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  • Mercoledì 30 dicembre 2020

Il vaccino di AstraZeneca è stato autorizzato nel Regno Unito

È molto importante per la campagna di vaccinazione britannica e lo è anche per quella nell'Unione Europea, dove però potrebbe servire altro tempo per l'approvazione

Gli uffici di AstraZeneca a Cambridge, in Inghilterra.(AP Photo/Alastair Grant, File)
Gli uffici di AstraZeneca a Cambridge, in Inghilterra.(AP Photo/Alastair Grant, File)

Il vaccino contro il coronavirus sviluppato dalla società britannica AstraZeneca e dall’università di Oxford è stato autorizzato per l’utilizzo nel Regno Unito, dove l’epidemia sta peggiorando anche a causa della cosiddetta “variante inglese” del virus. Il Regno Unito è il primo paese ad approvare il vaccino di AstraZeneca, che aveva avuto alcuni problemi nella fase di sperimentazione ma che è molto importante per le campagne di vaccinazione in vari paesi. Il Regno Unito ne ha ordinato 100 milioni di dosi, e l’Unione Europea 400 milioni di dosi, da distribuire proporzionalmente nei vari paesi membri.

Ma contrariamente al Regno Unito, per l’approvazione del vaccino di AstraZeneca in Unione Europea sembra serva ancora del tempo, non è chiaro quanto. Martedì Noel Wathion, il vice direttore dell’EMA, l’Agenzia Europea per i Medicinali, aveva detto al quotidiano belga Het Nieuwsblad che è improbabile che la raccomandazione per il vaccino – il passaggio precedente all’autorizzazione da parte della Commissione europea – arrivi entro gennaio, perché AstraZeneca non ha ancora neanche presentato la richiesta formale. Wathion aveva poi sottolineato la necessità di ricevere ulteriori dati sulla sperimentazione clinica del vaccino, al momento insufficienti.

A novembre, AstraZeneca e l’università di Oxford avevano annunciato che il loro vaccino sperimentale contro il coronavirus aveva fatto rilevare un’efficacia del 70,4 per cento, inferiore rispetto ai vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna (intorno al 95 per cento) ma comunque sufficiente per essere commentata con ottimismo. Nei giorni successivi però erano emersi dubbi sui dati, secondo i quali l’efficacia del vaccino variava significativamente a seconda del dosaggio somministrato, tra il 90 e il 62 per cento (con un’efficacia media calcolata appunto al 70,4 per cento). I risultati così anomali, era emerso, erano dovuti ad alcuni errori nelle somministrazioni in fase di sperimentazione, e da settimane si attende una nuova pubblicazione che faccia chiarezza sulla reale efficacia del vaccino, calcolata con ulteriori sperimentazioni.

Il vaccino di AstraZeneca è molto importante per la campagna di vaccinazione britannica, europea e italiana. È un vaccino molto più economico di quello di Pfizer-BioNTech e Moderna, e può essere conservato in frigorifero anziché nei costosi e moderni freezer necessari per le fiale di Pfizer-BioNTech. L’Unione Europea ne ha ordinate complessivamente 400 milioni di dosi, più di ogni altro vaccino, ed è quello che secondo i piani dovrebbe essere distribuito in maggiori quantità agli stati membri nei primi mesi del 2021. In Italia ne dovrebbero arrivare circa 16 milioni di dosi nei primi tre mesi, e altre 24 milioni nei tre successivi. Per contro, nei primi sei mesi è previsto l’arrivo di 16 milioni di dosi del vaccino di Pfizer-BioNTech: di quest’ultimo ieri è stato però annunciato un acquisto opzionale europeo di altre 100 milioni di dosi nel 2021, da distribuire tra i paesi membri. Non è ancora chiaro però con che tempistiche.

– Leggi anche: Le cose che ancora non sappiamo sulla vaccinazione in Italia

Nel Regno Unito i nuovi casi di contagio da coronavirus stanno salendo rapidamente, e proprio ieri è stato stabilito il nuovo record dall’inizio dell’epidemia, con oltre 53mila casi registrati in un giorno, dovuti in parte alla segnalazione di infezioni scoperte nei giorni delle festività natalizie. I decessi sono stati 414. La “variante inglese” del virus, che non sembra produrre sintomi più gravi ma che sembra essere assai più contagiosa, ha peggiorato nel giro di poche settimane la situazione sanitaria, riempiendo gli ospedali e sovraccaricando il già traballante e inefficace sistema di tracciamento dei contatti.

I media inglese parlano di un probabile inasprimento delle misure restrittive, che già erano state rese più rigide per il periodo natalizio in diverse aree del sud del paese, compresa Londra. Diverse contee attualmente al terzo livello di restrizioni dovrebbero passare al quarto, cioè a una forma di lockdown flessibile, già in vigore a Londra.