Dov’è il water d’oro di Cattelan?

È stato rubato circa due mesi fa da una mostra in Inghilterra, ed è molto probabile che non esista più

(Leon Neal/Getty Images)
(Leon Neal/Getty Images)

A metà settembre, il water realizzato con 103 chilogrammi d’oro dall’artista italiano Maurizio Cattelan è stato rubato da una mostra al Blenheim Palace di Woodstock, in Inghilterra. L’opera, che in quanto water è perfettamente funzionante, è intitolata “America” e per la sua natura aveva ottenuto molte attenzioni: da quando è stata rubata non se ne è però saputo più niente e intorno al furto circolano diverse teorie.

Fino al 14 settembre, “America” ​​era stata esposta in un piccolo vano chiuso da pannelli di legno appena fuori dalla camera da letto dove era nato l’ex primo ministro del Regno Unito Winston Churchill. L’opera poteva essere usata come un normale water dai visitatori, così come era successo per circa un anno, tra il settembre 2016 e l’agosto 2017, quando era stata installata in uno dei bagni del Guggenheim di New York, controllata da una guardia davanti alla porta. La notte prima del furto si era tenuta la festa di inaugurazione della mostra dedicata a Cattelan: l’evento si era concluso verso le 2 del mattino e un paio d’ore dopo era avvenuto il furto che, tra le altre cose, aveva causato danni evidenti alla sala in cui era esposta l’opera, dato che questa era collegata all’impianto idraulico del palazzo.

La polizia dell’Oxfordshire, la regione dove si trova Blenheim Palace, aveva fatto sapere che il furto era stato organizzato da un gruppo di persone non ancora identificate e a ottobre aveva detto che stava cercando almeno due veicoli che forse erano stati utilizzati per la fuga. Delle indagini non si sa comunque molto. Un portavoce della polizia si è rifiutato di discutere il caso con il New York Times, ma ha confermato che sei persone erano state arrestate e poi rilasciate senza alcuna accusa. «La polizia potrebbe non sapere cosa sia successo al water», scrive il New York Times, «ma i residenti di Woodstock hanno molte teorie».

C’è chi pensa che l’opera si trovi ancora all’interno della proprietà del palazzo e che sia stata gettata da un ponte in uno dei due laghi presenti nel parco. Altri pensano che sia stata nascosta in uno dei cantieri aperti vicino al palazzo stesso («I ladri avrebbero potuto fare un buco e poi coprirlo la notte stessa»), ma per altri ancora il water sarebbe stato fuso. Qualcuno ha ipotizzato che il water sia stato portato via dal Regno Unito usando un piccolo aeroporto che si trova a circa tre chilometri di distanza. E c’è chi, infine, pensa che il water non sia stato rubato e che forse è stato nascosto dallo stesso Cattelan nella speranza di ottenere pubblicità e visibilità. In generale, scrive il New York Times, sembra che nessuno in città abbia preso sul serio quanto è successo: sono state realizzate alcune imitazioni del water dipinte con una bomboletta oro, sono state esposte in vari locali e negozi e una di queste è stata a sua volta rubata da alcuni clienti.

James Ratcliffe, uno dei responsabili di Art Loss Register, database internazionale di arte rubata, ha detto che ultimamente i furti di opere d’arte sono aumentati. Lo scorso 8 settembre, la settimana prima che sparisse il water d’oro, quattro ladri erano entrati nel Castello di Sudeley, a circa 50 chilometri dal Blenheim Palace, rubando vari oggetti tra cui un portasigarette d’oro Fabergé e dei gioielli che Edoardo VII aveva regalato a un’amante. Ratcliffe ha spiegato che i ladri che rubano sculture spesso sono interessati ai materiali, e non all’opera d’arte. Negli anni 2000, ha detto, alcune grandi sculture di bronzo (di Henry Moore e Barbara Hepworth, tra le altre) erano state rubate da parchi e giardini del Regno Unito e poi erano state fuse. Anche Richard Ellis, consulente per i furti d’arte e di antiquariato alla polizia, riferendosi al lavoro di Cattelan ha detto: «Dubito fortemente che qualcuno l’abbia rubato perché è arte. È perché era un grosso pezzo d’oro». Secondo una stima di Blenheim Palace il valore del water d’oro rubato è di 4,8 milioni di sterline, circa 5,4 milioni di euro.

Cattelan ha ribadito di non avere idea di chi fosse dietro al furto e, in una mail inviata al New York Times, ha scherzato sul fatto che «i principali sospettati» dovrebbero essere «il maggiordomo, lo chef e il proprietario della casa». Cattelan ha anche detto di non avere niente a che fare con la scomparsa dell’opera, nonostante abbia in passato già messo in scena una performance artistica di questo tipo. Nel 1996 organizzò una rapina a una galleria di Amsterdam presentando poi le opere rubate come proprie. L’azione si chiamava “Another fuckin’ readymade: works from a stolen exhibition” e aveva l’obiettivo di ragionare sull’idea della legittimità del “furto” nell’arte, inteso come ispirazione, citazione o plagio, traslando il concetto dal piano metaforico a quello reale. Cattelan ha infine detto di non sperare molto nel ritrovamento del water rubato, ma ha precisato che il pezzo esposto a Blenheim era solo uno dei tre che aveva realizzato.