Reuters dice che la Turchia sta inviando combattenti siriani per sostenere l’Azerbaijan contro l’Armenia

Soldati dell'Azerbaijan sparano con un mortaio sulla linea di confine dell'autoproclamata Repubblica del Nagorno-Karabakh, Azerbaijan, 27 settembre 2020 (Ministero della Difesa dell'Azerbaijan/AP)
Soldati dell'Azerbaijan sparano con un mortaio sulla linea di confine dell'autoproclamata Repubblica del Nagorno-Karabakh, Azerbaijan, 27 settembre 2020 (Ministero della Difesa dell'Azerbaijan/AP)

Secondo Reuters la Turchia starebbe inviando combattenti siriani per sostenere l’Azerbaijan negli scontri nel territorio del Nagorno-Karabakh conteso con l’Armenia: gli scontri sono i più duri dal 2016 e hanno causato già decine di morti e centinaia di feriti. Lunedì l’ambasciatore armeno in Russia aveva detto che la Turchia aveva inviato circa 4mila combattenti dal nord della Siria in Azerbaijan, ma il presidente azero Ilham Aliyev aveva smentito.

Secondo l’Armenia, la Turchia starebbe fornendo aiuto all’Azerbaijan, paese a maggioranza musulmana di cui è alleata, inviando nel paese anche esperti militari, droni e aerei da guerra. La Turchia non ha commentato la notizia, anche se alti funzionari del governo turco, compreso il presidente Tayyip Erdogan, hanno espresso il loro sostegno all’Azerbaijan. La fonte di Reuters sarebbero due combattenti appartenenti a gruppi ribelli sostenuti dalla Turchia nelle aree del nord della Siria sotto il controllo turco e sosterrebbero di combattere in Azerbaijan coordinati dalla stessa Turchia.

I due combattenti, per ragioni di sicurezza, hanno voluto rimanere anonimi, ma hanno detto a Reuters di essere andati a combattere in Azerbaijan per soldi, trovandosi in difficoltà economica: hanno raccontato che i comandanti della loro brigata siriana hanno detto  che andando a combattere in Azerbaijan avrebbero potuto guadagnare circa 1.500 dollari (circa 1.300 euro), l’equivalente di 3 anni di stipendio in Siria.

Domenica il governo separatista del Nagorno-Karabakh, sostenuto dall’Armenia, aveva richiamato i riservisti e annunciato la legge marziale. Il Nagorno-Karabakh, che si è autoproclamato indipendente negli anni Novanta, è un’area interna e montagnosa dell’Azerbaijan, che è però abitata in maggioranza da armeni ed è quindi sostenuta dall’Armenia. La popolazione del Nagorno-Karabakh è a stragrande maggioranza armena e cristiana, ma fino alla dissoluzione dell’Unione Sovietica il Nagorno-Karabakh era nell’orbita della musulmana Repubblica Socialista Sovietica Azera.

Gli armeni del Nagorno-Karabakh votarono per l’indipendenza nel dicembre 1991, con un referendum boicottato dagli abitanti azeri della regione: da allora il Nagorno-Karabakh si definisce uno stato indipendente (ma non è riconosciuto a livello internazionale).