• Mondo
  • Domenica 20 settembre 2020

La popolarità di Bolsonaro ora sta crescendo

Nonostante l'epidemia vada ancora molto male, gli aiuti alla popolazione più povera e una comunicazione più sobria stanno aiutando il presidente del Brasile

Jair Bolsonaro (Andre Borges/AP)
Jair Bolsonaro (Andre Borges/AP)

Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro sta iniziando a riacquistare un po’ di fiducia dei brasiliani nel mezzo dell’epidemia da coronavirus, nonostante i circa 130.000 morti registrati nel paese. Anche se fatica a raggiungere la maggioranza, secondo i sondaggi i suoi consensi sono passati dal 32 per cento di giugno al 37 per cento attuale. Secondo la stampa i maggiori consensi arrivano dalle fasce più povere della popolazione, che hanno iniziato a ricevere aiuti d’emergenza per sostenere i loro redditi; inoltre, da qualche tempo ormai Bolsonaro ha cambiato stile di comunicazione.

Nonostante le misure contro il coronavirus adottate in altri paesi fossero state piuttosto severe, una reale prevenzione alla diffusione del virus in Brasile non c’è stata; il governo aveva indebolito una legge sull’uso obbligatorio delle mascherine, non c’erano sanzioni per chi violava le misure imposte e il presidente aveva criticato gli sforzi dei governatori e dei sindaci per imporre misure di quarantena allo scopo di controllare la diffusione del virus.

Il coronavirus era stato definito da Bolsonaro come un «piccolo raffreddore», o come «fantasia» creata dai media. La sospensione (temporanea) della pubblicazione dei numeri totali di contagi registrati all’interno del paese e dei dati riferiti ai singoli stati era stata interpretata dagli esperti come un segnale del suo voler minimizzare l’incidenza dell’epidemia. Anche se Bolsonaro aveva mantenuto le sue posizioni sulla pericolosità del virus, i governatori di 25 su 27 stati federali a fine marzo avevano optato per introdurre misure più restrittive rispetto a quelle decise dal governo obbligando all’uso della mascherina negli spazi pubblici ed introducendo sanzioni a chi violava le misure, in modo da arginare i contagi in forte crescita.

– Leggi anche: In Brasile l’epidemia da coronavirus va sempre peggio

Nonostante la sua gestione sia stata molto criticata sia dai cittadini sia da alcuni membri del governo che si sono poi dimessi, oggi in Brasile si sta registrando un aumento del gradimento verso il governo. Secondo un sondaggio pubblicato da Datafolha (un istituto di ricerca brasiliano), a giugno il 32 per cento dei brasiliani diceva di approvare la condotta del governo: quel dato oggi è passato al 37 per cento, il numero più alto da quando è entrato in carica nel 2019. Il tasso di disapprovazione è sceso in modo ancora più netto, dal 44 al 34 per cento. Sempre secondo un’indagine condotta da Datafolha, il 47 per cento della popolazione non attribuisce al governo la responsabilità per il numero di morti nel paese.

Secondo la maggior parte delle analisi, Bolsonaro starebbe recuperando consensi grazie alla cassa d’emergenza con la quale sta elargendo ampi aiuti alla popolazione. In Brasile circa 13,5 milioni di persone vivono in condizioni di assoluta povertà (con circa 1,60 euro al giorno), altri 55 milioni vivono comunque in una povertà non lieve. Ad aprile il governo aveva annunciato il programma e a inizio luglio gli assegni mensili hanno iniziato a raggiungere il 32 per cento della popolazione. Il governo aveva stanziato 213 miliardi di real brasiliani (circa 37 miliardi di euro), circa il 2 per cento del PIL, per un sussidio di emergenza di 600 real brasiliani al mese (105 euro) a chi ne guadagna meno di 1.045 (184 euro).

– Leggi anche: Il Brasile ha due problemi: il coronavirus e il presidente Bolsonaro

I sussidi sono stati indirizzati soprattutto verso le regioni del nord-est, dove storicamente è più forte il Partito dei Lavoratori degli ex presidenti Lula da Silva e Dilma Rousseff, che durante i suoi governi aveva offerto anch’esso delle erogazioni in denaro tramite il programma Bolsa Familia. Il programma proposto da Lula prevedeva un assegno tra gli 89 e i 200 real brasiliani (tra i 15 e i 35 euro), molti meno dei 600 attuali di Bolsonaro. Fino a poco tempo fa, Bolsonaro aveva definito coloro che beneficiavano del programma di sostegno dei «disgraziati ignoranti». Dall’inizio dell’erogazione coloro che nell’area ancora disapprovano il presidente Bolsonaro sono il 35 per cento rispetto al 52 per cento iniziale.

Bolsonaro è noto per essere sostenuto soprattutto dalla classe medio-alta del paese, e durante la pandemia ha dato molta importanza all’economia, cercando di mantenere aperte le attività commerciali anche nonostante il rischio sanitario. Le previsioni economiche del paese comunque non sono buone: secondo un rapporto di Moody, il debito pubblico salirà a circa il 95 per cento del PIL nel 2020 dal 76 per cento del 2019.

Il programma di aiuti inizialmente doveva durare tre mesi, invece è stato esteso fino a dicembre, suscitando le preoccupazioni del ministro dell’Economia Paolo Guedes e le dimissioni di due suoi collaboratori. Come riporta l’Economist, procedendo con questi aiuti il governo infatti è destinato a sforare il tetto massimo di spesa definito nella Costituzione. Nel 2016 era stato approvato un emendamento che stabilisce che il governo può spendere solo lo stesso importo speso nell’anno precedente, corretto con l’inflazione. Questo significa che le spese federali di ogni anno sono legate al bilancio dell’anno precedente. L’aumento del debito pubblico rischia di scontentare i sostenitori più tradizionali di Bolsonaro, tipicamente conservatori e ricchi, preoccupati per questioni come criminalità e corruzione, e contrari alle politiche economiche assistenzialiste dei governi precedenti di Lula e Rousseff: ma per il momento si vedono effetti positivi sulla sua popolarità.

Inoltre, da qualche tempo Bolsonaro ha abbassato i toni della sua comunicazione, dicendo cose meno combattive, astenendosi dal criticare le istituzioni pubbliche e dal minimizzare scontrosamente le conseguenze dell’epidemia. Secondo alcuni osservatori anche questo cambio di tono starebbe contribuendo all’aumento della sua popolarità. Il giornalista brasiliano Tales Faria ha commentato un recente discorso pubblico di Bolsonaro e lo ha definito «insipido»: «ha giocato in difesa, leggendo, esitante, un discorso che chiaramente non era stato scritto da lui, non aveva il suo tono, la sua solita aggressività». Secondo un sondaggio citato dalla rivista brasiliana Exame,”se le elezioni presidenziali fossero oggi, il presidente Jair Bolsonaro sarebbe rieletto”.