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  • Domenica 21 luglio 2019

Oggi ci sono le elezioni in Ucraina

Quelle legislative convocate dal nuovo presidente Volodymyr Zelensky, il cui partito non era rappresentato nel vecchio Parlamento

Un uomo vota per le elezioni parlamentari a Kiev, in Ucraina, il 21 luglio 2019 (AP Photo/Efrem Lukatsky)
Un uomo vota per le elezioni parlamentari a Kiev, in Ucraina, il 21 luglio 2019 (AP Photo/Efrem Lukatsky)

Oggi in Ucraina ci sono le elezioni anticipate per rinnovare il Parlamento, il Verkhovna Rada. Avrebbero dovuto tenersi alla fine di ottobre, ma a maggio, in occasione del suo insediamento, il nuovo presidente (ed ex attore comico) Volodymyr Zelensky le aveva spostate: il suo partito, Servitore del popolo, non era infatti rappresentato nel Parlamento uscente (in carica dal 2014, cioè da molto prima che Zelensky entrasse in politica). Senza il sostegno del Parlamento Zelensky non può cambiare il governo tuttora in carica, che era stato formato dall’ex presidente Petro Poroshenko.

Il Parlamento ucraino è unicamerale e ha 450 seggi; 26 rimarranno scoperti perché dal 2014 a oggi i collegi elettorali della Crimea, annessa dalla Russia, e delle regioni orientali controllate dai ribelli filorussi sono sospesi. Per questo alcuni dei 35 milioni di ucraini con l’età per votare non lo faranno.

Zelensky, che ha 41 anni, aveva vinto le elezioni ucraine lo scorso aprile con il 73 per cento dei voti, dopo aver attirato le attenzioni di tutta l’Europa in campagna elettorale. È infatti un ex attore comico, senza esperienza politica e conosciuto per una serie tv che racconta la storia di un comune insegnante di storia che finisce per essere eletto presidente un po’ per caso: il suo partito prende il nome proprio dal titolo della serie. Aveva condotto una campagna elettorale dai toni populisti e incentrata sulla lotta alla corruzione e al potere degli oligarchi, che in Ucraina sono da sempre molto influenti. Lo stesso Zelensky, in realtà, è meno lontano dalle élite del paese di quanto abbia fatto credere.

Il presidente ucraino Zelensky e sua moglie Olena votano a Kiev, il 21 luglio 2019 (AP Photo/Evgeniy Maloletka)

Per l’elezione del Parlamento c’è una soglia elettorale del 5 per cento e dai sondaggi ci si aspetta che saranno cinque i partiti a superarla: oltre a Servitore del popolo, ci sono il partito di Poroshenko, da poco ribattezzato Solidarietà Europea, il partito filorusso Blocco Opposizione – Per la vita, molto popolare tra gli ucraini di etnia russa, Patria dell’ex prima ministra Yulia Tymoshenko e Voce, un nuovo partito liberale e filoeuropeo fondato dal musicista rock Svyatoslav Vakarchuk. Secondo l’ultimo sondaggio diffuso giovedì dall’istituto di ricerche sociali Rating, Servitore del popolo dovrebbe ottenere il 49,5 per cento dei voti, staccando nettamente tutti gli altri maggiori partiti.

Al secondo posto dovrebbe arrivare Blocco Opposizione – Per la vita, dato al 10 per cento dei consensi, seguito da Solidarietà Europea, un paio di punti indietro. Il partito di Yulia Tymoshenko e Voce al Popolo,  secondo i sondaggi, otterranno consensi simili, tra il 6 e il 7 per cento.  Nel caso in cui Zelensky non riuscisse a governare solo con il suo partito, dovrà provare a formare una coalizione; fatta eccezione per Voce però è difficile che possa accordarsi con uno degli altri partiti che entreranno in Parlamento. Infatti l’orientamento filorusso di Blocco Opposizione – Per la vita è contrario alla linea apparentemente filoeuropea di Servitore del popolo, e gli elettori di Zelensky non gradirebbero alleanze con Solidarietà Europea e Patria, accusati a vario titolo di corruzione. Al contrario, tra le promesse di Voce così come in quelle di Servitore del popolo c’è proprio la lotta alla corruzione.