Una canzone di Lou Reed

Questa andava tenuta per quando chiudiamo questa newsletter

(Nicolas Armer/picture-alliance/dpa/AP Images)
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Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera.
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Vanishing act
Questa canzone avrei dovuto tenerla per quando chiuderemo questa newsletter: ma metti che andiamo per le lunghe, chi di voi non la conosca non può passare un giorno di più senza. Poi magari in diversi la sapete, perché è Lou Reed. Ma è un Lou Reed dell’ultimo periodo, meno presente nelle raccolte e nelle programmazioni radiofoniche, e una canzone inafferrabile. Probabilmente la più bella canzone di addio di sempre, di bellezza teatrale, tragica e agonizzante, ma con enorme dolcezza. “Dev’essere bello sparire, galleggiare via nella nebbia, con una ragazza sottobraccio che aspetta un bacio”. Ed è una canzone vuota, svuotata di quasi tutto, c’è lui che nemmeno la canta, la pronuncia: e qualche sparso tasto di pianoforte, prima che arrivino un po’ di archi nel finale che forse si poteva pure fare a meno. Stava in un disco del 2003 ispirato alle cose di Edgar Allan Poe. E la dovete sentire a un volume alto, come avercelo lì, con le cuffie o no.

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