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  • Giovedì 4 luglio 2019

Sappiamo ancora poco dell’incendio nel sottomarino russo

Dopo giorni di silenzio la Russia ha detto che era a propulsione nucleare, e che il reattore è stato messo in sicurezza


Un momento della messa del 4 luglio in ricordo dei 14 marinai morti nel sottomarino, nella cattedrale navale di San Nicola a Kronštadt

(EPA/ANATOLY MALTSEV)
Un momento della messa del 4 luglio in ricordo dei 14 marinai morti nel sottomarino, nella cattedrale navale di San Nicola a Kronštadt (EPA/ANATOLY MALTSEV)

Il governo russo ha rivelato che il sottomarino andato a fuoco lunedì 1 luglio nel mare di Barents, uccidendo 14 persone, era a propulsione nucleare. In un dialogo del presidente russo Vladimir Putin con il ministro della Difesa Sergey Shoygu, riportato dal sito del Cremlino, quest’ultimo ha detto che l’incendio si è sviluppato nel compartimento che contiene le batterie del sottomarino, e che il reattore nucleare è stato isolato e messo in sicurezza. Per il momento non sono state diffuse maggiori informazioni su cosa abbia causato l’incendio.

Non è stato specificato il tipo di sottomarino che ha avuto l’incidente, ma secondo una fonte militare riportata da AFP sarebbe un sottomarino nucleare AS-12, anche conosciuto come Losharik, che fa parte di un progetto segreto della Marina russa. Il Losharik può arrivare a profondità molto elevate negli oceani e sarebbe in grado di tagliare i grossi cavi utilizzati per le telecomunicazioni internazionali.

Nonostante l’incidente sia avvenuto lunedì, il ministro della Difesa ne aveva dato notizia solamente nel pomeriggio di martedì 2 luglio, senza dare spiegazioni sulle cause dell’incendio. Mercoledì il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva detto che le informazioni sul sottomarino erano segrete e non potevano essere comunicate per motivi di sicurezza nazionale. Il governo si era limitato a dire che il sottomarino era di base nel porto di Severomorsk, vicino al confine con la Finlandia, ed era usato per ricerche scientifiche, ma non aveva chiarito se fosse o meno a propulsione nucleare. Martedì le autorità della confinante Norvegia avevano detto che non erano stati riscontrati livelli di radiazioni anormali dopo l’incendio.

Shoygu ha anche detto che i 14 marinai sono morti a causa dell’inalazione del fumo provocato dall’incendio e che altri membri dell’equipaggio si sono salvati, senza specificarne il numero. Ora il sottomarino si trova nella base di Severomorsk. Shoygu ha aggiunto che l’incidente è avvenuto in acque territoriali russe, ma non ha specificato dove precisamente.

Nella conversazione con Putin diffusa dal Cremlino, Shoigu ha detto anche di ritenere che il sottomarino potrà essere riparato: «L’equipaggio ha preso le misure necessarie per salvare il reattore nucleare, che è funzionante, il che significa che possiamo riparare rapidamente il sottomarino». Sull’incidente è stata comunque aperta un’indagine condotta dal capo della Marina russa Nikolai Yevmenov. L’incendio di lunedì ha riportato alla memoria quello avvenuto il 12 agosto del 2000 sempre nel mare di Barents, quando a causa di due esplosioni durante un’esercitazione militare affondò il sottomarino russo K-141 Kursk: in quel caso morirono 118 membri dell’equipaggio.