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  • Giovedì 19 dicembre 2019

Come chiedere il “Bonus TV”

È possibile farlo da mercoledì 18 dicembre e può essere al massimo di 50 euro, per comprare una nuova televisori o un nuovo decoder

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(Philip Pacheco/Getty Images)

Da mercoledì 18 dicembre è possibile richiedere il bonus per avere uno sconto sull’acquisto di un nuovo televisore o un nuovo decoder, in vista dei cambiamenti del segnale del digitale terrestre. Il bonus, introdotto dal ministero dello Sviluppo economico, può essere al massimo di 50 euro e può essere utilizzato per comprare l’apparecchiatura neccessaria a ricevere il nuovo segnale DVB-T2: nel caso del decoder, che costa intorno ai 30 euro, il bonus coprirà solamente la cifra spesa per l’acquisto.

L’incentivo sarà riconosciuto sotto forma di sconto sul prezzo di vendita (comprensivo di IVA), ed è stato riservato dal ministero dello Sviluppo economico alle famiglie con un reddito equivalente (ISEE) fino a 20mila euro. Il bonus potrà essere richiesto fino al 2022: in totale, sono stati stanziati dal governo 151 milioni tra il 2019 e il 2022.

Come si chiede il bonus per la TV

Per richiedere il bonus basta autocertificare di far parte della fascia di reddito che può beneficiare dell’incentivo, poi basterà consegnare al negoziante carta d’identità e codice fiscale  i cui dati verranno inseriti sul sito dell’Agenzia delle Entrate per verificare che il cliente non abbia già usufruito del bonus  e la richiesta del bonus, stampata (la si può trovare qui). Una volta erogato l’incentivo, il negoziante avrà diritto a recuperare la somma scontata tramite credito d’imposta, da indicare nella prima dichiarazione fiscale utile.

In caso di acquisto di decoder o televisore online, il ministero specifica che si può comunque richiedere il bonus, seguendo le indicazioni rese note dai vari negozi online. Chi invece ha comprato una nuova TV o un nuovo decoder prima del 18 dicembre non potrà richiedere il bonus.

Cambiare televisore o acquistare un decoder potrebbe essere necessario per quelli che lo hanno acquistato più di due anni fa: a partire dal primo settembre 2021, infatti, si passerà gradualmente dall’attuale trasmissione attraverso il sistema DVB-T1 (Digital Video Broadcasting-Terrestrial 1) a uno di generazione successiva e di qualità migliore, chiamato DVB-T2, che però potrebbe non essere compatibile con le TV prodotte prima del 2017. Inoltre, insieme al passaggio al sistema DVB-T2, è stato deciso anche il passaggio a un diverso sistema di codifica dei segnali audio e video: progressivamente verranno abbandonati gli standard MPEG-2 e MPEG-4 e si passerà allo standard HEVC (High Efficiency Video Coding), di qualità maggiore. Questo cambiamento avverrà in più fasi che abbiamo spiegato più estesamente qui.

Quali televisori funzioneranno e quali no

Le TV che funzionano con lo standard MPEG-4 sono in vendita da dieci anni, quindi la transizione dal segnale MPEG-2 al MPEG-4 non dovrebbe creare grossi problemi. È comunque possibile che televisori più vecchie di 10 anni continuino a funzionare, specialmente se sono televisori di fascia alta. Potrebbe dare più problemi il passaggio al DVB-T2, che – spiega Altroconsumo – è uno standard diffuso su molti televisori in vendita dal 2013.

Dal gennaio 2017 è invece obbligatorio vendere televisori che funzionino con lo standard DVB-T2/HEVC, quello con cui verranno trasmessi i canali del digitale terrestre per tutti, alla fine del 2022. Secondo Altroconsumo i televisori acquistati nel 2016 potrebbero già essere adatti a ricevere il segnale DVB-T2/HEVC, ma questo non è garantito: per sapere se un televisore è adatto al segnale MPEG-4 basta andare su un canale che trasmette in HD (Alta definizione): se si vede correttamente il segnale MPEG-4 è ricevuto correttamente. Una prova si può fare con il canale 501 del digitale terrestre, che è Rai 1 HD. Invece, per capire la compatibilità con i segnali DVB-T2/HEVC bisogna fare riferimento al manuale del televisore oppure a questa lista del ministero, che comprende sia apparecchi televisivi che decoder idonei a ricevere il nuovo segnale.

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