Dopo 16 anni, la Corea del Sud ha i suoi cereali al cipollotto

Nel 2004 Kellogg's fece votare i consumatori per scegliere il gusto di un nuovo prodotto, ma truccò il risultato: ora ha messo le cose a posto

(Buson/flickr)
(Buson/flickr)

Il 28 giugno la divisione sudcoreana della multinazionale americana Kellogg’s, che produce principalmente cereali e prodotti per la prima colazione, ha messo in vendita dei cereali al gusto di cipollotto, pianta dello stesso genere della cipolla. A giudicare dalle recensioni di chi li ha assaggiati, i cereali al cipollotto sanno davvero di cipollotto e non sono particolarmente buoni: ma Kellogg’s, probabilmente, non li ha prodotti perché fossero particolarmente buoni. In un certo senso, è stata costretta a farlo.

Nel 2004 una campagna promozionale della divisione coreana di Kellogg’s lanciò un sondaggio per eleggere una mascotte chiamata il “presidente di Chex”, una linea di cereali al cioccolato di Kellogg’s per la prima colazione. L’elezione era pensata come un gioco per i bambini e presentava due candidati: uno nero, chiamato “Cheki“, e uno verde, chiamato “Chaka“. Il candidato Cheki prometteva di migliorare il gusto dei Chex al cioccolato, Chaka prometteva invece di sostituirli con dei cereali al gusto cipollotto. La votazione era un’operazione commerciale con lo scopo di aumentare la visibilità del prodotto: Kellogg’s ovviamente non aveva intenzione di produrre dei cereali al cipollotto, e dava per scontato che l’elezione sarebbe stata vinta da Cheki e dai cereali al cioccolato. Per partecipare all’elezione, tuttavia, si poteva votare tramite Internet: come è poi successo più di una volta, questo ha cambiato tutto.

Migliaia di persone parteciparono alla votazione scegliendo Chaka, il candidato del cipollotto, e quando mancavano pochi giorni dalla chiusura del concorso, era chiaro che i voti per i cereali al cipollotto avevano di gran lunga superato quelli per i cereali al cioccolato. Kellogg’s si spaventò per la possibilità di dover poi produrre davvero degli immangiabili cereali alla cipolla e intervenne manipolando platealmente il risultato del voto. Inizialmente eliminò 42mila voti per Chaka per «motivi di sicurezza»; poi, visto che Chaka era ancora in vantaggio di qualche migliaio di voti, aggiunse la possibilità di votare offline e telefonicamente. Cheki fu infine dichiarato vincitore, per la delusione di migliaia di sudcoreani che avevano votato per Chaka.

Per quanto tutto fosse un gioco, l’intervento di Kellogg’s per truccare il voto non fu accolto bene. Negli anni successivi per ricordare l’ingiusta sconfitta di Chaka nacque l’hashtag #PrayForChex, “preghiamo per Chex”, e cominciarono a circolare diversi meme per ricordare quello che era successo. Nel 2019 circolò molto un tweet che usava questo slogan associato a un messaggio scritto con un linguaggio politico: «sono passati 15 anni dal broglio elettorale dei cereali Chex al gusto di cipollotto. Il partito di maggioranza del gusto al cioccolato annientò il candidato “Chaka”ed i suoi 47.339 voti con una vittoria autoritaria. Tuttora Mr. Chaka sta continuando questa lotta. Ha davvero senso tale dittatura nel XXI secolo? Nel paese dei cereali al cioccolato si innalza la speranza del popolo democratico #PrayForChex».

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Una portavoce di Kellogg’s Corea ha spiegato recentemente a Reuters che negli ultimi anni «ogni volta che lanciavamo dei nuovi cereali o un evento pubblicitario, qualcuno online chiedeva insistentemente questo gusto». Negli anni si è costruita una grossa aspettativa nei confronti dei cereali al cipollotto, abbastanza da rassicurare Kellogg’s che la loro produzione sarebbe stata positiva per l’immagine aziendale e non un disastro commerciale.

Quest’anno quindi Kellogg’s ha prodotto un’edizione limitata di cereali Chex al cipollotto. Dal 17 giugno li ha distribuiti a cinquanta assaggiatori che hanno pubblicato le loro recensioni sui social, assaggiando i cereali da soli, nel latte, o addirittura immersi  nelle zuppe sudcoreane. Dal 28 giugno il prodotto è stato reso disponibile online e il primo luglio in alcuni negozi in edizione limitata. La maggior parte dei recensori considera il gusto troppo leggero e più simile a quello dei salatini da aperitivo, infatti in Corea del Sud molte persone li mangiano senza latte.

Il video pubblicitario del nuovo prodotto mostra un bambino piangere davanti alla trasmissione della sconfitta di Chaki nel 2004 e poi, cresciuto, nel 2020. La musica di sottofondo dello spot è una versione modificata di una canzone sudcoreana degli anni Novanta del cantante pop Tae Jin-ah, che recita “mi dispiace”, scusandosi da parte dell’azienda per come sono andate le cose.

I nuovi cereali al cipollotto sono stati accolti da nuovi tweet con l’hashtag #PrayForChex: alcuni parlano di una «vittoria della democrazia».