Una canzone degli Aluminum Group

È troppo grande la città, ma più allegramente e con un gusto per il design

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera.
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Two lights
Sono tanti anni che non ho notizie degli Aluminum Group: la foto qui sopra dei due fratelli Navin – che sono ancora molto uniti, si capisce – è tratta dalla pagina di John Navin su Facebook. Vedo che l’estate scorsa lui è stato a Pantelleria, ma sulle loro eventuali attività musicali non trovo notizie da tempo. Loro due sono di Detroit, la band era di Chicago: col nome di una famosa serie di mobili per ufficio dei coniugi Eames, leggende del design. E c’era in tutta l’estetica e i suoni degli Aluminum Group un’attenzione alle cose “designed” e qualcosa di più simile a certo pop sintetico e raffinato britannico che alle cose americane: forse un po’ di Steely Dan, ecco, ma anche Joe Jackson anni Ottanta e Novanta.
Si sente bene in questa meraviglia che era in un loro disco del 2002, che ha proprio una drum machine che la tiene su per quattro minuti e ricorda Steppin’ out. E dice questa cosa che è stata usata spesso (“è troppo grande la città, per due che come noi”) ma ha sempre un suo grande effetto: di me e di te che brilliamo da qualche parte in questa città.
There’s only two lights on in the city
Mine and yours, fluorescent.

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