La Polonia se l’è presa con Netflix per una mappa dei campi di sterminio mostrata in un documentario

(Ministero degli Esteri polacco)
(Ministero degli Esteri polacco)

Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha scritto una lettera al CEO di Netflix, Reed Hastings, per chiedergli di modificare una mappa presente nel documentario Solo il diavolo lo sa. Il documentario, sulla piattaforma di streaming dal 4 novembre, parla di John Demjanjuk, un ucraino accusato di essere la guardia carceraria di un campo di sterminio nazista e protagonista di un famoso caso giudiziario.

Morawiecki accusa Netflix di aver mostrato una mappa in cui i campi di sterminio sono rappresentati all’interno dei confini dell’attuale Polonia, mentre all’epoca dei fatti si trovavano nei territori occupati dalla Germania nazista, quindi sotto la responsabilità dei tedeschi. Morawiecki ha detto nella lettera che è importante «onorare la memoria e conservare la verità a proposito della Seconda guerra mondiale e dell’Olocausto» e ha accusato Netflix di aver fatto un lavoro «largamente impreciso» e di «riscrivere la storia».

La lettera di Morawiecki rientra in un più ampio tentativo del governo polacco di ridimensionare il collaborazionismo con i nazisti e le responsabilità dei crimini compiuti dai polacchi durante la guerra, per esempio ad Auschwitz. Lo scorso febbraio, il parlamento ha approvato una legge che vieta di accusare la Polonia di complicità nell’Olocausto e di riferirsi ai campi di concentramento nazisti in Polonia come “polacchi”. La legge ha anche cambiato il ruolo dell’Istituto nazionale per la memoria (l’IPN, creato nel paese dopo la caduta del regime comunista), includendo nei suoi obiettivi la protezione del buon nome della nazione polacca.