• Italia
  • Lunedì 30 novembre 2020

Cosa c’è nel nuovo decreto ristori

Il governo ha approvato un nuovo provvedimento, il quarto, a sostegno delle imprese e dei lavoratori in difficoltà economica a causa dell'emergenza coronavirus

Vetrine natalizie a Milano, il 24 novembre 2020 (Claudio Furlan LaPresse )
Vetrine natalizie a Milano, il 24 novembre 2020 (Claudio Furlan LaPresse )

Nella notte tra domenica e lunedì il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge con cui vengono previsti altri 8 miliardi di euro di finanziamento a sostegno delle aziende e dei lavoratori colpiti dalle conseguenze economiche dell’emergenza coronavirus. Con il nuovo decreto salgono in totale a 18 i miliardi stanziati nei quattro cosiddetti “decreti ristori”, a partire dal primo approvato il 28 ottobre.

Il decreto prevede il rinvio dal 30 novembre al 30 aprile della scadenza del versamento di Irpef, Ires e Irap per tutte le imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che nel primo semestre del 2020 abbiano subito un calo del fatturato di almeno il 33 per cento rispetto all’anno precedente.

I precedenti “decreti ristori” avevano stabilito la proroga soltanto per le aziende che avevano dovuto chiudere a causa delle restrizioni. Per i ristoranti delle zone arancioni e rosse e, per tutte le attività rimaste chiuse per il Decreto del presidente del Consiglio (DPCM) dello scorso 3 novembre, la sospensione dei versamenti si applicherà indipendentemente dai limiti di fatturato e di perdite.

– Leggi anche: Dobbiamo ancora risolvere la questione dei brevetti dei vaccini

Il decreto prevede inoltre un ulteriore rinvio, al primo marzo 2021, dei pagamenti delle caselle esattoriali della cosiddetta “Rottamazione ter” e del “saldo e stralcio” previsti dal decreto “Cura Italia”. Nel primo caso si tratta del risanamento delle pendenze fiscali pagando interamente l’imposta dovuta, ma senza interessi e sanzioni. Il “saldo e stralcio”, invece, concede uno sconto sull’imposta da pagare ed è limitato a contribuenti con redditi medio-bassi. La scadenza era stata già prorogata al 10 dicembre dal “Decreto rilancio”.

Nel decreto il governo ha previsto anche una serie di indennità (“una tantum”, da 800 a 1.000 euro) per i lavoratori stagionali del turismo, dello spettacolo e dello sport. Con il “ristori quater” è inoltre istituito un fondo per un totale di 500 milioni di euro a sostegno del settore delle fiere e dei congressi e vengono stanziati 62 milioni di euro per le forze di polizia e i vigili del fuoco, che serviranno principalmente per pagare gli straordinari e le indennità. Alle regioni a statuto ordinario arriverà un contributo per il 2020 di 250 milioni di euro come aiuto per gestire il debito.

– Leggi anche: In Italia ci sono pochi asili nido, ed è un problema