La grande convention dei “navigator”

Sono tremila nuovi dipendenti pubblici che aiuteranno chi riceve il reddito di cittadinanza a trovare un lavoro: Di Maio li ha radunati a Roma per una riunione motivazionale tra musiche, slogan e coreografie

(ANSA/GIUSEPPE LAMI)
(ANSA/GIUSEPPE LAMI)

«Ladies and gentlemen please welcome Luigi Di Maio!». Mercoledì, nella sala Santa Cecilia del Parco della Musica di Roma, il presidente dell’Agenzia nazionale per il lavoro (ANPAL) Mimmo Parisi ha introdotto il ministro del Lavoro come fosse una rockstar. Di Maio è salito sul palco in un clima da concerto, tra musica e applausi di più di duemila “navigator”, i nuovi dipendenti dell’agenzia che – con un contratto per il momento di un paio d’anni – dovranno aiutare i vecchi dipendenti dell’agenzia a trovare un lavoro ai percettori del reddito di cittadinanza.


L’evento, chiamato “Kick-off navigator”, è stata la prima “giornata di formazione”, come l’hanno chiamata i suoi organizzatori, per i futuri navigator. In sostanza è stato un evento mediatico altamente coreografato, simile alle presentazione della prima tessera del reddito di cittadinanza, con decine di giornalisti e televisioni presenti, descritto da molti dei partecipanti come un “incontro motivazionale” (qui potete vedere il video ufficiale dell’evento realizzato dal Movimento 5 Stelle).

Ieri a Roma erano presenti quasi tutti i 3.000 futuri navigator: mancavano solo i circa 400 navigator della Campania, assenti in quanto il presidente della regione Vincenzo De Luca non ha ancora firmato la convenzione con l’ANPAL per completare la loro assunzione.

La prima volta che i “navigator” sono entrati nel dibattito pubblico italiano era stato alla fine del 2018, quando Di Maio ne parlò durante una puntata della trasmissione Porta a Porta. Di Maio spiegò che queste nuove figure avrebbero dovuto essere dei “facilitatori”, incaricati di lavorare insieme ai centri per l’impiego con il compito di aiutare i beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare un lavoro. La proposta apparve abbastanza improvvisata e venne accolta con ironia.

Quasi nove mesi dopo, però, quell’idea – suggerita a Di Maio da Mimmo Parisi, il pugliese diventato professore ordinario di demografia e statistica alla Mississippi State University – si è trasformata in realtà. Circa tremila navigator sono stati assunti con un contratto di due anni, per uno stipendio di 1.700 euro netti al mese, senza orari fissi e con la possibilità di svolgere anche altri lavori. Il loro incarico sarà una consulenza presso i tradizionali centri per l’impiego, fornendo supporto ai dipendenti dell’ANPAL e delle regioni per gestire i casi dei percettori di reddito di cittadinanza.

Il “Kick-off” è ufficialmente iniziato alle 10.30, dopo che agli ingressi gli impiegati avevano smaltito le lunghe file per l’accredito che si erano iniziate a formare fin dalle 9 di mattina. A ogni navigator è stata consegnata una borsa bianca che conteneva – oltre a una penna e a un taccuino per gli appunti – anche il manuale “Diventare Navigator: i primi passi”, che contiene frasi come «l’operatore si impegna a rafforzare l’autostima e la fiducia in sé del beneficiario anche fornendo consigli mirati». Tra le domande suggerite per creare questo clima di fiducia ci sono: «Come si sente a non lavorare in questo periodo?»; «Cosa pensa della sua vita in questo momento?»; «Dove si immagina da qui a un anno?».

Uno dei navigator ha scritto un racconto della giornata che oggi è stato pubblicato anonimamente dalla Stampa. Parisi, ricorda il navigator, ha aperto l’evento cercando di entusiasmare il pubblico, inframezzando il suo discorso con espressioni in inglese: «Nothing is impossibile», «We are the best», «Let’s do it!». Il clima di entusiasmo, ha scritto il navigator, era così forzato nella sala che faceva «quasi sorridere». Parisi ha parlato del software che sarà utilizzato dai navigator, un programma creato da lui stesso e che dovrebbe aiutare a trovare la migliore soluzione lavorativa per ognuno dei percettori di reddito di cittadinanza in cerca di lavoro.

Non si è dilungato però sui dettagli. Lidia Baratta, giornalista di Linkiesta che ha studiato a lungo la proposta di Parisi e il suo software, e che mercoledì era a Roma insieme ai futuri navigator, scrive che di questo software al momento «non si sa nulla». In teoria il programma dovrebbe essere basato sulla piattaforma internet “Mississippi Works”, inventata da Parisi e utilizzata dallo stato del Mississippi. L’esatto funzionamento di questo sistema e la sua reale utilità, ha scritto Baratta, rimangono però in larga parte poco chiare.

Dopo Parisi sul palco è arrivato Di Maio, che ha preferito sottolineare il lato umano della nuova professione. «Voi dovete essere professionali ma umani», ha detto il ministro del Lavoro: «siete voi la forza propulsiva di questa rivoluzione». Alla fine del suo intervento Di Maio ha firmato il grande cartellone con scritto “Kick-off” e ha invitato i presenti a fare altrettanto. L’anonimo testimone della Stampa dice che a quel punto l’evento gli sembrava «la presentazione di un nuovo prodotto della Apple».

Ora ai navigator non resta che affrontare il resto del loro corso di formazione: dopo la giornata di ieri, li aspettano altre 200 ore di lezione e studio a casa. Da svolgersi in larga parte contemporaneamente all’inizio del loro lavoro sul campo, previsto per la fine dell’estate.