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  • Giovedì 9 aprile 2020

L’Eurogruppo ha trovato un accordo sulle soluzioni europee per il coronavirus

Prevedono la cassa integrazione europea, nuovi fondi per la Banca europea per gli investimenti e soprattutto una specie di nuovo MES (ma niente eurobond)

Il ministro dell'Economia e delle Finanze italiano, Roberto Gualtieri, durante la riunione dell'Eurogruppo del 7 aprile (Twitter di Gualtieri)
Il ministro dell'Economia e delle Finanze italiano, Roberto Gualtieri, durante la riunione dell'Eurogruppo del 7 aprile (Twitter di Gualtieri)

In una riunione tenuta nella serata di giovedì 9 aprile, l’Eurogruppo – il nome con cui è chiamato il Consiglio dell’UE che riunisce i ministri dell’Economia dell’eurozona – ha trovato un accordo sulle misure da adottare per affrontare la crisi economica provocata dalla pandemia da coronavirus: fra i punti principali è stato deciso che il cosiddetto “fondo salva-stati” (detto anche MES) renderà disponibili 240 miliardi di euro da prestare agli stati europei a condizioni più favorevoli di quelle previste attualmente.

L’accordo è stato trovato dopo una riunione durata tutta la notte, due giorni fa, e alcune ore di negoziato che si è concluso stasera. La decisione dell’Eurogruppo – che a meno di sorprese sarà accolta da tutte le altre istituzioni europee – era molto attesa: soprattutto dall’Italia, il paese europeo più colpito dal coronavirus, che probabilmente otterrà la parte più consistente degli aiuti decisi stasera.

L’accordo di stasera prevede tre misure, oltre a quelle già adottate nelle scorse settimane da altre istituzioni europee (su tutte quelle decise dalla Banca Centrale Europea). Le tre misure su cui è stato trovato un accordo sono una cassa integrazione europea con disponibilità fino a 100 miliardi di euro, un fondo speciale della BEI (Banca europea degli investimenti) da 200 miliardi di euro, e soprattutto una nuova disponibilità del MES da 240 miliardi.

In base ai paletti decisi stasera, il MES potrà erogare prestiti a condizioni molto più morbide di quelle attuali: il Financial Times scrive che non saranno richieste «condizioni macroeconomiche» ai paesi debitori – cioè la promessa di mantenere un bilancio più equilibrato durante il prestito – e dalle informazioni che circolano sembra che i soldi prestati dal MES potranno essere utilizzati per coprire spese sanitarie o danni diretti o indiretti causati dall’emergenza coronavirus. Le misure dovrebbero essere attivate nel giro di alcune settimane.

Da giorni i paesi del Nord Europa erano stati descritti come i più scettici sull’attivare una nuova disponibilità del MES a condizioni più morbide. «Gli olandesi sono scesi a compromessi», ha detto un funzionario coinvolto nelle trattative al Financial Times. Anche l’Italia e altri paesi del Sud hanno ammorbidito la propria posizione, accettando per esempio di mettere da parte i cosiddetti “eurobond” (su cui sembra che il testo finale conterrà un’allusione: saranno una delle soluzioni con cui finanziare il cosiddetto Fondo per la ripresa proposto dalla Francia).

Paolo Gentiloni, commissario agli Affari Economici della Commissione Europea ed ex presidente del Consiglio italiano, ha commentato che l’accordo preso oggi prevede «un pacchetto di dimensioni senza precedenti».

L’accordo è arrivato dopo che non ne era stato trovato uno nel precedente incontro, iniziato il 7 aprile e finito, dopo 16 ore, l’8 aprile. La riunione in videoconferenza dell’Eurogruppo era stata richiesta due settimane fa dai capi di stato e di governo dell’Unione Europea, che allora non erano riusciti a trovare un accordo sulle misure economiche più ingenti da prendere contro la crisi legata al coronavirus.

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