I risultati delle elezioni regionali

Il liveblog con tutte le notizie sullo scrutinio in Emilia-Romagna e in Calabria

(ANSA/ELISABETTA BARACCHI)
(ANSA/ELISABETTA BARACCHI)

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Domenica si è votato in due regioni italiane, Emilia-Romagna e Calabria, per scegliere il presidente della regione e rinnovare il consiglio regionale. Entrambe le regioni erano governate dal centrosinistra, rispettivamente da Stefano Bonaccini e Mario Oliverio. I seggi hanno chiuso alle 23: gli exit poll e le prime proiezioni danno da subito il candidato del centrosinistra in Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in vantaggio su quella del centrodestra, Lucia Borgonzoni. In Calabria, invece, Jole Santelli del centrodestra è data avanti di circa venti punti rispetto a quello del centrosinistra, Pippo Callipo. I risultati definitivi arriveranno nelle prime ore di lunedì.

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00.58 – Una proiezione di Tecné realizzata per Mediaset, e basata sul 31 per cento dei voti, dà Bonaccini al 51,4 per cento dei voti e Borgonzoni al 43,2 per cento.

00.48 – Zingaretti sta parlando coi giornalisti, e ha annunciato di fatto la vittoria di Bonaccini: «Sono contento per i cittadini emiliano-romagnoli che hanno e continueranno ad avere un grande presidente di regione». Zingaretti ha anche detto che Salvini «ha perso le elezioni» e che per il buon dato sull’affluenza in Emilia-Romagna «dovremmo dire un immenso grazie al movimento delle Sardine».

00.43 – Il segretario del PD Nicola Zingaretti non ha ancora commentato i risultati, ma ha twittato questa foto.

00.40 – La nuova proiezione di SWG sull’Emilia-Romagna dà Bonaccini al 51 per cento dei voti a Borgonzoni al 43, otto punti indietro (comunque meno dei dieci della proiezione precedente).

00.35 – Silvio Berlusconi ha twittato le sue congratulazioni a Santelli, che fa parte di Forza Italia, e in una telefonata nella sala stampa del comitato di Santelli ha chiesto le dimissioni del governo Conte.

00.30 – Antonio Tajani, ex presidente del Parlamento Europeo e vicepresidente di Forza Italia, ha sostenuto che il centrosinistra abbia «moralmente perso» in Emilia-Romagna perché il distacco col centrodestra è tutto sommato contenuto.

00.29 – Nella nuova proiezione di Opinio, il vantaggio di Bonaccini in Emilia-Romagna si è allargato a tre punti.

00.20 – Intanto stanno arrivando i primissimi dati ufficiali.

00.15 – Sull’Emilia Romagna, Salvini ha aggiunto che la campagna elettorale è stata «una cavalcata eccezionale» e che è in corso «una partita aperta», citando le proiezioni di Opinio. Poi però ha lasciato intuire di non essere così convinto che Borgonzoni recupererà lo svantaggio che le danno le proiezioni: «lasciatemi dire che per me è un’emozione, che dopo settant’anni anni in Emilia-Romagna ci sia stata una partita».

00.11 – Matteo Salvini sta tenendo una conferenza stampa coi giornalisti: per ora ha spiegato che commenterà più tardi il voto in Emilia-Romagna, e si è limitato a ringraziare le persone che hanno votato e celebrare la vittoria del centrodestra in Calabria.

00.05 – Il consorzio Opinio (composto da Istituto Piepoli, Noto Sondaggi e Emg) ha una prima proiezione in cui Bonaccini è dato in vantaggio di soli 2,3 punti su Borgonzoni: molti meno dei più di 10 che gli assegna SWG.

00.03 – In base ai suoi calcoli, YouTrend ha annunciato che Jole Santelli del centrodestra sarà la nuova presidente della Calabria.

