I migranti a bordo della Alex sono sbarcati

Sono stati autorizzati a scendere nella notte, dopo ore di attesa in porto: la barca è stata sequestrata e il suo capitano è indagato

La Alex a Lampedusa (ANSA/FRANCO ZAVATTI)
La Alex a Lampedusa (ANSA/FRANCO ZAVATTI)

Questa notte i migranti a bordo della barca a vela Alex sono stati fatti sbarcare a Lampedusa dopo che per alcune ore le autorità italiane li avevano costretti a rimanere a bordo dell’imbarcazione. La Alex, gestita dall’associazione italiana Mediterranea, era arrivata in porto sabato pomeriggio, violando il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane: a bordo c’erano 41 persone (o 46, non c’è stata totale chiarezza su questo punto) che erano state salvate in mare giovedì a largo della Libia.

Mediterranea ha fatto sapere che dopo lo sbarco dei migranti la Guardia di Finanza ha notificato al capitano della nave il sequestro dell’imbarcazione e l’apertura nei suoi confronti di un’indagine per “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” (non sembrano esserci invece indagini sul resto dell’equipaggio). I giornali scrivono che il comandante Tommaso Stella riceverà anche una multa di 16.600 euro come previsto dal “decreto sicurezza bis” per essere entrato senza permesso nelle acque italiane.

La Alex, una barca a vela lunga 18 metri, è normalmente usate solo per operazioni di ricognizione e non era attrezzata per ospitare a bordo decine di persone, per di più in situazioni di difficoltà. Sulla barca mancavano scorte di cibo e acqua e sabato, dopo due giorni di attesa in mare, il capitano ha deciso di dichiarare lo “stato di necessità” ed entrare in porto. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva contestato questa versione, dicendo che la Alex aveva rifiutato gli aiuti umanitari che erano stati inviati a bordo.

Sempre nella notte tra sabato e domenica, la nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye ha invece cambiato rotta e si è diretta verso Malta: inizialmente si pensava che la nave sarebbe stata fatta arrivare a La Valletta, ma Malta ha negato l’autorizzazione allo sbarco. La Alan Kurdi, che venerdì aveva salvato 65 persone in mare, era rimasta per più di un giorno a largo di Lampedusa in attesa di ricevere il permesso di entrare in porto. Sabato sera ha scritto di aver cambiato idea perché non poteva aspettare che prevalesse “lo stato di necessità”: in altre parole, ha deciso di andare verso Malta – nonostante non fosse il porto sicuro più vicino – per evitare di aggravare la situazione dei migranti a bordo. Alla Alex era stato chiesto di fare la stessa cosa, ma l’equipaggio non aveva ritenuto sicuro affrontare la navigazione verso Malta con così tante persone a bordo e senza rifornimenti di acqua e carburante.