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  • Domenica 21 giugno 2020

Il primo comizio di Trump dopo mesi è stato un disastro

Il palazzetto dove ha parlato era mezzo vuoto, e durante il discorso si è vantato fra le altre cose di aver chiesto di ridurre i test per il coronavirus

(MAULE/Tulsa World/AP)
(MAULE/Tulsa World/AP)

Sabato sera il presidente statunitense Donald Trump ha tenuto il suo primo comizio dall’inizio della pandemia da coronavirus in un palazzetto di Tulsa, in Oklahoma. Il suo comitato elettorale aveva pubblicizzato l’evento per giorni, attrezzando anche un palco esterno per le persone che non fossero riuscite ad assistere al comizio. Il risultato è stato un disastro: il palazzetto era mezzo vuoto e Trump ha dovuto cancellare un discorso programmato sul palco esterno perché fuori non c’era nessuno.

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All’interno Trump ha parlato per un’ora tenendo un discorso che il New York Times ha definito «sconnesso», in cui ha passato la maggior parte del tempo ad attaccare i suoi avversari politici e a complimentarsi con se stesso per il suo operato.

Il New York Times ha notato che Trump non ha citato né la morte di George Floyd – cioè l’evento che ha innescato le estese proteste contro il razzismo e le violenze della polizia in tutto il paese – né la nota strage di Tulsa, avvenuta nel 1921, quando una folla di bianchi inseguì e uccise centinaia di afroamericani. A un certo punto ha anche suggerito che la deputata Democratica Ilhan Omar, nata in Somalia e naturalizzata americana, voglia trasformare «il nostro paese» nel «paese da cui è venuta».

Trump non ha parlato quasi per nulla della pandemia, tranne per alcuni passaggi molto ripresi dai giornali americani. A un certo punto del discorso ha definito il coronavirus “kung flu” – un gioco di parole razzista con la parola flu, influenza, per associare il virus ai paesi asiatici – e poi si è vantato di aver chiesto ai suoi collaboratori di ridurre i test disponibili per il coronavirus perché «quando sottoponi al test molte persone trovi molti positivi», lasciando intendere che i dati sul contagio negli Stati Uniti stavano facendo fare una cattiva figura al paese.

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In tutto il mondo la comunità scientifica concorda sul fatto che uno degli strumenti più efficaci per contenere i contagi sia sottoporre al test il maggior numero di persone possibili per individuare i positivi e isolarli.

Due fonti del New York Times hanno raccontato che Trump era «furioso» per la scarsissima partecipazione. Non è ancora chiaro perché l’evento sia stato così poco partecipato. Un portavoce del suo comitato elettorale ha dato la colpa a un gruppo di «manifestanti estremisti» che hanno «cercato di spaventare i sostenitori del presidente», ma diversi giornalisti presenti hanno raccontato che fuori dal palazzetto c’erano soltanto alcuni manifestanti isolati.

Per giorni, inoltre, diversi critici di Trump avevano incoraggiato migliaia di persone a prenotare biglietti per l’evento per gonfiare le aspettative del comitato di Trump, specialmente sul social network TikTok.

Secondo Politico i collaboratori di Trump se ne erano accorti e «nei giorni precedenti all’evento avevano cercato di capire quante prenotazioni fossero false fra il milione che erano arrivate. Alla fine la loro stima era di centinaia di migliaia, ma prima dell’evento dicevano comunque di aspettarsi una folla enorme».

Il palazzetto di Tulsa può contenere circa 20mila posti, ma secondo i giornalisti presenti almeno un terzo del palazzetto era vuoto. Il comitato di Trump ha comunque sottolineato che l’evento ha attirato milioni di visualizzazioni in streaming.

Alla vigilia del comizio Trump sperava probabilmente di rinvigorire la sua campagna elettorale in vista delle presidenziali di novembre, dopo settimane di proteste in tutti gli Stati Uniti e di critiche ricevute per la gestione dell’emergenza sanitaria. Anche i sondaggi sembrano confermare il suo momento di difficoltà: sia quelli nazionali sia quelli nei principali stati in bilico fra Repubblicani e Democratici lo danno dietro al suo avversario Democratico, l’ex vicepresidente Joe Biden.

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Alcuni esperti si sono anche detti preoccupati che il comizio possa avere favorito la circolazione del coronavirus: il New York Times scrive che «molti dei sostenitori di Trump che hanno partecipato all’evento non indossavano la mascherina né rispettavano il distanziamento fisico – precauzioni ignorate dallo stesso Trump. Il comitato elettorale ha misurato la temperatura a quelli che sono entrati nel palazzetto e distribuito mascherine ai partecipanti, ma gli esperti rimangono preoccupati della possibilità che il virus si sia diffuso nell’impianto di aria condizionata della struttura».