Il voto in Emilia-Romagna e Calabria

Come si vota, quando e cosa aspettarsi: una guida

Il candidato presidente del centrosinistra in Calabria Pippo Callipo (ANSA/MARCO COSTANTINO)
Il candidato presidente del centrosinistra in Calabria Pippo Callipo (ANSA/MARCO COSTANTINO)

Oggi si vota per le elezioni regionali in Emilia-Romagna e in Calabria, e soprattutto del voto in Emilia-Romagna – una regione da sempre guidata dalla sinistra e simbolicamente molto importante per questo schieramento – si è parlato molto a livello nazionale. Questa è una guida con le informazioni principali sui candidati e su come si voterà nelle due regioni.

Emilia-Romagna
I due principali sfidanti sono Stefano Bonaccini del PD, presidente uscente della regione e sostenuto da tutto il centrosinistra, e Lucia Borgonzoni, senatrice della Lega appoggiata dal centrodestra.

Ci sono anche altri cinque candidati che però hanno poche possibilità di raccogliere un numero significativo di voti. Si tratta di Simone Benini, un imprenditore di Forlì candidato dal Movimento 5 Stelle; Marta Collot, lavoratrice precaria candidata da Potere al Popolo!; Stefano Lugli, candidato di Rifondazione Comunista; Laura Bergamini, del Partito Comunista e infine Domenico Battaglia, del Movimento 3V.

Il PD e la sinistra sono storicamente molto forti nella regione, una delle più ricche e meglio amministrate del paese, ma negli ultimi anni si sono spesso trovati in difficoltà nel mantenere i loro consensi. Alle elezioni del novembre 2014, ad esempio, l’attuale presidente Bonaccini fu eletto con un’affluenza bassissima (appena il 37 per cento degli aventi diritto) e con una percentuale inferiore rispetto a quelle che ottenevano i suoi predecessori (49 per cento).

Negli ultimi cinque anni la situazione per il centrosinistra è ulteriormente peggiorata. Alle europee dello scorso maggio, col 67 per cento di affluenza,  la Lega è risultata il primo partito in regione, con il 33 per cento e quasi 760 mila voti, un discreto vantaggio rispetto ai 703 mila voti raccolti dal PD. Complessivamente, la coalizione di centrodestra aveva quasi dieci punti di vantaggio su quella della sinistra. I sondaggi, svolti nello scorso autunno e poi in inverno, avevano inizialmente confermato questo vantaggio del centrodestra, ma gli ultimi pubblicati mostravano un recupero del centrosinistra e del suo candidato Bonaccini, oggi dato quasi alla pari o in leggero vantaggio su Borgonzoni.

Leggi anche: Guida alle elezioni in Emilia-Romagna.

Calabria
In Calabria il centrosinistra ha deciso di candidare l’imprenditore Pippo Callipo invece di confermare il presidente uscente Mario Oliverio, mentre il centrodestra ha candidato Jole Santelli, eletta deputata cinque volte con Forza Italia. Gli ultimi sondaggi diffusi prima della pausa elettorale davano Santelli in grande vantaggio e la sua vittoria sembra molto probabile.

Entrambi gli schieramenti avevano rischiato di arrivare divisi alle elezioni, ma all’ultimo momento le candidature in liste indipendenti del governatore uscente Oliverio e del sindaco di Cosenza di Forza Italia Mario Occhiuto, descritto dai giornali locali come molto infastidito dall’aver dovuto subire la scelta di Santelli, sono rientrate. Il Movimento 5 Stelle ha deciso di correre da solo e ha candidato Francesco Aiello, professore di Economia all’Università della Calabria. C’è poi un altro candidato, Caro Tansi, sostenuto dalle liste Tesoro Calabria, Calabria Libera e Calabria Pulita.

Orari
Sia in Emilia-Romagna che in Calabria si voterà dalle 7 di mattina fino alle 23. Lo spoglio comincerà subito dopo e continuerà tutta la notte. In Calabria, dove è probabile che ci sarà un ampio distacco tra i due candidati principali, si potrebbero avere delle chiare indicazioni sull’esito del voto già nelle prime ore della notte; in Emilia-Romagna – dove sembra probabile una differenza minima tra Borgonzoni e Bonaccini – le cose potrebbero andare più per le lunghe.

Voto disgiunto e preferenza, in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna sarà possibile fare il cosiddetto voto disgiunto: si potrà quindi votare per un candidato presidente e anche per una lista non compresa tra quelle che sostengono quel candidato. Si potrà quindi fare una croce sul nome di uno dei candidati presidente e sul simbolo di uno dei partiti che sostengono un candidato presidente.

Gli altri modi per esprimere un voto valido, invece, sono: mettere una croce sul nome di uno dei candidati; mettere una croce solo sul simbolo di un partito (in quel caso il voto si estende anche a quello del candidato presidente che quel partito sostiene); mettere una croce sul simbolo di un partito e sul nome del candidato che il partito sostiene. Altre informazioni sul voto si trovano sul sito della regione.

Oltre al voto per una lista, è possibile anche indicare i nomi di due candidati a cui si vuole dare la propria preferenza. Se si decide di farlo bisogna però rispettare la regola della parità di genere: le preferenze dovranno essere indicate per candidati di sesso diversi, pena l’annullamento della seconda preferenza.

Voto disgiunto e preferenza, in Calabria
In Calabria non sarà invece possibile il voto disgiunto: si potrà votare solo per un candidato presidente e per una delle liste che lo sostengono. La croce potrà essere messa solo sul nome del candidato, oppure solo sul simbolo della lista oppure sia sul simbolo della lista che sul nome del candidato presidente.

In Calabria non è invece prevista la doppia preferenza di genere: accanto al simbolo di ogni lista ci sarà la possibilità di indicare una sola preferenza.

Cosa aspettarsi
Anche a causa della storia della regione, le elezioni in Emilia-Romagna sono considerate in qualche maniera più importanti, in particolare per il futuro del Partito Democratico e quindi, indirettamente, per quello del governo, e per questo hanno attirato molta più attenzione. In molti, ad esempio, hanno ipotizzato che una netta sconfitta della sinistra potrebbe portare alle dimissioni del segretario PD Nicola Zingaretti o addirittura a una caduta del governo. Sia il Partito Democratico che diversi esponenti del governo hanno però smentito che le elezioni in Emilia-Romagna possano avere effetti così significativi. Queste rassicurazioni non hanno tuttavia convinto tutti e, in caso di grave sconfitta, è probabile che ci saranno parecchi malumori nella maggioranza che sostiene il governo.