La legge britannica per evitare il “no deal” è entrata in vigore

Boris Johnson (AP Photo/Alberto Pezzali)
Boris Johnson (AP Photo/Alberto Pezzali)

La legge per obbligare il governo britannico a chiedere una proroga di Brexit nel caso non si trovi un accordo con l’Unione Europea entro il 31 ottobre è entrata in vigore lunedì pomeriggio, dopo essere stata promulgata dalla Regina. La notizia è stata confermata dallo speaker della Camera dei Lord britannica, dove la legge era stata approvata venerdì scorso nel suo ultimo passaggio parlamentare.

La legge obbliga il primo ministro Boris Johnson a chiedere una proroga su Brexit se entro il prossimo Consiglio Europeo del 17 ottobre non avrà ottenuto un nuovo accordo dall’Unione Europea, oppure se il Parlamento non avrà ratificato l’accordo negoziato dal governo precedente. Johnson aveva osteggiato la legge, cercando di bloccarla e espellendo i parlamentari Conservatori che avevano annunciato di volerla votare. Alla fine, sia alla Camera dei Comuni – la camera bassa del parlamento – che alla Camera dei Lord, la legge è stata approvata grazie a una maggioranza trasversale di parlamentari contrari all’uscita del Regno Unito senza alcun accordo, la cosiddetta opzione del no deal.

Affinché non si verifichi il no deal non basta comunque la legge approvata dal Parlamento britannico: servirà che l’Unione Europea decida di rimandare nuovamente la data fissata per Brexit oltre l’attuale scadenza del 31 ottobre.