23.59 – Se i primi risultati fossero confermati, in Emilia-Romagna il PD otterrebbe più o meno la stessa percentuale di voti che raccolse alle elezioni europee del 2019, il 31,2 per cento. La Lega invece perderebbe circa due punti: sette mesi fa fu il partito più votato, col 33,77 per cento.

23.50 – Sono uscite le nuove proiezioni sull’Emilia-Romagna che SWG ritiene «solide», sull’8 per cento dei voti: danno Bonaccini avanti di dieci punti rispetto a Borgonzoni. Il presidente uscente è dato al 51,8 per cento, mentre la candidata del centrodestra al 41,5 per cento. Il PD sarebbe inoltre tornato il partito più votato: 31,2 per cento contro il 31 della Lega.

23.35 – È arrivata anche la prima proiezione di SWG sull’Emilia-Romagna: su un campione del 3 per cento dei voti scrutinati: Bonaccini è dato fra il 48,6 per cento e il 52,6 per cento, mentre Borgonzoni fra il 40 e il 44 per cento.

23.34 – Nel nuovo exit poll di Opinio, in Emilia-Romagna Stefano Bonaccini è dato in vantaggio ancora maggiore: otterrebbe fra il 48 e il 52 per cento, mentre Borgonzoni fra il 43 e il 47 per cento.

23.28 – Qualcuno sui social network sta sollevando la questione non nuova della parità di genere in tv.

23.24 – Le prime percentuali sull’affluenza alle 23 in Emilia-Romagna confermano quanto si era già detto nel corso della giornata: hanno votato molte più persone rispetto al 2014, il 63 per cento degli aventi diritto contro il 36 per cento.

In Calabria invece si è votato più o meno quanto nel 2014: intorno al 41 per cento degli aventi diritto, nei comuni considerati finora.

23.22 – Lo staff di Bonaccini ha fatto sapere che il presidente uscente parlerà più avanti, ma il giornalista politico di SkyTg24 Marco Di Fonzo scrive che qualcuno là dentro parla di aria «molto positiva».

23.16 – Ci eravamo dimenticati del M5S: in Emilia-Romagna il suo candidato presidente Simone Benini è dato sotto al 6 per cento, mentre in Calabria Francesco Aiello fra il 7 e l’11 per cento. Alle elezioni europee del 2019 il Movimento aveva ottenuto il 12,89 per cento in Emilia-Romagna e il 26,69 per cento in Calabria, dove era risultato il partito più votato.

23.13 – Se state seguendo gli aggiornamenti sul voto in tv o su Twitter potete giocare alla tombola dei luoghi comuni sui primi commenti, partendo da questo vecchio post del blog di Emanuele Menietti.

I primi intervistati
– Aspettiamo i dati reali.
– È troppo presto per fare previsioni, sappiamo come è andata altre volte.
– Ci risentiamo tra un’ora.
– Il dato dell’affluenza è un primo segnale, per tutti.
– Ha comunque vinto l’astensionismo.

23.07 – Di nuovo, calma: stiamo commentando gli exit poll. Le prime proiezioni di Opinio (cioè quelle per Rai1) arriveranno intorno a mezzanotte, mentre quelle di SWG per La7 alle 23.35.

23.01 – Gli exit poll di Tecnè in Emilia-Romagna danno risultati simili a quelli di Opinio: Bonaccini è avanti con una percentuale compresa fra il 46,5 e il 50,5 per cento dei voti, Borgonzoni avrebbe ottenuto fra il 43,5-47,5 per cento.

23.00 – I primi exit poll in Emilia-Romagna e Calabria
Quelli di Opinio danno leggermente avanti Bonaccini su Borgonzoni in Emilia-Romagna, mentre in Calabria Santelli (la candidata del centrodestra) è data una ventina di punti sopra a Callipo.

22.55 – Ci siamo: fra cinque minuti chiuderanno i seggi e avremo i primi exit poll. Ci vediamo dall’altra parte.

