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  • Domenica 8 marzo 2020

Il Libano non riesce più a pagare il debito pubblico

Il primo ministro ha annunciato che lunedì, per la prima volta, il paese non verserà una rata dei pagamenti e cercherà nuovi accordi con i creditori

Hassan Diab (Dalati Nohra/Lebanese Government via AP)
Hassan Diab (Dalati Nohra/Lebanese Government via AP)

Sabato il primo ministro libanese, Hassan Diab, ha annunciato che lunedì il Libano non pagherà una rata da 1,2 miliardi di dollari di interessi sul suo enorme debito pubblico e cercherà nuovi accordi con i creditori. Sarà la prima volta che il Libano, che da anni attraversa una grave crisi economica, non pagherà una rata del suo debito e un segnale che le cose nel paese stanno andando molto male.

In un discorso tenuto al termine di un lungo incontro con i suoi ministri e i rappresentanti delle banche del paese, Diab ha detto che «il debito è diventato più grande di quanto il Libano possa sostenere ed è impossibile per i libanesi pagare gli interessi». Diab ha poi spiegato che sono già in corso incontri con i creditori per ristrutturare l’enorme debito pubblico ed evitare la bancarotta.

La crisi economica in Libano è cominciata nel 2011, dopo alcuni anni di grande crescita, ed è stata resa più complicata dall’arrivo nel paese di più di un milione di profughi in fuga dalla guerra in Siria. Il debito pubblico è pari a circa 77 miliardi di euro (corrisponde al 150 per cento del prodotto interno lordo), c’è un deficit al 9 per cento del PIL e i flussi delle entrate necessarie per finanziare la spesa pubblica si sono notevolmente ridotti.

Le riserve di valuta straniera del Libano necessaria per ripagare debitori esteri si stavano da tempo riducendo e le banche avevano già imposto grossi limiti ai prelievi e si rifiutavano di convertire la lira libanese in dollari. Questo aveva complicato ancora di più la capacità del paese di importare beni dall’estero, riducendo le merci disponibili e rendendo ancora più grave la crisi economica. Il governo doveva quindi decidere se continuare a usare le sue riserve di valuta per ripagare il debito o saltare il pagamento di lunedì e conservarle per le importazioni.

Diab – che ha 61 anni ed è diventato primo ministro lo scorso gennaio dopo che il precedente governo era caduto per le proteste dello scorso autunno – ha detto che proverà a rinegoziare il debito in modo che sia sostenibile e compatibile con gli interessi nazionali. Una grossa parte del debito è però controllata dal fondo britannico Ashmore, che potrebbe opporsi a ogni forma di ristrutturazione. Una delle ipotesi di cui si sta parlando è un intervento diretto del Fondo Monetario Internazionale per aiutare il Libano in cambio di grosse riforme.