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  • Sabato 4 gennaio 2020

Le foto delle cerimonie per la morte di Qassem Suleimani

A Baghdad, dove la bara del generale iraniano è stata portata oggi in corteo, e a Teheran, dove arriverà nei prossimi giorni

Teheran, Iran. (AP Photo/Ebrahim Noroozi)
Teheran, Iran. (AP Photo/Ebrahim Noroozi)

Sabato a Baghdad, in Iraq, si sono tenuti i funerali di Qassem Suleimani, il potentissimo generale iraniano ucciso in un bombardamento mirato statunitense nella notte tra giovedì e venerdì. I principali leader dell’Iran, della cui politica estera Suleimani era il più importante stratega, hanno promesso di “vendicare” la sua morte, e durante le celebrazioni la folla ha cantato cori che incitavano alla “morte degli Stati Uniti” e bruciando bandiere americane.

Le bare di Suleimani e degli altri miliziani iracheni filo-iraniani uccisi nel bombardamento sono state trasportate dall’aeroporto di Baghdad ai confini della Zona Verde, l’area della capitale irachena che ospita gli edifici governativi e le ambasciate straniere. Poi sono state portate nelle città sante di Karbala e Najaf, e secondo alcune fonti lasceranno l’Iraq per l’Iran, dove si terrà un’altra cerimonia funebre martedì. Alla cerimonia di Baghdad ha partecipato anche Adel Abdul Mahdi, primo ministro dell’Iraq, paese ufficialmente alleato sia degli Stati Uniti sia dell’Iran, che però in tempi recenti si è sempre più spostato verso il secondo.

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L’uccisione di Suleimani ha da subito creato una grande instabilità nella regione e la minaccia di immediate e gravi ritorsioni da parte dell’Iran, che l’ha definita «un atto di guerra». Sempre sabato, la polizia irachena ha detto che un missile è caduto nella “Zona verde” di Baghdad: per il momento non ci sono notizie di morti o feriti, né rivendicazioni. Inoltre Reuters ha scritto che un secondo missile è caduto nel quartiere di Jadriya, poco distante, e altri due nella base aerea irachena di al Balad, a nord di Baghdad, che ospita anche soldati statunitensi.

Kataib Hezbollah, milizia irachena molto legata all’Iran, ha diramato intanto l’istruzione alle forze di sicurezza irachene di tenersi a una distanza minima di un chilometro dalle basi militari americane a partire da domenica pomeriggio, un avvertimento che ha fatto temere a molti le prime ritorsioni. Sulla moschea di Qom, in Iran, è stata issata la bandiera rossa dell’imam Hussain, nipote di Maometto, che nella tradizione iraniana ha un significato legato alla vendetta.

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