Quali giornali ricevono i contributi pubblici
Non più il Foglio e Italia Oggi, nel 2018, mentre il Dolomiten ha superato Avvenire tra chi percepisce i finanziamenti
Aggiornamento: la lista finale dei contributi complessivi per il 2018 è stata pubblicata a marzo 2020, la trovate in fondo all’articolo.
La scorsa settimana il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato gli elenchi di quotidiani e periodici che nel corso del 2018 avevano ricevuto contributi pubblici. Sono contributi erogati ogni anno e discussi con grande frequenza, ma quest’anno la lista contiene diverse novità. Dall’elenco sono infatti scomparsi il Foglio e Italia Oggi, mentre Avvenire ha perso per la prima volta la sua posizione di quotidiano più finanziato dallo Stato a vantaggio del Dolomiten. In tutto sono stati erogati poco meno di 60 milioni di euro, in calo rispetto ai 67 milioni del 2017 e soprattutto rispetto ai finanziamenti di dieci anni fa, quando furono versati in finanziamento quasi 200 milioni di euro.
La classifica dei quotidiani e periodici che ricevono più contributi è la seguente:
- Dolomiten (6,1 milioni di euro)
- Avvenire (5,5)
- Libero (5,4)
- Il Manifesto (3)
- Il Quotidiano del Sud (2,9)
- Primorsky Dnevnik (2,6)
- Cronacaqui (2,3)
- Corriere di Romagna (2,2)
- CronacheDi (1,3)
- Quotidiano di Sicilia (1).
Il Dolomiten è un quotidiano in lingua tedesca della provincia autonoma di Bolzano, mentre il Primorsky Dnevnik è un quotidiano della minoranza slovena pubblicato a Trieste. I contributi sono erogati in base a una serie di calcoli che tengono conto dei costi sostenuti dal giornale e della sua diffusione, calcoli che favoriscono i gruppi di medie dimensioni, che infatti raccolgono da soli oltre un quarto dei finanziamenti.
La legge sui contributi esclude invece tutti i grandi quotidiani nazionali, come Repubblica, Corriere della Sera e Stampa. Ma ci sono alcune eccezioni per i quotidiani di medie dimensioni, come abbiamo visto, per esempio Avvenire e Libero. I grandi gruppi, e tutti gli altri, usufruiscono invece dei contributi indiretti alla stampa, per esempio gli sconti sull’acquisto della carta. Anche questi contributi si sono ridotti moltissimo nel corso degli anni e oggi ammontano a pochi milioni di euro. Quasi tutti i grandi gruppi editoriali sfruttano questa forma di contributi, anche se non sono particolarmente rilevanti per i loro bilanci. Nell’ultimo bilancio del gruppo RCS, che pubblica il Corriere della Sera, i contributi sono indicati allo 0,5 per cento del totale dei ricavi.
Il finanziamento diretto all’editoria, invece, ha uno scopo più preciso e limitato: sostenere il pluralismo dell’informazione aiutando in particolare le piccole testate locali, quelle delle minoranze linguistiche e quelle indipendenti, come in teoria dovrebbero essere quelle edite da cooperative di giornalisti. Un tempo i finanziamenti sostenevano anche i giornali di partito, ma quest’aspetto della legge è stato soppresso. In tutto sette tipologie differenti di periodici e quotidiani hanno diritto ai finanziamenti.
- Cooperative giornalistiche che editano quotidiani e periodici;
- Imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o enti senza fini di lucro;
- Enti senza fini di lucro ovvero imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è interamente detenuto da tali enti;
- Imprese editrici che editano quotidiani e periodici espressione di minoranze linguistiche;
- Imprese editrici, enti ed associazioni che editano periodici per non vedenti e ipovedenti;
- Associazioni dei consumatori che editano periodici in materia di tutela del consumatore, iscritte nell’elenco istituito dal Codice del consumo;
- Imprese editrici di quotidiani e di periodici italiani editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero.
Il sito specializzato Datamediahub, ad esempio, scrive che osservare più severamente i criteri di finanziamento ha portato quest’anno all’esclusione di quotidiani come il Foglio e Italia Oggi, che utilizzavano «pieghe legislative per ottenere contributi». Libero, un altro giornale che ha ottenuto decine di milioni di euro di finanziamento anche se a prima vista non appartiene a nessuna delle categorie sopraindicate (è ancora in corso una complicata vicenda giudiziaria su questo caso), è invece riuscito a ottenere un cospicuo finanziamento nel corso del 2018.
Secondo Datamediahub, i dati sul finanziamento pubblico di quest’anno mostrano che la situazione in Italia sta lentamente migliorando, ma che i finanziamenti sono ancora troppo concentrati. Inoltre, su cento testate finanziate, le prime dieci assorbono metà dei finanziamenti e le prime tre (Dolomiten, Avvenire e Libero) ne assorbono quasi un quarto.
Aggiornamento:
Saldo contributi 2018, lista pubblicata dal dipartimento a marzo 2020.
Contributi superiori al milione di euro.
Dolomiten € 6.180.000,00
Famiglia cristiana € 6.000.000,00
Libero quotidiano € 5.541.745,16
Avvenire € 5.451.479,93
Italia oggi € 4.000.490,29
Il manifesto € 3.057.842,25
Il quotidiano del sud € 2.950.525,49
Primorski dnevnik € 2.657.618,19
Cronaca qui.it € 2.331.794,13
Corriere romagna € 2.260.930,92
Il Foglio quotidiano € 1.779.160,18
Editoriale oggi € 1.591.851,45
Il cittadino € 1.439.893,69
Cronache di € 1.365.123,00
Quotidiano di Sicilia € 1.082.497,93
Die neue sudtiroler tageszeitung € 1.027.275,70