Le proposte di Milano per la “fase 2”

Il comune ha diffuso un documento con la "strategia di adattamento" della città per quando finirà l'isolamento

(ANSA/Mourad Balti Touati)
(ANSA/Mourad Balti Touati)

Il comune di Milano ha diffuso venerdì un documento di idee e proposte per gestire a livello locale la cosiddetta “fase 2” dell’emergenza legata al coronavirus: quella che prevede un graduale allentamento delle restrizioni imposte negli ultimi mesi. Milano è la città italiana più importante a livello economico e una di quelle maggiormente colpite dall’emergenza coronavirus: gestire efficacemente l’uscita dai mesi di isolamento è quindi considerato particolarmente importante non solo per la città stessa, ma per tutta Italia.

Il documento si intitola “Milano 2020 – Strategia di adattamento” e sarà aperto ai contributi dei cittadini e delle associazioni: dal 27 aprile il comune raccoglierà pareri e suggerimenti sulle sue proposte, per formularne di migliori. Le proposte che contiene nella sua versione diffusa venerdì riguardano diversi aspetti della vita sociale ed economica della città: dai mezzi di trasporto alle scuole, agli aiuti per anziani, meno abbienti e imprese di ogni tipo. Come queste proposte si concretizzeranno, comunque, dipenderà dalle regole nazionali che verranno stabilite: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto che annuncerà il piano del governo entro la fine di questa settimana.

Uno dei temi maggiormente affrontati è quello dell’uso degli spazi pubblici durante la “fase 2”: il distanziamento sociale, seppur in modo più morbido, continuerà ad essere uno degli elementi centrali delle politiche di contenimento del coronavirus e strade, parchi, uffici pubblici e mezzi di trasporto non potranno essere usati come si usavano prima.

Per approfondire: Come sta andando l’epidemia nelle diverse regioni italiane

Tra le altre cose, il documento propone un ripensamento della viabilità, per creare maggiori spazi per le piste ciclabili; un uso contingentato dei mezzi di trasporto pubblico e un ripensamento generale degli orari di ingresso e uscita dal lavoro, per evitare intasamenti negli orari di punta (oltre a un prolungato ricorso al lavoro da casa, quando possibile).

Per ridurre gli spostamenti e l’isolamento delle persone nelle fasce più deboli della popolazione, il comune intende incentivare la vita di quartiere, sostenendo le attività economiche locali e i servizi pubblici decentralizzati. Il documento parla anche di una graduale riapertura dei parchi e delle strutture sportive pubbliche – che dovranno però essere usate secondo nuovi criteri – e della creazione di nuove aree pedonali nei quartieri con meno parchi pubblici.

Il comune di Milano prevede di dedicare particolari attenzioni alle famiglie che avranno bisogno di aiuto nella gestione dei figli nei mesi in cui si dovrà lavorare ma le scuole saranno chiuse. E il documento parla anche di un rafforzamento dei servizi di aiuto per gli anziani, dalla spesa a domicilio ad aiuti speciali per gli spostamenti. Per limitare la necessità di recarsi fisicamente negli uffici pubblici è previsto un maggiore ricorso a sistemi digitali per le interazioni con l’amministrazione.

Per quanto riguarda gli aiuti all’economia, il documento propone di trovare soluzioni nuove per permettere la riapertura delle attività maggiormente colpite dalle limitazioni imposte nelle ultime settimane, dai mercati ai bar e ai ristoranti. Si parla di ricavare nuovi spazi all’aperto per bar e ristoranti e del ripensamento della struttura dei mercati all’aperto. Il comune propone anche di «incentivare la ripresa del settore edile avviando interventi diffusi di manutenzione e riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente» e, più in generale, di provare a ridurre le procedure burocratiche in modo da favorire gli investimenti privati in tutti i settori.