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  • Lunedì 30 settembre 2019

Boris Johnson ha ancora un futuro?

Nonostante i fallimenti dell’ultimo mese, il primo ministro britannico è stato accolto come un eroe al congresso del suo partito e sta andando piuttosto bene nei sondaggi

Boris Johnson e la sua compagna Carrie Symonds al congresso del Partito Conservatore a Manchester (Jeff J Mitchell/Getty Images)
Boris Johnson e la sua compagna Carrie Symonds al congresso del Partito Conservatore a Manchester (Jeff J Mitchell/Getty Images)

Nelle ultime settimane il primo ministro britannico, il conservatore Boris Johnson, ha subìto una sconfitta dietro l’altra, l’ultima delle quali è stata la decisione della Corte Suprema di annullare la sospensione del Parlamento voluta dal governo per evitare nuove intromissioni delle opposizioni nel processo di Brexit. Inoltre, Johnson è stato coinvolto in uno scandalo che riguarda un’imprenditrice statunitense e che risale agli anni in cui era sindaco di Londra, ed è stato accusato da una giornalista di averle palpeggiato una coscia sotto il tavolo durante un pranzo nel 1999, mentre faceva lo stesso con un’altra ospite dell’evento.

Eppure, nonostante le enormi sconfitte politiche e giudiziarie e gli ultimi scandali, Johnson non sembra avere perso consensi, né all’interno del suo partito né tra gli elettori conservatori del Regno Unito. Al congresso annuale del Partito Conservatore, iniziato questo fine settimana a Manchester, Johnson è stato accolto come un eroe, e negli ultimi sondaggi realizzati in vista di possibili elezioni anticipate il suo partito è dato al 32 per cento dei consensi, otto punti percentuali in più dei Laburisti, al secondo posto.

Il giornalista Stephen Castle, che in questi giorni sta seguendo il congresso dei conservatori a Manchester, ha scritto sul New York Times che i membri del partito sembrano disposti a perdonare qualsiasi cosa a Johnson, perché Johnson ha promesso di far succedere Brexit il 31 ottobre, a qualsiasi costo. Negli ultimi giorni il primo ministro ha lasciato intendere di nuovo che potrebbe decidere di ignorare la legge approvata a inizio settembre dal Parlamento che obbliga il governo a chiedere all’Unione Europea un rinvio di Brexit, se entro metà ottobre le due parti non avranno trovato un nuovo accordo. Sembra anche che Johnson stia provando a convincere qualche capo di stato o di governo dell’Unione Europea a non acconsentire a un’eventuale richiesta di rinvio, che per passare deve essere approvata all’unanimità.

Uno dei motivi dell’enorme popolarità di Johnson al congresso è l’assenza di alcuni membri del partito che nelle ultime settimane si sono ribellati, votando contro il governo e facendo perdere a Johnson la maggioranza in Parlamento. Uno di questi è Philip Hammond, ex ministro delle Finanze, che sabato ha scritto sul Times che è la prima volta in 35 anni che non va al congresso annuale del Partito Conservatore, diventato un partito «irriconoscibile» che non accetta più alcun dissenso interno. Tim Bale, docente di politica all’università Queen Mary di Londra, ha spiegato però che esiste una distinzione piuttosto netta tra il gruppo parlamentare dei conservatori in Parlamento e gli iscritti del Partito: «Una grande maggioranza dei membri del Partito Conservatore dice che sarebbe contenta di lasciare l’Unione Europea senza accordo, e la maggioranza ha votato per Boris Johnson».

La linea dura tenuta finora su Brexit – fatta di decisioni illegittime, insulti all’opposizione e intransigenza totale sulla scadenza del 31 ottobre – ha quindi permesso a Johnson di mantenere molto alta la sua popolarità, nonostante gli ultimi scandali.

Il caso di cui si è parlato di più negli ultimi giorni sulla stampa britannica risale a quando Johnson era sindaco di Londra, tra il 2008 e il 2016, e coinvolge un’imprenditrice statunitense oggi 34enne, Jennifer Arcuri. Secondo diverse inchieste giornalistiche, a partire dal 2012 Johnson avrebbe favorito Arcuri nell’assegnazione di denaro pubblico e le avrebbe garantito un accesso privilegiato a tre missioni dell’amministrazione cittadina di Londra all’estero. Arcuri non sarebbe però stata qualificata per ricevere questi aiuti, che le sarebbero stati concessi per una relazione sessuale che aveva con Johnson. Il primo ministro ha negato tutte le accuse e le ha definite come «chiaramente politicizzate», ma l’amministrazione locale di Londra ha comunque chiesto alla polizia di indagare sul caso. Domenica il governo ha anche negato una storia risalente al 1999 raccontata dalla giornalista Caroline Wheeler, allora direttrice dello Spectator: secondo Wheeler, durante un pranzo privato Johnson le mise la mano sulla parte alta della coscia, facendo lo stesso con un’altra donna che gli era seduta a fianco.

Gli ultimi sondaggi favorevoli al Partito Conservatore potrebbero però non essere abbastanza per Johnson.

Le opposizioni si sono rifiutate finora di dare il loro appoggio alla convocazione di elezioni anticipate (per convocarle serve una maggioranza dei due terzi del Parlamento) e il leader del Partito Laburista, Jeremy Corbyn, ha detto che si andrà a votare solo dopo che Johnson avrà raggiunto un nuovo accordo su Brexit con l’Unione Europea, o dopo che avrà chiesto e ottenuto un rinvio di Brexit. Il problema è che Johnson non sembra intenzionato a fare nessuna delle due cose: la sua priorità continua a essere quella di uscire a qualsiasi costo dall’Unione Europea il 31 ottobre, convinzione che peraltro finora gli ha garantito grande successo e popolarità nel Partito Conservatore.