22.50 – L’album delle foto dei candidati presidenti: Lucia Borgonzoni ha votato a Bologna, Stefano Bonaccini a Campogalliano, in provincia di Modena, e Pippo Callipo a Pizzo Calabro, in provincia di Vibo Valentia. Jole Santelli, la candidata favorita in Calabria, non ha votato perché ha da anni la residenza a Roma.

(ANSA/ GIORGIO BENVENUTI)

(ANSA/ELISABETTA BARACCHI)

(ANSA/LUIGI SALSINI)

22.40 – Sebbene negli ultimi anni si sia decisamente spostata a destra – e più indietro avesse eletto il primo sindaco di una grande città del M5S, Federico Pizzarotti a Parma – l’Emilia-Romagna ha avuto sempre e solo presidenti di regione di sinistra.

(Wikimedia)

Il primo presidente della regione fu Guido Fanti del Partito Comunista Italiano, che fu eletto per due mandati, dal 1970 al 1976. Gli successero Sergio Cavina, che però morì nel primo anno di mandato, nel 1977, e poi Lanfranco Turci, eletto per tre mandati, dal 1978 al 1987; entrambi erano membri del PCI. L’ultimo presidente comunista della regione fu Luciano Guerzoni, dal 1987 al 1990.

Negli anni Novanta furono presidenti Enrico Boselli del Partito Socialista Italiano (1990-1993), Pier Luigi Bersani (1993-1996) e Antonio La Forgia (1996-1996) del Partito Democratico della Sinistra (PDS). Il presidente confermato per il maggior numero di mandati è stato Vasco Errani, prima membro dei Democratici di Sinistra (DS) e poi del PD: guidò la regione per la prima volta tra il 1999 e il 2000, quando poi divenne il primo presidente regionale a essere eletto direttamente. È stato presidente fino al 2014, quando iniziò l’incarico di Bonaccini.

22.35 – Vi dovevamo i due principali candidati presidenti della Calabria.

Secondo gli ultimi sondaggi la netta favorita è Jole Santelli di Forza Italia, la candidata del centrodestra. Il suo principale avversario è l’imprenditore Pippo Callipo, candidato di una lista civica (“Io Resto in Calabria”) sostenuta dal centrosinistra.

Santelli ha 51 anni ed è nata a Cosenza. Avvocata, è membro di Forza Italia dal 1994. È deputata da cinque legislature: venne eletta per la prima volta nel 2001. Fu sottosegretaria al ministero della Giustizia nel secondo e terzo governo di Silvio Berlusconi (dal 2001 al 2006) e sottosegretaria al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel governo di Enrico Letta (da maggio a dicembre 2013). Se come previsto dovesse vincere le elezioni sarà la prima presidente donna della regione Calabria.

Callipo ha 73 anni ed è proprietario di un gruppo industriale che si occupa della produzione e commercializzazione di tonno e altri prodotti ittici. Presidente della Confindustria calabrese dal 2001 al 2006, negli anni ha più volte preso posizione contro la ‘ndrangheta. Si era già candidato alla presidenza della regione Calabria alle elezioni del 2010 con una lista sostenuta dall’Italia dei Valori e dai Radicali, senza risultare eletto.

22.25 – Come accennavamo, i primi dati arriveranno alle 23: Rai Uno dovrebbe pubblicare gli exit poll del Consorzio Opinio Italia (composto da Istituto Piepoli, Noto Sondaggi e Emg), Rete 4 quelli dell’istituto Tecnè, mentre La7 si affiderà a SWG. Opinio diffonderà altri exit poll alle 23.30, mentre le prime proiezioni saranno disponibili intorno a mezzanotte.

Occhio: gli exit poll non sono particolarmente indicativi, e vanno presi con molta cautela. Non sono dati elaborati a partire dai voti scrutinati, ma si basano sulle risposte degli elettori a domande poste all’uscita dai seggi: sono sondaggi, a cui non tutti rispondono.

