indicata dai giornali tra questi senatori.
L’accusa di Calenda, in pratica, è che Mastella lo abbia contattato per chiedere il suo sostegno al governo Conte, da esprimere presumibilmente attraverso Matteo Richetti, l’unico senatore di Azione. «Ho riflettuto un giorno sul rendere pubblica una telefonata privata» dice Calenda, aggiungendo però di non aver «motivo di pensare che il PD fosse a conoscenza di quanto detto», nonostante la proposta di Mastella.
Mastella ha risposto con una nota indirizzata «al Pariolino Calenda» (con riferimento al quartiere benestante di Roma Nord, anche se Calenda è cresciuto a Prati), respingendo le accuse, definendolo «una persona di uno squallore umano incredibile» e fornendo una versione diversa sul contenuto della telefonata:
Sei una persona di uno squallore umano incredibile. Ti ho telefonato per chiederti cosa facevi e mi hai detto che eri contro Renzi. Allora sei per il Pd? No, mi hai risposto: “il PD mi dovrà scegliere per forza come candidato sindaco”. Poi hai aggiunto: “ne parlo”. Quanto a me, non ho alcuna titolarità per parlare a nome del PD. Sei rimasto quello che conoscevo all’epoca del Cis di Nola, che era il referente per le segnalazioni. Ruolo modesto, perché sei moralmente modesto.
Anche dal PD sono arrivate smentite. Andrea Casu, segretario del PD di Roma, dice che il suo partito «è totalmente estraneo allo scambio di messaggi, con supposte proposte sul sindaco di Roma, tra Calenda e Mastella, di cui abbiamo appreso oggi a mezzo stampa».