Il governo estende le restrizioni a tutta Italia

Lo ha annunciato Giuseppe Conte questa sera: è l'ultima drastica misura per frenare i contagi da coronavirus

Giuseppe Conte (EPA/FILIPPO ATTILI / CHIGI PALACE PRESS OFFICE)
Giuseppe Conte (EPA/FILIPPO ATTILI / CHIGI PALACE PRESS OFFICE)

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato lunedì sera un decreto che ha esteso a tutta Italia le misure per attenuare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) imposte sabato notte alla Lombardia e ad altre 14 province del nord. Le misure che adesso vengono estese a tutta Italia sono state annunciate in una conferenza stampa e prevedono rilevanti limitazioni degli spostamenti, la sospensione di ogni manifestazione sportiva e delle attività delle palestre, piscine e centri sportivi, le restrizioni per i bar e la sospensione delle attività didattiche di ogni ordine e grado (quindi anche le università) fino al 3 aprile.

La decisione del governo è stata presa per frenare l’aumento di contagi da coronavirus, che sta mettendo in gravissime difficoltà gli ospedali di diverse province del Nord Italia, e in particolare i loro reparti di terapia intensiva.

Due giorni fa il governo aveva di fatto diviso l’Italia in due: sulla Lombardia e su 14 province – Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Novara e Vercelli – erano state imposte misure molto più restrittive che sul resto del territorio nazionale, che comunque era stato oggetto di altri provvedimenti, anche se meno severi.

Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Protezione Civile, in Italia le persone risultate positive dall’inizio dell’epidemia sono 9.172, comprese quelle “guarite” (724) e quelle morte (463). Rispetto a domenica ci sono 1.598 persone positive in più, l’incremento quotidiano più alto dall’inizio dell’epidemia.

Nella conferenza stampa di questa sera, Conte ha detto che «i numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi» e che «le nostre abitudini vanno cambiate ora» e «dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia». Conte ha detto che ci sarà solo «un’Italia zona protetta». L’applicazione delle prescrizioni sarà demandata – come già sancito sabato – prevalentemente ad autocertificazioni.