22.10 – Una domanda che in queste settimane si sono fatti un po’ tutti i giornalisti e gli osservatori della politica italiana è cosa succederà al governo nazionale se il centrodestra riuscirà a vincere in entrambe le regioni. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, i due partiti che sostengono il governo guidato da Giuseppe Conte, stanno attraversando ormai da tempo una crisi di consenso – soprattutto il M5S, il cui capo politico Luigi Di Maio si è dimesso in settimana – e una sconfitta in una regione che fino a pochi anni fa aveva sempre votato a sinistra come l’Emilia-Romagna sarebbe un altro brutto colpo dopo le elezioni regionali perse a ottobre in Umbria (dove peraltro PD e M5S avevano deciso di sostenere lo stesso candidato).

Il segretario della Lega Matteo Salvini ripete da tempo che in caso di vittoria del centrodestra alle regionali in Emilia-Romagna e Calabria il governo dovrebbe dimettersi, ma nei giorni scorsi tutti i principali ministri e i leader dei partiti che lo sostengono hanno detto più volte che il risultato di stasera non cambierà nulla.

22.07 – Secondo le stime di YouTrend, l’affluenza finale sarà compresa fra il 69 e il 73 per cento in Emilia-Romagna e fra il 45 e il 49 per cento in Calabria. In entrambe le regioni alle scorse elezioni, tenute nel 2014, era stata molto bassa: in Emilia-Romagna avevano votato il 37,71 per cento degli elettori, in Calabria il 44,07. I primi dati segnalano inoltre una notevole affluenza nella provincia di Bologna, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna.

22.05 – In entrambe le regioni si vota con una legge elettorale parzialmente proporzionale che garantisce un premio di maggioranza al candidato presidente che ottiene più voti. In Emilia-Romagna è previsto il voto disgiunto, mentre in Calabria no. In entrambe sono previste le preferenze.

22.01 – Un breve ripasso, per cominciare. Sia in Emilia-Romagna che in Calabria i principali candidati presidenti sono i rappresentanti del centrodestra e del centrosinistra.

Per l’Emilia-Romagna sono rispettivamente la senatrice leghista Lucia Borgonzoni e il presidente uscente Stefano Bonaccini, del Partito Democratico.

Borgonzoni ha 43 anni ed è membro della Lega dal 1992. Nel 2016 si era candidata a sindaca di Bologna: al primo turno aveva ottenuto il 22,3 per cento dei voti accedendo al ballottaggio, che però era stato vinto dal sindaco uscente Virginio Merola. È senatrice dal 2018 e nel primo governo di Giuseppe Conte era stata sottosegretaria al ministero per i Beni e le Attività Culturali. In campagna elettorale si è vista poco: è stato soprattutto il leader della Lega Matteo Salvini a organizzare comizi e altri incontri in tutta l’Emilia-Romagna negli ultimi mesi.

Bonaccini ha 53 anni e fa parte del Partito Democratico dal 2007. Nel 2010 fu eletto consigliere regionale e presidente della regione nel 2014. Alle primarie del Partito Democratico del 2012 sostenne Pier Luigi Bersani contro Matteo Renzi, ma l’anno successivo divenne sostenitore di Renzi. La sua campagna elettorale è stata molto personale: sui manifesti elettorali non c’era il simbolo del PD e tutte le scritte erano in verde, il tradizionale colore della Lega. Bonaccini ha puntato molto sulla sua immagine di amministratore capace e competente accusando Borgonzoni di essere soltanto un paravento di Matteo Salvini. Uno degli slogan che ha più utilizzato è stato: «Dopo il 26 gennaio Salvini se ne andrà, ma Borgonzoni rimarrà in regione».

– leggi anche: Guida alle elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria 

21.57 – Buonasera e benvenuti al liveblog del Post sulle elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria. Ricordatevi che per leggere gli ultimi aggiornamenti dovete aggiornate la pagina (lo sappiamo, non fate quella faccia).