Cosa fece Friedensreich Hundertwasser

Le foto degli stravaganti palazzi progettati da un grande architetto austriaco morto vent'anni fa

Friedensreich Hundertwasser nel 1988 accanto al modellino di un edificio pubblico progettato per Francoforte. (AP Photo/Bernd Kammerer)
Friedensreich Hundertwasser nel 1988 accanto al modellino di un edificio pubblico progettato per Francoforte. (AP Photo/Bernd Kammerer)

Il 19 febbraio del 2000, vent’anni fa, mentre stava viaggiando su una nave tra la Nuova Zelanda e l’Australia, morì per un arresto cardiaco Friedensreich Hundertwasser, uno dei più noti architetti del Novecento, che negli anni Settanta, Ottanta e Novanta progettò una serie di bizzarri e riconoscibili edifici principalmente in Austria e Germania, teorizzando uno stile eco-sostenibile e sprezzante delle simmetrie e delle linee rette del razionalismo e del funzionalismo.

Una scuola di Wittenberg, Germania, realizzata su progetto di Friedensreich Hundertwasser. (Waltraud Grubitzsch/dpa-Zentralbild/ZB)

Hundertwasser nacque a Vienna nel 1928 con il nome di Friedrich Stowasser, che cambiò agli inizi della sua carriera traducendo in tedesco lo “sto” del suo cognome, che in slavo significa cento, e aggiungendo un suffisso al suo nome perché significasse regno della pace. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Vienna si fece conoscere con i quadri, ma a partire dagli anni Sessanta si dedicò prevalentemente all’architettura. Continuò comunque a disegnare e dipingere per tutta la sua vita, realizzando tra le altre cose francobolli e bandiere molto apprezzati, in cui mescolava le influenze artistiche dei vari posti in cui aveva vissuto, dall’Uganda alla Francia alla Nuova Zelanda, dove si stabilì negli anni Settanta.

Un francobollo austriaco disegnato da Friedensreich Hundertwasser.

Le idee artistiche di Hundertwasser erano legate alla sua visione del mondo, incentrata sull’ambientalismo, sulla tutela delle differenze dei popoli europei, sulla libertà individuale ed espressiva senza compromessi. I suoi edifici ricordano quelli di Antoni Gaudì per il frequente uso delle linee curve, dei colori accesi, delle decorazioni eccentriche e delle forme biomorfiche, cioè che si rifanno direttamente alla natura.  Hundertwasser diceva spesso che la sua missione era «rendere il mondo più bello», e cercò di raggiungerlo sostituendo le linee rette con quelle curve, infilando ovunque poteva il motivo della spirale, che diventò uno dei suoi elementi distintivi.

Il complesso residenziale Waldspirale a Darmstadt, Germania. (Peter Langer/Design Pics via ZUMA Wire)

Rifiutava le teorie razionaliste e funzionaliste, e voleva liberare gli inquilini e i fruitori dei suoi edifici da quelle che considerava delle specie di gabbie tutte uguali. Chiamò il suo processo creativo “transautomatismo”, e predicò il ricorso al subconscio nell’espressività artistica, richiamandosi alle teorie surrealiste. I pavimenti delle sue case erano irregolari, dalle pareti uscivano alberi e rampicanti, e gli edifici erano attentamente studiati perché fossero efficienti dal punto di vista energetico e rispettosi dell’ambiente circostante.

La torre panoramica Kuchlbauer a Abensberg, in Germania. (Felix Hˆrhager/dpa)

Per progettare quello che fu forse il suo edificio più famoso, la Hundertwasserhaus di Vienna, non volle un compenso, giudicando sufficiente l’aver impedito che al suo posto ci finisse un brutto palazzo. Per rispettare la sua regola secondo la quale nessun edificio dovrebbe essere più alto di un albero, mise un bosco sul tetto.

La Hundertwasserhaus di Vienna. (Dennis Tang via Flickr)

Negli anni Settanta e Ottanta Hundertwasser fu un importante attivista ecologista, in un periodo in cui le questioni ambientali erano ancora relativamente poco diffuse, e tra le altre cose realizzò una guida per costruirsi un WC compostabile.

La Cittadella Verde a Magdeburgo, in Germania, l’ultimo grande edificio progettato da Hundertwasser. (Stephan Schulz/dpa-Zentralbild/ZB)